“Stromboli è in ginocchio, gli abitanti ancora tolgono fango e
detriti da abitazioni e strade e il sindaco ha chiesto lo stato di
calamità. Ancora una volta si assiste ad un’emergenza che doveva essere
evitata.

L’incendio di fine maggio che ha distrutto piante e alberi ha
reso il terreno privo di vegetazione e, sotto l’incessante pioggia, sono
venuti giù dalla montagna sabbia e fango. Come si può pensare ad
abbandonare un territorio e non prevedere che l’incuria si tramuti in
tragedia? Purtroppo in Sicilia manca una strategia sull’ambiente. Ma non
solo, basti pensare che 138 comuni siciliani, il 35%, non possiede un
piano di protezione civile e questo anche a causa della mancanza di
fondi”. Lo dichiara Giuseppe Gennuso, componente della DC Nuova e
candidato alle prossime elezioni regionali.

“A farne le spese, come sempre, è l’uomo. È come se il passato non fosse
mai esistito, come se l’esperienza non servisse a migliorare. Ancora non
abbiamo capito che la Terra va amata e custodita, protetta e alimentata.
Gli eventi climatici violenti si susseguono sempre più velocemente e
quasi non capiamo che se non adottiamo una politica ambientale
nell’immediato, le conseguenze saranno catastrofiche. Ecco perché –
continua Gennuso – ci vuole un piano a difesa del territorio, dove scene
come quelle di Stromboli vengano previste e quindi il territorio messo
subito in sicurezza, dove lo scempio della costa agrigentina, che va
sempre più restringendosi a causa dell’erosione del mare, sia affrontato
alla radice e non “curato” con interventi tampone, che sono solo
palliativi e non scongiurano il crollo di costoni rocciosi a causa dei
marosi che si sviluppano in occasione di forti mareggiate”.

“Bisogna avviare una progettazione che preveda la salvaguardia del
territorio siciliano, sia esso marino che montano, conservandone anche
l’integrità paesaggistica. Non è un sogno, tutto può essere realizzato,
basta volerlo e programmare. Le questioni legate all’erosione costiera,
così come le problematiche inerenti ad altri tipi di dissesti
idrogeologici, sono un tema che non può non essere al centro della
politica. Se da un lato è vero che questi problemi sono da ricercare
prevalentemente nei comportamenti che l’uomo, dalla rivoluzione
industriale in poi, ha tenuto nei confronti della natura, è pur vero che
la politica e le Amministrazioni non hanno mai programmato, limitandosi
ad interventi tampone. È finito il tempo di questi tipi di rimedi, la
politica deve e può fare molto per il proprio territorio con un piano
strategico sull’ambiente”, conclude Gennuso.