Gli Academy Awards ci hanno regalato emozioni (e brividi) nel corso degli anni e, nonostante le numerose speculazioni sui potenziali vincitori alla vigilia della cerimonia, spesso la sera stessa ci sono sorprese inaspettate. Questo è stato certamente il caso all’inizio del mese, in occasione della cerimonia di premiazione dei 96th Academy Awards. Con Lily Gladstone fortemente quotata per l’Oscar alla migliore attrice grazie al suo ruolo impressionante di Mollie Burkhart, nativa di Osage nella vita reale, in “Killers of the Flower Moon” di Martin Scorsese, molti spettatori sono rimasti sorpresi nel vedere Emma Stone aggiudicarsi il trofeo per il suo ruolo di un’ingenua bambina (letteralmente!) creata da un medico simile a Frankenstein, che intraprende un viaggio di scoperta sessuale come prostituta, socialista e poi chirurgo nel controverso, anche se acclamato dalla critica, “Poor Things”.

  • “Crash” (2004) – Miglior film: Forse uno degli sconvolgimenti più eclatanti nella storia degli Oscar, il controverso film “Crash” ha battuto il favorito “Brokeback Mountain” per l’ambito premio di miglior film. L’innovativo ritratto di Ang Lee di una storia d’amore tra persone dello stesso sesso nel West americano era ampiamente previsto che si portasse a casa il primo premio, ma “Crash“, diretto da Paul Haggis, ha messo a segno un incredibile colpo, scatenando un intenso dibattito e interrogandosi sul punto di vista di Hollywood sull’omosessualità.
  • “Shakespeare in Love” (1998) – Miglior film: In un anno dominato dall’epico dramma bellico “Salvate il soldato Ryan“, pochi si aspettavano che la commedia romantica “Shakespeare in Love” sarebbe uscita vittoriosa nella categoria Miglior Film. Tuttavia, il film, diretto da John Madden e interpretato da Gwyneth Paltrow e Joseph Fiennes, ha incantato il pubblico e i votanti dell’Academy, aggiudicandosi il prestigioso premio e la vittoria come miglior attrice per la Paltrow.
  • “Rocky (1976) – Miglior film: La storia di Sylvester Stallone sul pugilato, “Rocky“, ha sfidato i pronostici e si è aggiudicato il premio per il miglior film, battendo concorrenti di peso come “Taxi Driver” e “Network“. La storia ispiratrice del film e l’interpretazione di Stallone hanno risuonato profondamente con il pubblico, assicurandogli un posto nella storia del cinema.
  • “Marisa Tomei – Il mio cugino Vinny” (1992) – Miglior attrice non protagonista: La vittoria di Marisa Tomei per il suo ruolo di Mona Lisa Vito nella commedia “My Cousin Vinny” ha stupito molti addetti ai lavori. Nonostante l’interpretazione di spicco della Tomei, la sua vittoria su attrici veterane come Vanessa Redgrave e Miranda Richardson è stata inaspettata e ha portato a voci insistenti di un errore nell’annuncio del vincitore.
  • “The Hurt Locker” (2009) – Miglior regista: Kathryn Bigelow è entrata nella storia come la prima donna a vincere l’Oscar per la miglior regia per il suo lavoro sul teso dramma di guerra “The Hurt Locker“. La vittoria della Bigelow contro l’ex marito James Cameron, che ha diretto il film campione d’incassi “Avatar, è stata una sorpresa per molti e ha messo in evidenza il suo talento e il successo di critica del film.
  • “Moonlight” (2016) – Miglior film: In un ormai famoso errore, “La La Land” è stato inizialmente annunciato come vincitore del premio per il miglior film all’89ª edizione degli Academy Awards. Tuttavia, pochi istanti dopo, è stato rivelato che “Moonlight“, lo struggente dramma di Barry Jenkins sul tema dell’adolescenza, era il legittimo vincitore. Il disguido senza precedenti è stato uno dei momenti più indimenticabili della storia degli Oscar.
  • “Adrien Brody – Il pianista” (2002) – Miglior attore: La vittoria di Adrien Brody per la sua interpretazione del sopravvissuto all’Olocausto Władysław Szpilman ne “Il pianista” ha colto molti di sorpresa. Nonostante l’agguerrita concorrenza di veterani del settore come Jack Nicholson e Daniel Day-Lewis, la potente interpretazione di Brody ha affascinato i votanti e gli è valsa il prestigioso premio. Il suo bacio non richiesto alla presentatrice Halle Berry durante la cerimonia di premiazione è stato invece molto meno apprezzato. 
  • “Beatrice Straight – Network” (1976) – Miglior attrice non protagonista: La vittoria di Beatrice Straight per il suo breve ma memorabile ruolo in “Network” rimane una delle interpretazioni più brevi che abbiano mai vinto un Oscar. Nonostante sia apparsa sullo schermo per poco più di cinque minuti, l’interpretazione della Straight di una moglie tradita ha lasciato un’impressione duratura sul pubblico e sui votanti dell’Academy.
  • “Chariots of Fire” (1981) – Miglior film: Il dramma storico britannico “Chariots of Fire” ha vinto a sorpresa nella categoria Miglior Film, battendo favoriti come “Reds” e “I predatori dell’arca perduta“. L’emozionante colonna sonora del film e la storia ispiratrice del trionfo sulle avversità di due atleti molto diversi che si allenano per le Olimpiadi del 1924 hanno colpito i votanti, cementando il suo posto nella storia degli Oscar.
  • “The Artist” (2011) – Miglior film: In un anno che ha visto in lizza film acclamati dalla critica come “The Descendants” e “Hugo“, “The Artist” di Michel Hazanavicius, omaggio in bianco e nero all’epoca del cinema muto, è emerso come vincitore inaspettato nella categoria Miglior Film. Sebbene il film abbia raccolto recensioni positive e riconoscimenti per il suo approccio innovativo alla narrazione, la sua vittoria rispetto a concorrenti più mainstream e contemporanei è stata una sorpresa per molti. Ciononostante, “The Artist” ha conquistato il pubblico con il suo fascino nostalgico e la sua estetica unica, dimostrando che a volte i film più inaspettati possono catturare il cuore sia del pubblico che dei votanti dell’Academy.