Si è svolto nell’aula consiliare del Comune di Petralia Sottana l’incontro fra le organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl, Uil e Spi Palermo con il Comitato dei sindaci del distretto socio sanitario 35, che comprende i comuni di Alimena, Blufi, Bompietro, Castellana Sicula, Ganci, Geraci Siculo, Petralia Soprana, Polizzi Generosa, e Petralia Sottana (capofila).  

Presenti all’incontro sindaci e amministratori dei comuni e, in rappresentanza delle organizzazioni sindacali, Laura Di Martino, segretaria Cgil Palermo, Ignazio Baudo, segretario Uil Sicila e Area Vasta, il responsabile Cisl Madonie Gandolfo Madonia, il responsabile Cgil zonale Alte Madonie Lillo Spitale, Giuseppe Guarcello segretario Spi Cgil Palermo.  Alla riunione ha partecipato anche Alessandro Ficile, amministratore unico di Sosvima, la società di sviluppo delle Madonie.

L’incontro era stato sollecitato dalle organizzazioni sindacali per dare seguito alla riunione del gennaio scorso della “rete territoriale per la protezione e l’inclusione sociale del distretto socio sanitario 35”, sulla stesura del Piano di zona 2022-2024 e sulla quota servizi del fondo Povertà 2021.

Durante l’incontro, sono stati analizzati i vari finanziamenti destinati al territorio e le due misure 5 e 6 del Pnrr,  “inclusione e coesione” e  “salute”.

Il presidente di Sosvima ha illustrato i progetti contenuti nella strategia nazionale aree Interne, programmazione 2014/2020, finanziati nell’ottobre 2018 con la sottoscrizione finale dell’accordo di programma quadro con la Regione siciliana, per un totale di 36 milioni, di cui 2 milioni e ottocentomila destinati all’area sanità e socio assistenziale.

I decreti di finanziamento, emessi tra fine 2023 e inizi 2024, sono in dirittura d’arrivo e sono relativi a interventi sulla telemedicina, servizi di cura a anziani, servizi domiciliari ai disabili etc. Ficile ha illustrato inoltre il progetto che ha visto coinvolti 30 comuni delle aree interne associati in Ats, con 5 comuni capofila (Polizzi Generosa, Petralia Soprana, Collesano, Castelbuono, Valledolmo). I 5 progetti, per 2 milioni a testa, presentati nell’ambito dei fondi Pnrr, riguardano l’assistenza agli anziani, disabili gravi, portatori di handicap. Le risorse umane, specializzate, saranno selezionate da agenzie di somministrazione.

Le organizzazioni sindacali hanno stigmatizzato il ritardo di anni nel finanziamento delle opere che saranno realizzate nell’area Snai e sostenuto che nel distretto “non viene raggiunto il livello essenziale di prestazione sociale (Leps) relativo all’assistenza sociale”.

L’ufficio di Piano, l’organismo tecnico del Distretto socio sanitario, a cui è deputata la progettazione dei piani di zona e la realizzazione delle misure, e che dovrebbe essere il luogo dove prendono corpo e vengono gestite le politiche sociali del territorio “è in realtà – rilevano i sindacati – affidato al solo responsabile dell’ufficio dei servizi sociali del comune capofila”.

Cgil, Cisl, Uil e Spi hanno quindi sollecitato il rafforzamento dell’ufficio di Piano del Distretto socio sanitario 35, “affinché diventi la cabina di regia degli interventi territoriali socio sanitari”.

Hanno chiesto inoltre di intervenire sul rapporto assistenti sociali-popolazione attraverso il Fondo Povertà, il Pon Inclusione, il fondo di solidarietà comunale. Hanno sollecitato l’avvio di uno stretto rapporto con il distretto sanitario e di dotarsi di una strategia di sviluppo condivisa e compartecipata “che non può vedere i vari soggetti che intervengono sul territorio agire separatamente senza una visione comune, mettendo a rischio l’efficacia degli interventi programmati”.

“La strategia condivisa – spiegano i sindacati – è finalizzata al raggiungimento del migliore impiego delle risorse provenienti dai diversi fondi, senza lasciare nessun ambito di intervento scoperto e per soddisfare le reali necessità delle comunità del distretto.

Per questo è stata sollecitata la sottoscrizione di un protocollo d’intesa che preveda un confronto tra le parti, allargato di volta in volta alle altre categorie di riferimento e coinvolgendo il distretto sanitario, per rendere operativa l’integrazione socio sanitaria.

L’altra richiesta, rivolta sempre ai sindaci, è stata quella di farsi garante del rispetto dei contratti collettivi nazionali di lavoro applicati ai lavoratori delle cooperative.

“L’incontro – concludono Cgil, Cisl, Uil e Spi – si è svolto in un clima di collaborazione e condivisione di obiettivi che possano dare risposte ai bisogni delle persone e fermare l’abbandono di un territorio che, se dotato di strutture e servizi pubblici, e valorizzato nel suo patrimonio, genererebbe lavoro di qualità e indotto”.