I palermitani, attivi e previdenti, da tempo preparano il 14 luglio 2024, cioè il loro 400° Festino, infatti nel 1624 a Palermo, Santa Rosalia fermò la peste (quella del Manzoni), ma poi nel 1625 San Michele Arcangelo la fermò a Caltanissetta e San Calogero nel 1626 a Naro (AG).

Vari giornali e tante persone a Caltanissetta oggi parlano di copiare il Festino, cioè organizzare un evento capace di attirare turisti, religiosi e non, specie dalle 12 città siciliane (Acireale, Grammichele, San Michele di Ganzaria ecc), le 200 italiane e da Bruxelles, capitale europea, tutte protette dall’Arcangelo. Ma per farlo devono superare grossi problemi in pochi mesi.

Palermo ha investito nel Festino 2023 ben 400 mila euro incassati dai suoi turisti, con un anno di anticipo ha già scelto il logo del 2024. Invece oggi Caltanissetta non ha chi bandisce una gara di idee, chi le sceglie, chi le finanzia e chi le realizza. Se ne deve ancora iniziare a parlare ma le rivalità sono già pronte, perchè è iniziata la campagna elettorale per rinnovare il Sindaco nel maggio 2024.

Tentarono anche nel 1925, per i 300 anni dalla apparizione nissena di San Michele (foto), istituirono un Comitato apposito che ottenne la partecipazione di un Deputato nazionale, un Cardinale, 5 vescovi, il Prefetto della Provincia, il Sindaco, il Comandante del presidio militare, il Maggiore dei Carabinieri, il Presidente del Tribunale e folle di devoti locali e non.

Vari giornali chiedono di porre una lapide all’ingresso della Villa Amedeo, dove un gruppo di cappuccini, mentre supplicavano l’Arcangelo che impedisse il contagio, lo videro allontanare un appestato. Altri hanno chiesto di chiamare gli emigrati, fare dei Gemellaggi con le città protette, di intitolargli qualche cosa di meglio dell’attuale vergognoso vicolo cieco, di allungare un poco il corteo per toccare la villa Amedeo, ecc.

E’giusto e bello che tentino di fare un evento speciale che superi i confini della città di Caltanissetta, ma sarà difficile anche solo avvicinarsi al Festino di Santa Rosalia di Palermo! Anche Naro e Santo Stefano di Quisquina (AG), seconda patria di Santa Rosalia, si sono arresi.