E’ andata in scena  al circolo Arci  Fontarò di Palermo la prima Nazionale dello spettacolo Matrioska,  premio  Sipario 2021    per la sezione monologhi , regia di Anna Mauro, interprete Sandra Zerilli, audio luci  Giuseppe Vacca , direttore di produzione  Sergio Pochini.

Cosa è il teatro se non il racconto della vita attraverso il sentire di chi ha la sensibilità di cogliere ciò che attraversa l’anima di questi esseri danzanti che ci ostiniamo a chiamare uomini, vorrebbero farci diventare dei robot gli eventi e la tecnologia, ma noi restiamo ancora, tremendamente umani.

Anna Mauro è riuscita ancora una volta attraverso i suoi testi a interpretare sentimenti, sensazioni comuni ma molto profondi e a darne voce scegliendo come interprete un’attrice Sandra Zerilli che ha trasportato il pubblico in diverse scene di vita vissuta, dandoci l’impressione che parlasse di ciascuno di noi.

La protagonista è Dora, un attrice che come tanti altri a causa della pandemia è rimasta senza lavoro e’ costretta a trascorrere molto tempo in casa, in quella pancia della balena che qualche volta ci protegge, qualche altra diventa una prigione.

L’esperienza della costrizione, durante la pandemia è stata pesante per tutti, la nostra Dora, proverà a fare del suo meglio per vivere il tempo in maniera meno pesante possibile e produttiva impegnando corpo e mente .

Durante i giorni della pandemia Dora smonterà casa sua , che come tante altre sono diventate linde, e nel togliere la polvere e spostare qualche suppellettile, verranno fuori oggetti carichi di ricordi, che saranno per Dora motivi di riflessione sulla sua di vita, quella vita che in tempi normali viviamo frettolosamente e che quando accade qualcosa di particolare ci porta a non correre più e fermare la riflessione, come se dovessimo tirare le somme.

Cosi trovando una matrioska, pensa alla sua maternità negata a cui forse si era abituata, al dolore ci si abitua e si finisce per non sentirlo più cosi forte e violento, ma è li mai sopito, una tigre che ruggisce al primo risveglio.

Cosi Dora urlerà si dispererà ancora una volta, questa volta ad alta voce quasi a volere sentire quella voce che dice : “perchè? Perchè?” perchè non avere potuto sentire tra le braccia la gioia di un bambino, perchè non potere sentire il profumo del talco e di “carne fresca”che addolcisce i sensi inondandola di tenerezza per una vita nuova da proteggere.

 Sandra Zerilli ha interpretato questo dolore in maniera forte, commovente, struggente, sul palco c’era l’urlo di tutte le donne che non hanno partorito, ma che avrebbero voluto farlo, c’era il dolore fatto carne e noi la ringraziamo per averci scosso i cuori e per un attimo sentito forte il cuore battere come un tamburo e la pancia rivoltarsi per il miracolo mancato, teatro e vita, interpretato magistralmente in una sintesi perfetta, brava!ed ancora brava!.

Dora però capirà poi, che forse quel dolore mai addormentato era li per ricordare che comunque la vita attraverso il teatro e la capacità di narrare le aveva dato la possibilità di scrivere e creare altre creature, figli personaggi capaci di vivere ed emozionare, dunque la vita in una sorta di ricompensa aveva restituito ciò che le era stato negato e forse con un dono in più l’eternità dei personaggi che restano nel tempo.

La vita qualche volta ci fa vivere dentro vortici, ci mette dentro imbuti pericolosi perchè ne resti solo la parte buona e migliore dopo avere vissuto momenti tormentati.

Matrioka è uno spettacolo interessante, apparentemente semplice ma di trama articolata e profonda, vederlo è stato un privileggio, si replica  il 12 marzo, andate a vederlo è un omaggio al teatro .

Si ringraziano i fotografi Serio Santino e Tiziana di Vita che ci hanno concesso gentilmente la foto in copertina .