Care concittadine e cari concittadini,
in questo momento complicato per la nostra comunità avverto l’esigenza di condividere con voi i miei pensieri. Dopo oltre otto anni al governo della nostra comunità, il cammino di sviluppo intrapreso insieme subisce purtroppo una battuta d’arresto. Non lo avrei voluto e mai lo avrei immaginato per quanto seminato in questi anni di impegno, di sacrificio, di assoluta dedizione al mio paese.
Quando sono stato eletto sindaco la prima volta il paese viveva una forte condizione di incertezza, mancava una visione di futuro. In pochi, fuori San Mauro, sapevano dove fosse San Mauro: la cartina geografica in corrispondenza del nostro paese presentava una sorta di buco nero. Oggi, proprio mentre si consumano queste vicende molto spiacevoli, San Mauro Castelverde è protagonista alla Bit di Milano rappresentando la Sicilia con le sue bellezze e le tante attrattive via via sorte. Impensabile fino a qualche anno fa.


Insieme, col lavoro di tutti, in un clima non sempre facile ma comunque rivolto al bene del nostro paese, abbiamo finalmente ricollocato San Mauro sulla cartina geografica, rischiarando l’immagine fosca che vi gravava sopra. Le difficoltà certo non mancano, sono sistemiche, riguardano tutti i piccoli paesi, non solo siciliani, dell’interno e di montagna come il nostro. Eppure in questi anni, credendoci e senza risparmiarci, interpretando il mio ruolo di sindaco come una vera e propria missione di vita, è stato creato “un modello San Mauro Castelverde” accreditato e riconosciuto sia nei livelli di governo sovraordinati (regionale e nazionale), come dimostrano i cospicui finanziamenti ricevuti in questi anni, ben al di sopra di quanto immaginabile per un paese delle nostre dimensioni, sia da tutti coloro, università comprese, che oggi guardano al nostro paese ammirando ed elogiando il percorso che abbiamo costruito negli anni.
Fuori siamo un modello, dentro ci ingolfiamo per lotte intestine; presi come siamo dalle nostre meschinità, dai nostri sguardi piccoli, dai nostri egoismi facciamo a gara ad annullarci, ad affossarci, a seminare conflitto. Ci dimentichiamo che un paese come il nostro per sopravvivere dentro a una civiltà che riconosce come unica forma di vita la città metropolitana, le sue battaglie deve affrontarle all’esterno, restando unito, coeso, compatto. Un paese che al suo interno si divide è un paese che perde in un solo colpo 100 anni di vita.
Nella mia azione di sindaco ho sempre perseguito l’interesse del nostro paese, ottenendo risultati incontestabili e di fondamentale importanza per lo sviluppo della nostra comunità: dalla strada San Mauro-Gangi alla S.P. 52 Bivio Convento-S.S.113, dalla messa in sicurezza della chiesa di S. Maria de Francis alla costruzione della nuova scuola elementare, e svolta epocale e tanto attesa per il paese, alla Zipline, sino alla contestata autorizzazione per l’ Altalena Gigante e tanto altro.

Non mi sono mai accontentato del “tirare a campare”, di misure estemporanee e occasionali. Dedicando tutto il mio tempo, anche quello privato, al ruolo rivestito ho provato invece, con tutte le forze attive del paese, a delineare finalmente una visione di sviluppo di lungo respiro, dove il turismo si incontra con le vocazioni produttive del territorio, in cui la cultura è strumento di rigenerazione sociale e civile; una visione al servizio degli operatori economici e produttivi del territorio, attenta alle associazioni del luogo, vicina alla domanda di socialità, di cura e di attenzione proveniente dai miei concittadini e concittadine.
Ho agito mettendo al primo posto il senso di responsabilità per la mia comunità, di cui mi sono sentito allo stesso tempo figlio e padre. Ho aperto le braccia a chi in questi anni si è avvicinato a questa amministrazione con una proposta, con un’idea, uno spunto per far crescere la nostra comunità. Ho accolto ma ho anche detto diversi “no”: alle mie convinzioni ho sempre anteposto il bene del paese, che ho difeso senza considerare amicizie e convenienze.
Oggi, per ragioni risibili, l’irresponsabilità di pochi non mi mette nelle condizioni di andare avanti nella mia azione di governo. Pochi, che contestano la mancanza di dialogo e di ascolto, agiscono ora inibendo ogni possibilità di dialogo e di ascolto; pochi, alla luce dei loro umori, hanno ritenuto di interrompere un processo in atto lasciandoci nuovamente in balia dell’incertezza.
L’improvvisazione politica non fa bene al paese. L’opposizione, che ha un ruolo vitale per la democrazia, non si può svolgere sulla base di ragioni personali, mossi dal rancore e dall’invidia. C’è poco di alto e di nobile nella manovra operata contro la mia amministrazione e questo mi procura molto rammarico, molta delusione. Per dialogare bisogna partire almeno da un punto in comune, dall’interesse vero per il paese. Non si può dialogare quando al centro ci sono soltanto ragioni pretestuose, capricci e rivincite personali.


Nonostante il momento difficile, prometto di convertire già da subito questo rammarico e questa delusione in nuovo slancio, in nuova energia al servizio del paese e della comunità. Il percorso intrapreso, per la passione e le competenze che lo hanno nutrito, non può fermarsi qui. Nei mesi a venire, da semplice cittadino, non farò mancare il mio impegno perché quanto costruito non vada perduto. Chi oggi fa correre un simile rischio alla nostra comunità non dimostra un attaccamento reale al paese. Costoro avrebbero avuto tempi e modi per esercitare il dissenso in maniera costruttiva, hanno però preferito forzare la mano facendo precipitare il paese dentro a una crisi politica di cui soltanto loro hanno sentito il bisogno.
La politica che rappresenta solo se stessa non fa bene al paese, è una politica autoreferenziale e viziata. La politica che distrugge e divide laddove altri faticosamente provano a costruire e a includere non fa bene al paese. Oggi, deluso ma con fierezza lascio il mio posto, il ruolo a cui ho dedicato interamente gli ultimi otto anni della mia vita, che mi ha procurato tante gioie e qualche dolore. Oggi, con spirito indefesso, guardo già ai prossimi mesi affinché San Mauro, il nostro paese, possa proseguire con ottimismo e convinzione su quelle traiettorie di futuro che qualcuno (fortunatamente pochi), con incoscienza e improntitudine, vorrebbe sottrarci.

Il vostro Sindaco
Peppino Minutilla