Il 19 agosto, nell’ambito della Notte Bianca, il Comune di Gangi ha aperto due suoi scrigni culturali e tesori librari e documentar: l’archivio storico e la biblioteca comunali. Ha partecipato all’evento anche una biblioteca privata: la biblioteca Santa Maria (1000 i testi di cui dispone) , rappresentata dalla prof.ssa Carola Lo Nero dalla solida formazione culturale (dottorato in storia in Inghilterra). La biblioteca comunale  e i suoi tesori più rappresentativi sono stati illustrati da Salvatore BOSCARINO (che la sera prima aveva fatto da cicerone ai suoi concittadini per illustrare la mappa celeste con un apposito telescopio) e dal prof. Mario Siragusa (storico, Università Kore, Phd in storia contemporanea e saggista che aveva riordinato nel 2020 le carte della locale Madrice).

Per la prima volta l’archivio storico comunale è stato aperto e visitato in massa dalla gente locale e forestiera. Questo, chiuso dalla sua fondazione, aveva suscitato la fantasia popolare, secondo cui, per qualcuno,  ivi si nascondessero perfino delle nicchie di preti imbalsamati come in realtà è invece nell’adiacente Chiesa Madre).In pratica c’era una misteriosa porta chiusa al pubblico senza alcuna indicazione. Ora è stato velato l’arcano ai più. Ha integrato la citata manifestazione culturale una mostra di quadri e di sculture del maestro Scarpa e dalla sua allieva Serena Mazzola. Gli archivi storici costituiscono una struttura fondamentale per la convivenza civile. L’archivio storico attuale è stato istituito formalmente alla metà degli anni Novanta del secolo scorso. Le carte dell’Archivio Storico del Comune di Gangi sono state sottoposte nel corso dei decenni contemporanei ad almeno un paio di interventi di riordino : nel 1968 (sindacatura Restivo) e nel 1997 (sindacatura Miserendino).La prima attività  di riordino ha riguardato fondamentalmente l’archivio notarile di età moderna (1968). La seconda, un po’  più recente (1997), ha avuto per oggetto quello amministrativo proprio del Comune di Gangi (carte del XIX –XX secolo). Un terzo intervento è stato il censimento archivistico del 2022 promosso dall’amministrazione del sindaco Giuseppe Ferrarello , su impulso dell’assessore al ramo Roberto Franco e curato dallo storico UKE e dottore di ricerca in storia contemporanea Mario Siragusa). . L’archivio si divide fondamentalmente in due sezioni: a) Preunitaria (cioè ante 1861), comprendente il fondo Notai Defunti e quello dell’Università di Gangi (XVI-XVIII secolo) . b) Sezione Contemporanea o post-unitaria: atti amministrativi e deliberativi del Comune di Gangi , sentenze dell’ Ufficio di Conciliazione e archivi privati (Li Destri e Randazzo). Cosa troviamo nella sezione preunitaria ? Ricca è qui la documentazione notarile di età moderna. Questa fonte è essenziale per la ricostruzione della storia economica, sociale e, religiosa ed amministrativa di Gangi e del circondario. Si tratta di un archivio, specie per la sua parte più antica , raro sulle Madonie (ma non solo). Pochi Comuni hanno documentazione così vasta sulla storia moderna (XVI-XVIII) del territorio. Molti difettano totalmente di documentazione così antica. E’ ricostruibile, attraverso le sue carte, anche  la storia di chiese, famiglie, personaggi illustri locali : es .vari artisti come De Billio, Giuseppe Salerno e famiglia , i Morina,il poeta socialista  F. P. Polizzano, il pittore Michelangelo Salvo, i baroni Bongiorno padroni dell’omonimo palazzo,i baroni Li Destri, il primo sindaco socialista G. Andrea Centineo). La lunga storia delle confraternite è contenuta nelle carte di questo archivio. La più potente fu quella nobiliare dei Bianchi. La documentazione ivi conservata è stata frutto di varie ricostruzioni storiografiche che si sono avute negli ultimi 30 anni ad opera di storici, cultori di storia locale, laureandi universitari ecc. . Fiore all’occhiello di questo archivio sono notizie e personaggi legati al famigerato Tribunale della Santa Inquisizione presente nel territorio (sul tema si ricordi la prima ricostruzione a riguardo per Gangi e le Madonie, grazie a queste carte: Mario Siragusa, Radici economiche e sociali della Santa Inquisizione sulle Alte Madonie, Leonforte, Lancillotto ed.,1999). Ci sono notizie inerenti il potente Ordine dei Cavalieri di Malta cui è stata intitolata la torre campanaria , più nota e appellata dei “Ventimiglia” (un cui membro era affiliato all’ordine melitense ). Ma ivi si desumono fatti relativi a rivolte sociali e politiche locali e siciliane (ad es. Nicosia, nel XVIII secolo), all’organizzazione militare locale (fanti e cavalieri), ad attacchi di corsari ( Inglesi, Olandesi) alla non lontana costa (specie quella di Cefalù e Tusa), alla peste del XVI-XVII secolo (che mietette decine di vittime anche ricche, come i Fisauli a Gangi) ecc. .

Nella sezione contemporanea dell’archivio vi sono notizie su visite eccellenti come quella del vicerè LAVIEFUILLE (XVIII secolo), il principe ereditario dei Savoia e Benito Mussolini (1924). Tale sezione è stata archivisticamente suddivisa in più categorie che riguardano varie branche e settori amministrativi gestiti dal Comune (sanità, tributi o finanze, censimenti della popolazione ed agricoli con particolare riferimento agli anni Sessanta del XX secolo ecc.). La biblioteca comunale , la cui attività e funzione si integra con quella dell’archivio storico comunale, è stata istituita a Gangi per effetto delle leggi dell’eversione dell’asse ecclesiatico all’indomani dell’Unità d’Italia . Con l’acquisizione del patrimonio librario dei Cappuccini, si è formata la relativa base per la sua istituzione (1873). Nel corso dei decenni successivi il suo patrimonio si è ingrandito fino a superare i 10.000 volumi. Essa si trovava  ubicata dove oggi c’è l’archivio storico (Piazza Vittime della mafia o “Passeggiatoio”). Una scaffalatura lignea, oggi utilizzata per l’archivio, ne custodiva i volumi, alcuni molto preziosi. Della parte più antica fanno parte libri del Seicento, Settecento e Ottocento afferenti la teologia, la storia, la letteratura , Vi sono custoditi libri in versi dell’ Accademia degli Industriosi guidata dai Bongiorno (XVIII secolo).Si tratta di veri e propri classici. La biblioteca è stata trasferita nella sede attuale (“piazza Bongiorno”) tra la fine degli anni Sessanta e i Settanta. Esiste ivi una sezione di libri dedicata alla storia e letteratura locale. Un comitato civico di amanti della biblioteca e dell’archivio storico si sta formando, di concerto con l’amministrazione comunale, per riaprire la biblioteca “Ferraro” al pubblico e al  prestito librario.