Capita sempre più frequentemente di leggere ordinanze perentorie quanto scalcagnate provenienti dal Comune, per poi avere notizia, a distanza di qualche giorno che, no, abbiamo scherzato, oppure avete capito male… Succede con il divieto di accesso ai disabili nel centro, e, di recente, con gli animali randagi.
Infatti, la recente e, ormai, ben nota ordinanza del Sindaco/Mister Hyde, che impone ai cittadini il divieto di somministrazione di alimenti ai volatili, ai cani e ai gatti randagi, ha suscitato forti polemiche, com’era naturale aspettarsi. A macchia d’olio, il dibattito si è presto allargato uscendo fuori dai confini del paese. E si preannuncia una pioggia di ricorsi da parte delle associazioni animaliste, con ottime prospettive di successo, stando alla Giurisprudenza in materia. Ma a mente fredda, capito il putiferio scatenato, il Sindaco/Dottor Jekill, corre ai ripari su fb con toni elegiaci in favore del creato con tutte le creature, animali randagi compresi. Certo, ci avrà pensato su parecchio, e i risultati, nel suo caso, sembra siano coerenti con quanto avrebbero detto gli antichi: cchiù longa è a pinzata, cchiù grossa è a minc…
L’ordinanza, come spesso capita, entra a gamba tesa in una questione senza che l’autore ne abbia alcuna contezza. Certamente l’igiene e l’incolumità sono importanti, ma la risposta non può mai essere un divieto punitivo per gli animali e per chi prova gratificazione nell’alimentarli: prendersi cura degli animali, fossero anche dei randagi, per molti è una missione o un appiglio contro la solitudine. Ci sono altre soluzioni, meno rudimentali dell’ordinanza-autogol: in primis, il dovere del Comune di vigilare sull’igiene e sul decoro delle pubbliche vie, non solo quelle dove viene deposto il cibo per i randagi per la verità, organizzando “punti di somministrazione” di concerto con i volontari, come suggerito dall’OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animali).
E, a proposito di rifiuti, come non pensare agli asini, ormai elemento di folklore e attrazione per i selfies dei visitatori di mezza giornata, sistema di raccolta dei rifiuti sempre più inefficiente e inefficace, stando al grado di pulizia delle nostre strade. Non occorre essere animalisti per accorgersi delle sofferenze di questi animali; le immagini dell’asina caduta qualche anno fa sotto il peso dei rifiuti hanno fatto il giro della rete, e molti ricorderanno l’episodio dell’asinella gravida, messa a lavorare cinicamente fino agli ultimi giorni, con esiti fatali per il nascituro. E, come se non bastasse, gli asinelli rimangono spesso legati a qualche palo, in equilibrio precario, con la necessità di soddisfare i bisogni fisiologici sul posto che, per giunta non ripulito per giorni, emana uno spiacevole olezzo e una vista sgradevole.
Altro capitolo dello stesso tenore è un segnale stradale, posto evidentemente su disposizione del Sindaco/Mister Hyde, all’ingresso di via Alduino Ventimiglia e di Corso Umberto, che inequivocabilmente vuole negare ai disabili con carrozzina l’accesso al centro. Il Sindaco/Dottor Jekill, però, rassicura verbalmente: abbiamo scherzato, i disabili possono entrare tranquillamente perché l’ordinanza non pone divieti per loro. Quindi possono entrare solo i disabili che hanno letto l’ordinanza o parlato con il Dottor Jekill, gli altri fuori. Peccato che ci siano norme superiori, sentenze di Cassazione che superano l’ordinanza del Sindaco. Rimane il fatto che quelle tabelle sono comunque uno schiaffo ai disabili, rappresentano la violazione di un diritto fondamentale.
Vedere poi la presenza assillante del primo cittadino su fb per riprendere chi si azzarda ad obiettare qualcosa, quando ci sarebbero cose più importanti da fare, e questo ripetuto scrivere e cancellare malamente, fanno capire quanto sia complicato amministrare con l’improvvisazione. Qualcuno che gli è vicino dovrebbe amorevolmente consigliare il Sindaco di evitare di spararla grossa su qualsiasi cosa gli passi per la mente, esponendo se stesso, gli amministratori e il paese amministrato al ridicolo.

Costituente per Castelbuono