Stranizza d’amuri è un film bello, colorato,  carico di una  emotività che coinvolge lo spettatore dalla  prima all’ultima scena, ci si sente rapiti in una dimensione di immersione verso un mondo che da siciliani ci appartiene in termini di paesaggi, gesti, parole, ma che sicuramente attrae anche chi sicialiano non è per la “prepotenza” delle immagini e della lingua oltre che per la storia.

Viene raccontata una storia vera, una storia tremendamente vera che non può lasciarci indifferenti, esci dal cinema è senti un pugno allo stomaco di dolore, perchè non si può morire “ammazzati” perchè ami in modo diverso rispetto a quelle che sono le regole e convenzioni sociali, tolleranza zero per molto tempo c’è stato verso una realtà che oggi è molto diffusa e sotto gli occhi di tutti, chissa’ forse come dice una delle due mamme nel film è una stranizza che non dovrebbe accadere, ma da che il mondo esiste, sin dai tempi dei greci e romani si hanno tracce di forme di amore “diverso”. È la storia di due ragazzi uccisi a Giarre perchè omosessuali.

Per chi si aspettava scene scandalose o immagini con effetti speciali conturbanti non può che essere rimasto deluso, il nostro regista Giuseppe Fiorello ha raccontato la stranizza parlando d’amore, e non poteva farlo con una delicatezza e profumo di zagara più bello che non come lo ha fatto.

Si parla d’ amore, tenerezza di sguardi complici di due giovani bellissimi che scoprono in una Sicilia arida e masculazza dai gesti spesso forti e violenti, tratti delicati.

Due vite diverse provenienti da strade diverse casualmente, si incontrano un impatto forte e violento, un incidente puramente simbolico potremmo pensare, segnato dal destino chissà, è poi la tenerezza e la gioia del condividere giorni e ore e diventare piano piano l’uno risorsa per l’altro.

Ci saranno le bugie dapprima a coprire verità nascoste, poi tutto prenderà una piega orientata a svelare verità taciute.

Bellissimo è forte il ruolo delle due mamme dei ragazzi , ciascuna che a modo proprio vuole proteggere i propri figli , Simona Malato interpreta una parte meravigliosa, lei è un’artista di grandissimo spessore ogni scena da lei recitata è poesia, colpisce quella in cui avendo rivelato all’altra madre il passato chiacchierato del proprio figlio e volendo quindi salvare l’altro ragazzo da un destino difficile, dice al proprio figlio: “ se vuoi bene al tuo amico, la cosa più bella che puoi fare è sparire dalla sua vita”cosi farà il giovane per un po’, ma l’amore si sa è più forte di ogni cosa e i due continueranno a vedersi segretamente dopo avere subito la violenza del giudizio e la mortificazione del pensiero e del cuore, ma soprattutto della libertà di essere.

Nel film dovrebbero farci riflettere le scene di bullismo, la pesantezza dello sguardo cattivo e giudicante, che si ripete ancora tutte le volte che qualcuno non è come i canoni della convivenza del buon costume qualcuno direbbe, ma cos’è il buon costume e cosa non lo è? Chi può puntare il dito in questa terra giudicando cosa è giusto e cosa non lo è? E’ più strano un ragazzo/a che ama uno/a del proprio stesso sesso o uno che picchia la propria compagna o la tradisce, seminando bugie e false aspettative? Stranizza d’amuri è un film che parla forte alle coscienze, un film bellissimo per la sua straordinaria semplicità.

Ogni scena è stata pensata e realizzata con una carica emotiva di grande impatto, è un film da vedere, assolutamente.

Le canzoni di Battiato poi sono un coronamento perfetto alle immagini, e la musica resta nelle orecchie come ninna nanna per tanto tempo.

C’è infine un momento saliente che non va trascurato, lo zio di uno dei due ragazzi , un po’ stravagante per come viene presentato darà una bella lezione di vita, sarà l’unico che consolerà il nostro giovane dicendogli che gli “altri” giudicano, pensano di sapere sempre quello che è più giusto, bisogna ascoltare, ma alla fine seguire sempre ciò che ci fa stare bene.