Dopo l’anteprima al British Art Show 9 di Plymouth, e la mostra allo spazio Ordet di Milano, Dreaming Alcestis, ultima opera della pluripremiata artista e regista franco-inglese Beatrice Gibson, approda finalmente a Roma.
Dreaming Alcestis, sarà presentata il 9 febbraio nell’Auditorium del MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma, in un’installazione site-specific visibile al pubblico dalle 12 alle 18, per la durata di un singolo ciclo di sonno. A seguire, alle 18.30, Beatrice Gibson dialogherà con il duo curatoriale Francesco Urbano Ragazzi.

Promosso dal Museo Civico di Castelbuono, e realizzato grazie al sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura nell’ambito dell’Italian Council (2021), il lavoro di Beatrice Gibson è pensato come riflessione poetica sulla vita e sulla morte in un’epoca segnata da scarsa empatia, solitudine e un progressivo impoverimento materiale ed emotivo.

Il 23 aprile 2023 l’opera sarà presentata inoltre in una mostra al Museo Civico di Castelbuono, entrando nella sua collezione permanente, e sarà accompagnata da un programma pubblico, curato da Maria Rosa Sossai e Beatrice Gibson, promosso dal Museo con la partecipazione del Dipartimento di Scienze Psicologiche, Pedagogiche, dell’Esercizio Fisico e della Formazione e del Centro Servizi Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Palermo, del Centro Polis di Castelbuono e Nuova Orfeo. Nel 2023 sarà pubblicato un libro dedicato al progetto, edito da Lenz Press.

Beatrice Gibson (nata nel 1978) è un’artista e regista franco-britannica, residente a Palermo. Ha vinto due volte il Tiger Award per i cortometraggi al Rotterdam International Film Festival (2009 e 2013) ed è stata vincitrice nel 2015 del Baloise Art Prize, Art Basel. Nel 2013 è stata nominata per il Max Mara Prize for Women artist (2013) ed è stata nominata due volte per il Jarman Award for Artist’s film (2013 e 2019). Le sue mostre personali più recenti includono:
Crone Music, Camden Arts Centre, Londra; I Couldn’t Sleep in My Dream, Kunsthall di Bergen, Bergen; Plural Dreams of Social Life, Mercer Union, Toronto; KW Institute for Contemporary Art, Berlino. Il suo ultimo film, Two Sisters Who Are Not Sisters, è stato selezionato per la Quinzaine des Réalisateurs al Festival di Cannes (2019). I suoi film sono stati presentati in musei e istituzioni in Europa e Nord America, tra cui: Centre Pompidou, Tate Modern, Tate Britain, Serpentine Gallery, The ICA e The Art Institute of Chicago. Gibson è membro del collettivo The Machine that Kills Bad People con Maria Palacios Cruz, Ben Rivers ed Erika Balsom. Nel 2021 a Palermo ha co-fondato Nuova Orfeo, un’iniziativa no-profit di cinema, performance e musica sperimentale. https://www.beatricegibson.com/

FRANCESCO URBANO RAGAZZI è un duo curatoriale fondato a Parigi nel 2008. Hanno sviluppato una vasta gamma di strategie produttive e inventato formati espositivi lavorando a stretto contatto con pionieri come Jonas Mekas, Kenneth Goldsmith, Jennifer West, Miltos Manetas, Cheryl Donegan, Haroon Mirza, Pauline Curnier Jardin e altri. Stabilendo nuove alleanze tra arte e realtà, il team ha operato non solo in musei e contesti accademici, ma anche in un’ampia varietà di spazi fisici e mediatici. Nel 2012 hanno curato Io Tu Lui Lei, la prima mostra istituzionale sull’eredità culturale dei movimenti LGBTQ+ in Italia, con il sostegno del Ministero Nazionale delle Pari Opportunità. Dal 2017 il team ha diretto l’archivio dell’artista femminista Chiara Fumai, organizzando anche la principale mostra retrospettiva del suo lavoro e una pubblicazione completa. Nel 2021, il duo ha coeditato FUORI!!! 1971-1974 (Nero Editions), una premiata antologia dedicata alla prima rivista LGBTQ+ della storia italiana. Nello stesso anno Francesco Urbano Ragazzi è stato nominato direttore artistico di LIAF, la più longeva biennale d’arte contemporanea della Scandinavia, la cui diciassettesima edizione si è svolta tra Venezia, Oslo e le Isole Lofoten nel 2022.