Salari bassi, lavoratori precari senza diritti, tagli ai diritti fondamentali come la scuola, la salute, investimenti in innovazione e qualità, una nuova politica industriale. Nell’iniziativa “La parola al lavoro”, che si terrà il 14 giugno alle ore 10 al cinema De Seta, la Cgil dialoga con la città sui problemi del lavoro a Palermo, dando la parola ai lavoratori di tutte le categorie.

  Un’assemblea territoriale con le delegate e i delegati, le attivisti e le attiviste, aperta alle associazioni, ai sindaci, agli amministratori.  Settore per settore, i segretari generali riassumono i temi in discussione in vista dell’iniziativa.  A partire dall’industria, dal settore edile, dal settore energetico. Un quadro drammatico, dopo due anni di pandemia, la guerra in Ucraina, l’aumento dei prezzi. 

 “Il problema principale del nostro settore è la mancanza di lavoro - dichiara il segretario generale Fiom Cgil Palermo Francesco Foti -  Palermo e provincia hanno subito anni di desertificazione  industriale, i primi a essere stati colpiti sono stati  gli stabilimenti di Termini,  l’Ansaldo Breda e tante altre realtà. Manca una politica industriale che porti lavoro e occupazione per i giovani,  costretti a emigrare in cerca  di lavoro.   I nostri metalmeccanici sono i meno pagati in Europa, in una situazione devastante tra inflazione, aumento delle tariffe e dei generi di prima necessità. L’aria che si respira è di preoccupazione e di tensione, con tante aziende in difficoltà, a partire da Italtel, tra quelle più a rischio. Tre sere fa - aggiunge Foti- abbiamo rappresentato all’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte la situazione drammatica in cui versa la città  a livello operativo e occupazionale. Stiamo preparando un dossier da consegnare alla politica che partirà dall’analisi dell’esistente, con  i numeri attuali,  e di quello che serve anche in termini di infrastrutture strategiche, a partire da  strade,  porti, treni,   per rilanciare  l’economia e per attrarre  le aziende  a investire sul nostro territorio”. 

Nel settore edile si è passati dalla ripresa a una situazione di stallo. “Parlare della condizione degli edili vuol dire dare uno sguardo a un mondo che dal post pandemia a oggi ha avuto un’accelerazione nella ripresa, che non si era vista negli ultimi 10 anni – spiega il segretario generale Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo – E allo stesso tempo, considerate le giuste restrizione e i giusti accorgimenti sulla materia che riguarda i bonus, tutto questo sta impattando fortemente sulla tenuta del settore. Infatti, molte imprese si trovano in difficoltà a recuperare i crediti e di conseguenza scaricano tutto sulle retribuzioni dei lavoratori. Siamo passati da una ripresa repentina a uno stallo che rischia di fermare il settore. Se la politica non si impegna seriamente a far partire le opere finanziate dal Pnrr, dando la giusta attenzione alle infiltrazioni criminali, che già sappiamo metteranno mano sulla marea di risorse in arrivo, il settore edilizio rischierà una paralisi che si trascinerà per i prossimi anni”.

 Nel Pnrr sono stati indicati diversi obiettivi in termini di transizione energetica ed ecologica,  con il passaggio alle all’energia prodotta da fonti rinnovabili. Ma con la guerra in Ucraina lo scenario è cambiato.  “I settori che la Filctem rappresenta  sono direttamente interessati al processo di transizione ecologica. Ma adesso con il conflitto in corso - dichiara il segretario generale Filctem Cgil Palermo Calogero Guzzetta - il tema della transizione ecologica sta risentendo di un cambio di prospettive,  per rispondere all’emergenza che riguarda l’approvvigionamento del gas. Il settore nella nostra realtà deve fare i conti con problemi quotidiani, con  vertenze dovute alla mancanza di lavoro e con un’imprenditoria a volte improvvisata che pur di fare profitto vessa i lavoratori,  determinando condizioni di vita e professionali insostenibili. Per fortuna - aggiunge Guzzetta-  le principali aziende presenti, ad esempio  Enel e Terna,   si apprestano a fare grandi investimenti in Sicilia e anche nella provincia di Palermo, sui cui ci aspettiamo  adeguate ricadute  occupazionali. La prossima amministrazione comunale dovrà proporre un serio di progetto di sviluppo sulle  società partecipate,    garantendo che rimangano pubbliche e che vengano avviati  progetti di investimento e di riqualificazione del personale”.