“Memoria eorum, qui nos beneficiis affecerunt sempiterna erit”(Il ricordo di coloro che ci hanno beneficato sarà eterno). Carissimi, nella mattinata di martedì 5 gennaio 2021, nella Casa Canonica di via Bartucelli in Petralia Sottana, il caro padre Salvatore Forti ha concluso il suo pellegrinaggio terreno. Era nato ad Isnello il 16 febbraio 1928 dai genitori: Michelangelo e Caterina Capitummino; sesto di otto figli, ormai tutti deceduti, Genoeffa, Concetta, Angelo, Lina, Antonino, Maria e Carmela. Sin da piccolo sentì forte il desiderio di consacrare la sua vita al Signore nel ministero sacerdotale. Nel 1940, all’età di 12 anni, fece ingresso nel nostro Seminario Diocesano. Maturò la sua vocazione, oltre che nel suo ambiente familiare, dal quale erano scaturite altre vocazioni, tra cui i compianti Mons. Nunzio Forti e il cappuccino padre Pio Forti, anche nel clima religioso della Parrocchia di Isnello animata dall’Arciprete Mons. Gioacchino De Maria. Tra il 12 e il 13 aprile del 1952, all’età di 24 anni, nel corso della Veglia di Pasqua (e lui lo diceva sempre che quella era la prima volta che la veglia pasquale si celebrava di notte), dal Vescovo Mons. Emiliano Cagnoni, ricevette l’Ordinazione Sacerdotale nella nostra Basilica Cattedrale, insieme ai compianti colleghi: don Pasquale Lavanco da Polizzi Generosa, don Giuseppe Pennavaria da Montemaggiore Belsito, don Emanuele Dispensa da Collesano, don Giuseppe Callari e don Giovanni Crisafi da Geraci Siculo.

Appena ordinato, fino al 1957, è stato Vicario cooperatore della Parrocchia di Isnello, accanto ai Parroci Mons. Gioacchino De Maria, prima, e don Luigi Abbate, poi. Nel suo paese natio è stato anche Cappellano delle Suore Passioniste, ahimè, ormai non più presenti.Dal ‘57 al ’69, insieme ad altri giovani Sacerdoti – padre Miserendino da Gangi, padre Cirrito da Alia e, per poco tempo, padre Pennavaria da Valledolmo – ha svolto il suo ministero presbiterale nel Centro Missionario per la POA (Pontificia Opera di Assistenza) a Trinità-Fasanò nel Comune di Petralia Soprana, per aiutare i Parroci del comprensorio alto-madonita nella predicazione e in altri servizi pastorali delle Parrocchie.Dal ‘64 al ‘90 è stato insegnante di religione nelle scuole pubbliche, ricoprendo anche il ruolo di Vice Preside e, per qualche mese, anche quello di Preside.Per ben 50 anni, ovvero dal 1969 al 2019, è stato Vicario parrocchiale nella Parrocchia Maria SS.ma Assunta in Petralia Sottana, collaborando con i Parroci che si sono succeduti nel corso degli anni. È stato confessore ordinario delle Suore Francescane dell’Immacolata Concezione di Lipari, di cui quest’anno ricorre il 1° Centenario della loro presenza a Petralia, e delle persone anziane, ospiti nella loro Casa di riposo.Particolarmente intensa è stata la sua devozione alla Madonna dell’Alto, nel cui Santuario, che sorge a 1827 mt., animava le divine liturgie, soprattutto durante la Quindicina dell’Assunta. L’arciprete di Petralia era il Rettore del Santuario e lui, invece, il Cappellano e il Presidente del Comitato.Il 24 dicembre 2004, Mons. Francesco Sgalambro, lo ha nominato Cappellano dell’Ospedale Madonna SS.ma dell’Alto in Petralia Sottana, servizio che ha svolto fino al 16 febbraio 2012 con particolare dedizione. Ogni mattina, dopo aver celebrato la S. Messa in Parrocchia, si recava in ospedale per portare agli ammalati e al personale medico-sanitario il conforto dei sacramenti e una parola di speranza.Era premuroso anche per la cura degli ammalati della Parrocchia, spesso andava a visitarli nelle loro case di abitazione e accostarsi al capezzale delle loro sofferenze. Cercava di essere disponibile con tutti, anche nelle ore serali. Don Salvatore è stato, per diversi anni, assistente dell’Azione Cattolica Parrocchiale e di alcune Confraternite laicali. È stato socio del CAI (Club Alpino Italiano) e padre spirituale della SOMS (Società Operaia di Mutuo Soccorso) di Petralia Sottana. È stato, altresì, assistente spirituale del Gruppo di preghiera “Padre Pio”, costituito nell’Anno Santo del Grande Giubileo del 2000. In queste realtà associative ha speso le sue migliori energie manife-stando il suo carattere simpatico e gioviale.Momenti particolarmente significativi, che lui ricordava sempre, sono stati i suoi Giubilei Sacerdotali: il 25°, celebrato nel 1977 con il Vescovo Cassisa, il 50°, celebrato nel 2002 con il Vescovo Sgalambro, e il 60°, celebrato nel 2012 con il Vescovo Manzella. In quelle occasioni tutta la comunità petralese, e non solo, si è stretta intorno a lui per ringraziare il Signore per i suoi anni di sacerdozio spesi per il Signore e per la sua Chiesa. Padre Totò, come spesso lo si chiamava, era particolarmente affascinato dalla figura di Padre Davide Maria Turoldo. Infatti, ogni tanto leggeva e citava i suoi scritti. Tra le frasi che sovente ritornavano nelle sue riflessioni vi erano: “Se uno non serve, non serve a niente”. “Non l’amore per il potere ma il potere dell’amore”. Poi ancora: “Si può essere veramente cristiani se si è veramente umani”.A padre Forti, nel corso della vita, non gli mancarono i momenti di sofferenza e di dolore. Basti ricordare il brutto incidente automobilistico che ha avuto nel 1972 mentre si recava a Catania per accompagnare alcune Suore di Petralia. Quell’incidente gli danneggiò la gamba sinistra che lo rese claudicante sino alla fine. Infatti, gli diventò compagno di strada il suo bastone per appoggiarsi e sostenersi. Un altro brutto momento è stato negli anni ’80: un incidente al Santuario della Madonna dell’Alto, in occasione di una festa della Madonna, quando ancora si sparavano i giochi pirotecnici, un petardo lo colpì alle spalle. Questo gli ha bruciato il giubbotto e gli ha ferito l’udito. Tuttavia, lui si sentì miracolato dalla Madonna perché lo aveva preservato dalla morte e da altri danni ancora più gravi.Purtroppo le condizioni di salute non gli permisero di trascorrere serenamente l’ultimo tratto della sua vita terrena. Celebrò Messa tutti i giorni in Chiesa sino all’8 marzo 2020. Poi, a causa del lockdown, dovette rinchiudersi in casa, insieme alla sorella Maria, evitando di uscire e di incontrare persone. Tutto questo lo ha scoraggiato notevolmente. Celebrò Messa, pure in occasione della Festa di San Calogero il 18 giugno 2020. Anche le condizioni di salute della sorella Maria, con la quale ha condiviso oltre mezzo secolo della sua vita sacerdotale a Petralia, lo hanno segnato profonda-mente. Sorella che gli venne a mancare lo scorso 9 aprile 2020, in pieno tempo di Pandemia.I momenti di preghiera e di sofferenza, che scandivano la sua giornata, li offriva, in modo particolare, per la nostra Diocesi, per il Vescovo e per il nostro Seminario.La liturgia esequiale, purtroppo non si è potuta celebrare a causa del Covid-19 che è stato riscontrato nel suo corpo post mortem. Pertanto, la sua Salma è stata trasferita da Petralia Sottana ad Isnello, suo paese natio, nella mattinata di mercoledì 6 gennaio – solennità dell’Epifania del Signore – per essere tumulata all’interno della sua Cappella di famiglia. Il nostro Vescovo, S.E.R. Mons. Giuseppe Marciante, si è reso presente per compiere il rito dell’ultima Commendatio e della Vale-dictio in attesa di poter celebrare la S. Messa in suo suffragio, così come già comunicato, mercoledì 3 febbraio 2021 alle ore 11,00 nella Chiesa Madre di Petralia Sottana.Infine, possiamo dire che resta particolarmente vivo, nella memoria della città di Petralia Sottana, e non solo, il ricordo di Don Salvatore Forti come uomo retto e Sacerdote esemplare. A Lui gli auguriamo, parafrasando il saluto che lui era solito rivolgere a coloro che lo incontravano: “Salute e vita” eterna nella gloria degli Angeli e dei Santi e a Cristo, Buon Pastore, chiediamo di effondere lo Spirito per il dono di altre Vocazioni per la Chiesa e per la nostra Diocesi Cefaludense.

Un cordiale saluto nel Signore don Santino Scileppi Cefalù, 12 gennaio 2021 (nell’ottavo giorno del suo dies natalis)