Ormai si parla solo di nuove ondate di pandemia, di crescita esponenziale di contagi, generati inevitabilmente dal comportamento irresponsabile di tutti, “nessuno escluso”, sebbene questa affermazione possa fare saltare i nervi a qualcuno, a quei pochi o tanti, che si sono attenuti rigorosamente al rispetto delle regole sanitarie del buon senso: evitare luoghi affollati, evitare incontri occasionali con persone al di fuori della stretta cerchia familiare, mantenere le distanze, etc etc.
Nonostante la paura iniziale, che ha investito un po’ tutti, alla fine anche gli scettici, si è scatenato uno strano meccanismo nella testa delle persone che è quello dell’onnipotenza “ a me non succede, a me non succederà”, pertanto per molti si è allentata nel tempo la tensione iniziale della paura. Bene, i fatti hanno e dimostrano tutto il contrario, siamo in presenza di uno degli attacchi più pericolosi ed insidiosi alla salute dell’uomo, che mai si siano visti, perchè questo virus corre veloce e non guarda in faccia proprio nessuno.
Nonostante i comportamenti adeguati, se si ha la sfortuna di incontrare un’asintomatico, non c’è scampo, il virus te lo prendi con tutte le conseguenze tremende dello stesso che sono state ampiamente documentate ovunque, ecco perchè la prudenza non è mai abbastanza.
Nella prima ondata di lockdown, quando si sentivano per le strade solo il silenzio assordante e le sirene, la paura aveva creato forse una consapevolezza maggiore, sul pericolo dell’evento nel quale eravamo stati tutti catapultati, è sebbene abbiamo dati tutti la colpa al 2020 , anno bisestile, nefasto, non siamo stati sufficientemente bravi da apprendere abbastanza per non ricadere in una nuova ondata di pericolo, che si sta diffondendo a macchia d’olio, creando sovraffollamento negli ospedali e un carico di lavoro notevole per i sanitari che restano sempre quelli a cui alla fine chiediamo aiuto: “salvami dottore”, ma dimentichiamo che prima di essere un professionista quell’uomo/donna, sono persone che non hanno smesso un solo giorno di lavorare per tutti noi.
La nostra stupidità di uomini presuntuosi, dimentica troppo facilmente i sacrifici ed il lavoro incessante svolto da tanti, da tutti quelli che in questi mesi hanno garantito l’espletamento dei servizi essenziali, perchè la macchina in cui siamo inglobati non si fermasse.
Non tutti hanno beneficiato dello smart working , c ‘è chi il lavoro lo ha perso, chi , è in serie difficoltà, non solo economiche, ma anche psicologiche, perchè diciamolo pure il lavoro non è solo fonte di denaro, il lavoro dipende cosa si fa, è creatività, impegno, energia, incontro, socialità, tutte cose che sono venute meno per molti, con stato inevitabile di frustrazione, depressione.
Poi c’è una grossa fetta di persone che non hanno mai smesso di lavorare e che hanno garantito l’espletamento dei servizi essenziali al cittadino, parliamo dei commessi dei grandi supermercati a contatto ogni giorno con una vastissima e variegata clientela di tutte le estrazioni sociali, toccano continuamente oggetti che passano di mano in mano, il pericolo è sempre dietro l’angolo, non parliamo poi dei medici e infermieri ed il personale sanitario in generale, ritmi di lavoro stressanti, poi ci sono i dipendenti delle strutture pubbliche e di quella grande azienda che è poste italiane, ai suoi lavoratori vogliamo dedicare un pensiero.
Poste italiane, non si è mai fermata , ha garantito il servizio con i suoi tantissimi uffici sparsi in tutta italia garantendo servizi al cittadino, ha cercato in tempi utili di riorganizzare il sistema di sicurezza per i suoi dipendenti e per il pubblico in sala, scaglionando dapprima l’entrata negli uffici, sanificando i locali, mettendo in tempi record vetri divisori tra clienti e dipendenti, ha potenziato i servizi on line, ha chiesto lo sforzo della sua forza lavoro perchè gestisse in maniera adeguata la clientela , in tempi di grande paura del pericolo.
E’ stato più volte chiesto con azioni di comunicazione mediatica di non creare assembramenti, di recarsi negli uffici solo per azioni davvero necessarie, cercando di concentrare l’operatività, cose disattese in molti casi, perchè molti si sono recati negli uffici solo per pagare una semplice bolletta o cose non strettamente necessarie, creando poi lunghe file d’attesa, che hanno creato malessere e insoddisfazione.
I portalettere hanno garantito il recapito, poste italiane ha firmato un accordo con l’arma dei carabinieri per la consegna a domicilio delle pensioni ai clienti ultrasessantacinquenni, ha potenziato l’uso delle carte magnetiche e le app per il pagamento, ha anticipato i tempi di pagamento delle pensioni, continua a inventarsi nuove strategie per essere vicino ai suoi clienti, per quelli che viaggiano su binari veloci usando la tecnologia, senza dimenticare gli altri, che viaggiano su locomotive ancora e che hanno bisogno ancora di accoglienza, assistenza, parlaimo di molti anziani, ma anche di una grossa fetta di gente che non ha ancora confidenza con la tecnologia, poste italiane non trascura nessuno .
Tante le strategie aziendali adottate e lasciatemelo dire, un grazie va rivolto, ai tanti “operatori di sportello” che tutti i giorni gestiscono un lavoro difficile di problem solving continuo, per le molteplici azioni operative che sono chiamati a svolgere.
L’operatore di sportello, non espleta solo un servizio di operatività, è una persona che accoglie, intercetta bisogni del cliente propone soluzioni opera nell’interesse non solo dell’azienda per la quale appartiene, ma per il cliente, si instaurano rapporti di fiducia, di simpatia che creano fidelizzazione e continuità.
Il cliente è prima di tutto persona, un buon front line è li al servizio del raggiungimento di un duplice obbiettivo, la risoluzione del problema, la soddisfazione del cliente.
Spesso , molto spesso, quella degli operatori postali è stata una categoria bistrattata, merita la giusta attenzione e riconoscimento, dietro ad un operatore che maneggia denaro, c’è un uomo, una donna, un padre e madre di famiglia che mette tutti i santi giorni a rischio la propria salute, gli uffici sono frequentati da centinaia di persone, c è un maneggio continuo di denaro toccato da tutti, documenti, penne e fogli , per non parlare della pazienza che è un serbatoio a cui deve attingere continuamente per contrastare spesso l’arroganza e la presunzione, di chi rende tutto troppo semplicistico, non capendo che ci sono regole rigide da rispettare per l’espletamento dell’operatività, il rispetto dei tempi di attesa, la conformità della documentazione, la correttezza e trasparenza dell’operatività..
In quest’ultimo periodo centinaia, le richieste pervenute di giacenze medie e di pagamento delle tasse, la procedura dello spid etc, gli sportellisti sono tutti sotto pressione.
Ai tanti che si affollano dietro gli uffici chiediamo un po’ più di comprensione, non tutti gli sportelli sono coperti, il personale spesso è inferiore alla dovuta presenza numerica, molti viaggiano tutti i giorni, prima di additare chi stà dietro un posto di lavoro, sarebbe bene che tutti ponderassero parole e comportamenti, specialmente in questo momento di grande tensione.
Geometrie variabili accompagnano ormai da mesi il nostro destino, abbiamo bisogno di linee guida chiare e coerenti in tutti settori, ma soprattutto dovremmo tutti sfoderare un po’ più di comprensione e attenzione in generale .
Siamo stati privati della libertà, ed ora lo saremo dinuovo, ciascuno lo ribadiamo deve continuare a fare la sua parte con il massimo senso di responsabilità.
Siamo tutti fantasmi travestiti di carne, in quel fantasma ci potrebbe essere il virus, massima prudenza nei luoghi di lavoro, massima attenzione per tutti, ed un grazie a chi ogni mattina si alza e con alto senso di responsabilità svolge il suo lavoro, a ciascuno il suo.