I dolci di natale per eccellenza in gran parte della Sicilia sono i Buccellati… Nell’entroterra madonita si chiamano cucciddata (Buccellati) e Turtigghiúna… Sono dei biscotti tradizionali farciti con mandorle tritate o con fichi secchi, noci, uva passa, zuccata, cioccolato fondente, scorzette di arance candite e decorate con zucchero a velo oppure con la glassa reale e diaulicchi.. ( coriandoli colorati di zucchero). Naturalmente esistono tante versioni di ricetta ogni paese si distingue sia nel gusto della pasta frolla del biscotto sia nella farcia così pure nella forma. Insomma ognuno con la vecchia ricetta della nonna continua la tradizione del gusto e delle proprie origini paesane, solitamente il dolce ripieno di mandorle viene lavorato con formine rotondeggianti, i turtigliuna invece sono ripieni di fichi secchi si lavorano a mano avvolgendo la pasta frolla con i fichi precedentemente tritati e ammorbiditi con acqua tiepida. Infine vengono intarsiati lateralmente o nella parte superiora con incisioni a piacere. Dopo la cottura vengono spolverati con zucchero a velo o vengono presentati con glassa e codette colorate (i diavulicchi o naccarieddi ).
Il tradizionale nome siciliano Cucciddatu sembra derivare dal tardo latino buccellatum, ad indicare l’impasto del pane che veniva trasformato in bocconcini detti comunemente buccelli.
Il nome turtigghiúni richiama invece la forma del biscotto, che risulta essere più grande attorcigliato e inciso.
La differenza é quindi nella forma; più grandi ed allungati i “turtigliuna ” mentre i cucciddati sono più piccoli e tondeggianti i cucciddati sono dolci tipici natalizie dei paesi delle Madonie orientali ed occidentali.

I Turtigghiúna la mattina del giorno della befana era tradizione farli trovare nella calza dei bambini. Infatti era puntuale ad arrivare nelle nostre case a”vicchiaredda” la vigilia della notte dell’epifania portava dolciumi, giocattoli, i cucciddata, i turtigghiúna e lasciava carbone vero ai bambini più capricciosi..

Ormai è lontano il ricordo di un allegra serata organizzata fra bambini che anticipava l’arrivo da “vicchiaredda”. Molti anni fa era per alcuni bambini un divertimento assicurato riunirsi in gruppo nel periodo natalizio solitamente la vigilia da vucchiaredda. L’appuntamento di questi allegri bambini era in piazza, di prima sera andavano in giro per le vie del paese a volte con un campana in mano e bussavano alle porte di parenti e conoscenti chiedevano dolciumi e spesso gli venivano regalati cucciddata e turtigghiúna durante il percorso si recitava una filastrocca che anni fa ho pubblicato nel mio libro di raccolte sulle tradizioni del mio paese. La condivido con l’augurio di tramandare da generazione in generazione tutte le nostre belle abitudini popolari

Giuseppe Mesi