Tre serate di cinema d’autore in tre piazze nel cuore di Palermo. Venerdì 11, sabato 12 e domenica 13 ottobre esordisce Cinema City, la prima edizione di un progetto che porta il cinema nei luoghi chiave del centro storico – piazza Marina, piazza Casa Professa e piazza Bellini – con una rassegna ispirata alle serate romane del Cinema America e a quelle bolognesi del Cinema Ritrovato, sostenuta, tra gli altri, dall’Ars e dall’assessorato alla Cultura del Comune di Palermo.
Si comincia venerdì sera in piazza Marina, alle 20.30, con la proiezione di “Mery Per Sempre” di Marco Risi, che sarà presente insieme a parte del cast. Sabato 12 ottobre il festival si sposterà in piazza Casa Professa, dove sarà proiettato, alle 20.30, “Come inguaiammo il cinema italiano” di Ciprì e Maresco. Prima della proiezione ci sarà un contributo video di Franco Maresco per il pubblico. Chiude, domenica 13 ottobre (20.30), in piazza Bellini “Nuovomondo” di Emanuele Crialese e la presenza di Rory Quattrocchi e Filippo Luna.
“Vogliamo coinvolgere chi è nato e cresciuto in quei quartieri e in quelle piazze, così come i tanti che, invece, negli ultimi anni, se ne sono allontanati, non riconoscendosi più in una città cambiata così rapidamente – dice Carmelo Galati, attore e operatore culturale palermitano, direttore artistico della manifestazione – Le pedonalizzazioni, la rinascita del centro storico, l’apertura al turismo, sono stati purtroppo spesso vissuti come una minaccia dai suoi storici abitanti. Ecco perché il festival mira proprio a creare una stretta relazione tra i contenuti, i film e i “contenitori” architettonici – le piazze – con tutto quello che ne deriva sul piano dell’analisi e della lettura dei rapporti con le persone che quei luoghi li vivono o li hanno vissuti”.
Tutte le proiezioni sono a ingresso libero, nelle piazze ci saranno 180 posti a sedere a esaurimento. (L’illustrazione del logo è di Carlo Duina).
I film:
“Mery Per Sempre” di Marco Risi (Italia, 1989, 102’)
La scuola come carcere e gli studenti come dei fuorilegge. Questi sono alcuni dei temi più tipici della storia del cinema. Oggi, il film di Marco Risi ci porta nel riformatorio di Palermo, il Malaspina, dove i fuorilegge sono dei giovani studenti. Fa loro lezione un insegnante che, esistito veramente, ha tratto da questa sua esperienza un libro, Mery per sempre, cui poi Risi si è ispirato. A 30 anni dall’uscita in sala, un omaggio ad una Palermo non troppo lontana e a quei “ragazzi difficili”, che oggi sono diventati uomini.
“Come inguaiammo il cinema italiano – La vera storia di Franco e Ciccio”, di Daniele Ciprì e Franco Maresco (Italia, 2004, 100’)
Il film documentario, con immagini d’epoca, testimonianze e interviste, racconta la carriera del duo comico di Franco e Ciccio, nato per le strade di Palermo all’inizio del dopoguerra e cresciuto tra gag e spettacoli musicali. Un’indagine affettuosa e creativa, un’idea di rappresentazione pre-moderna, un omaggio alla tradizione siciliana e a questi due indimenticabili protagonisti del cinema e della tv degli anni ’70 e ’80. Il lavoro di Ciprì e Maresco non cerca di includere l’arte di Franco e Ciccio nel troppo vasto tavolo delle “riscoperte”, quanto di contestualizzarla, di farla conoscere meglio e, forse, di suggellarne l’arcaica unicità.
“Nuovomondo” di Emanuele Crialese (Italia, Francia, 2006, 114 minuti)
Nella Sicilia degli inizi del Novecento, Salvatore(Vincenzo Amato) fa un voto e chiede un segno al cielo: vuole imbarcarsi per il nuovo mondo e portare in America i figli e l’anziana madre. Il segnale è una cartolina di propaganda che ritrae minuscoli contadini accanto a galline giganti o a carote sproporzionate. Venduto ogni oggetto posseduto, Salvatore lascia la Sicilia alla volta dell’America. Durante la traversata oceanica incontra la bella Lucy, una young lady che indossa il cappello ed è più elegante della figlia del sindaco del paese. Lucy parla la lingua dell’America e cerca un compagno da impalmare per ritornarci da signora. Salvatore, da vero galantuomo, accoglie la sua avance. Il lungo viaggio approderà ad Ellis Island, l’isola della quarantena dove si decideranno gli ingressi e i rimpatri.