Rabbia o rassegnazione sono i due punti fissi nella mente dei forestali. Evidentemente per essere arrivati a tutto ciò un esame di coscienza dobbiamo farlo tutti insieme per capire se è il caso di lasciare o raddoppiare ! Tante famiglie soffrono e aspettano in silenzio, aspettano rassegnati l’inizio del turno forestale pur sapendo che tale attività è sempre stata da anni un continuo calvario perenne con giornate a singhiozzo, stipendi in ritardo e lagna continua che si ripete di anno in anno. A tutto questo si contrappone quello che vedendola in modo diverso non può far finta di ignorare tutto quello che passa sulla propria pelle e quindi mette in campo tutta la sua rabbia. Giustamente in entrambi i casi, risulta evidente che il lavoratore vuole lavorare nel bene e nel male, quindi giustamente deve mettere in campo il suo modo di pensare.

Da questa annata lavorativa evince che la stragrande maggioranza dei forestale sta pian piano arrivando ad un punto tale che se,fino a qualche tempo addietro si ritirava al dialogo col nemico di turno (anche con il vicino di casa ) su discorsi o questioni forestali, ora lo affronta a viso aperto, infangando qualsiasi categoria che fino ad oggi lo ha fatto pubblicamente e che non è stata mai messa in discussione come i forestali. La rabbia e la sopportazione di tali situazioni ha preso dei livelli che non sono più controllabili e gestibili dal punto di vista umano e il fatto stesso di essere presi in giro annualmente, sta portando all’esasperazione di migliaia di famiglie visto che poi non si parla di 24 mila , ma di famiglie con un minimo di 100 mila persone se si calcola a nucleo familiare medio.

Allora,caro Governo (se tale si vuole chiamare), i forestali sono arrivati al limite di sopportazione pari a zero, quindi tutti i proclami, i favori,l’elemosina, implorazione, supplica, orazione, devozione da ora in poi dovranno essere superati anzi, dimenticati proprio perchè la situazione del comparto o per meglio dire del riordino, deve essere posto come principio fondamentale per proseguire l’attività e impegnare tale forza in un quadro di pubblica utilità, praticamente in parole povere “ESSERE STABILIZZATI”. Non ci sono altre viste d’uscita, è la convinzione aumenta anche tra i politici che si trovano puntualmente a fine anno a tamponare una situazione di facciata, per far raggiungere i livelli di garanzia ai lavoratori con provvedimenti notturni e al limite di scadenza. BASTA !

Tralasciando il fattore sindacale, libero da commenti singolari e modi di pensare o vedere, si deve porre l’attenzione al fattore del sistema idrogeologico, emergenza attuale di tutta il nostro sistema, quindi imput principale per avviare i forestali e metterli a disposizioni di enti,comuni ed essere utili come forza lavoro lavorando 365 giorni l’anno. Non rimane altro che mettere in atto quello che in tanti anni era impossibile, altrimenti la situazione diventerà catastrofica , perchè più un uomo mente a sé stesso più la sua immagine di sé sarà falsata ! (inutile prenderci in giro)

Antonio David Redazione Forestalinews