Di Rosario Porpora (1732-1776) i cefaludesi sanno solo che ne porta il nome la locale Scuola Media; i più avveduti tuttavia sappiamo che avendo perso la titolarità dell’Istituto Comprensivo, ben presto di Porpora si parlerà solo negli atti amministrativi con il corrispondente Codice meccanografico. Eppure fu un grande!

Per primo in Italia ebbe l’intuizione che bisognasse uscire dagli stretti limiti della Storia Ecclesiastica, l’unica che si insegnava nella scuola pubblica e privata, quasi totalmente gestita dai Gesuiti, per interessarsi alla Storia Universale e con nuovo metodo.

Rosario Porpora fu figlio dell’Illuminismo e anche lui perseguì l’utopia che i popoli mediante l’istruzione e la cultura potessero uscire dalla superstizione e aspirare alla felicità. Quanto al metodo poi per primo adottò gli insegnamenti post-giansenisti di Saint-Germain-des-Prés, dei Bollandisti e dei Maurini e soprattutto di Ludovico Antonio Muratori, considerato il padre della storiografia italiana moderna.

Insegnò prima Storia Ecclesiastica al Regio Collegio Carolino di Palermo (1767-71), ma novo methodo exarata (basata sulla documentazione e non più sulla sola tradizione). Si era intanto recato a Napoli e aveva esposto personalmente a Re Ferdinando il suo disegno di creare in Palermo una Cattedra di Storia Universale, essendo ormai i tempi maturi per allargare i confini del sapere.

Il Re apprezzò l’ardire del giovane professore, ma per accertarne la preparazione e soprattutto la sua sintonia con la riforma appena avviata dal Ministro Tanucci, secondo lo spirito del Genovesi, lo sottopose ad un esame.

Rosario Porpora tornò a Palermo con il rescritto regio che istituiva il corso di Storia Universale all’Accademia degli studi e con la nomina per insegnarla.

Trattandosi della prima Cattedra di Storia universale, Porpora prima di insegnarla la scrisse, in ben 12 volumi; anzi di circa la metà si può dire che la scrisse preparando le lezioni di volta in volta e passando agli studenti i suoi quinterni quali dispense.

Il libro di Giuseppe Riggio nasce dallo studio filologico dei manoscritti di Porpora sia della Storia Ecclesiastica che della Storia universale, nonché di altri scritti di carattere storico-giuridico, con particolare attenzione, quasi per difetto professionale, alla metodologia della didattica adottata nell’insegnamento delle due discipline.

I manoscritti in latino, sono stati custoditi per quasi 250 anni dalla famiglia Maranto di Cefalù, che se li è tramandati per via ereditaria. Oggi ne è proprietario Rosario Maranto, al quale va il ringraziamento per averne consentito lo studio e la divulgazione.