Lo scorso 22 marzo si è riunito il Consiglio dell’Unione Madonie per trattare, tra gli altri, il punto “Discussione sulle dimissioni del coordinatore tecnico e valutazioni politiche”, con riferimento all’agenzia per lo sviluppo delle Madonie So.Svi.Ma., e del Consiglio dell’Unione Andrea Prestianni in seduta aperta, a seguito di una lettera presentata nella seduta del 31 gennaio 2024 dai consiglieri dell’Unione Gianpiero Caldarella, Anna Maria Cangelosi e Gaetano Frugolino. In quella data erano state approvate le modifiche allo Statuto dell’Unione richieste dal Dipartimento della Programmazione della Regione Sicilia e propedeutiche al riconoscimento dell’Unione come organismo intermedio. Tali modifiche non erano state approvate nel precedente Consiglio del 25 gennaio perché era mancato il numero legale, cosa che aveva provocato le dimissioni di Ficile.

Dimissioni da Coordinatore tecnico, un ruolo erroneamente interpretato come incarico ad personam, quando invece il servizio tecnico è in capo a una S.p.A., come da Deliberazione della Giunta dell’Unione n. 45 del 17 dicembre 2019 che rinnovava a So.Svi.Ma. l’incarico affidatole nel 2015 dall’Assemblea dei Comuni dell’Area Interna Madonie.

Dimissioni espresse con un attacco a muso duro ai Consiglieri, accusati di irresponsabilità e mancanza di consapevolezza su un ritardo che nulla aveva di irreparabile, oltretutto su una scadenza mai esistita. Peraltro, da quando è cambiata la governance, con le elezioni del nuovo Presidente del Consiglio e del nuovo Presidente Luigi Iuppa, affiancato dalla nuova Giunta, la qualità del dibattito e l’impegno del Consiglio sono notevolmente cresciuti. Quindi argomentazioni che non reggono.

Nel corso della seduta, gli interventi hanno fatto registrare manifestazioni di gratitudine per il lavoro svolto dall’Amministratore Unicodi So.svi.Ma. Ficile e l’auspicio del ritiro delle sue dimissioni da parte della totalità dei Sindaci, come è giusto che sia quando si è ricevuta l’attenta, pronta e competente collaborazione che mai nessuno ha messo in dubbio.

I tre consiglieri firmatari della lettera hanno portato in Consiglio un nuovo contributo scritto in cui, lungi dall’attribuire all’AU Ficile un presunto fallimento delle politiche territoriali e dall’esprimere parole diffamanti o penalmente rilevanti (queste le accuse mosse ai tre consiglieri), vengono descritti fatti in cui il ruolo dell’AU Ficile ha sconfinato dal perimetro tecnico in un ruolo di indirizzo politico, emersi nel corso dell’inchiesta sulla gestione dell’acqua in 14 comuni in regime di salvaguardia, realizzata da Gianpiero Caldarella con la collaborazione di Pino Di Gesaro, nel corso degli incontri sulle comunità energetiche e descritti, con dovizia di particolari, nelle due lunghe lettere di denuncia pubblicate dal Sindaco di Castelbuono Cicero nel 2021, unica voce fuori dal coro allora, oggi abbondantemente rientrata.

Per chi volesse leggere, alleghiamo il documento presentato e acquisito agli atti nel corso della seduta.

Il lungo dibattito che ne è scaturito è stato molto interessante perché, alla luce del fatto che dopo due mesi le dimissioni non sono rientrate, malgrado i reiterati inviti da parte dei Sindaci dell’Unione, molti fra i Consiglieri, Sindaci e Assessori hanno posto la questione di come superare l’impasse, sempre precisando di prendere le distanze dal documento, per carità!

Gli interventi hanno messo in risalto anche che il documento segnala un malessere, che forse non sono tutte rose e fiori, come ci si ripete da tempo, quasi per autoconvincersi che, essendo lo spopolamento un fenomeno riguardante i comuni di tutte le aree interne, siamo a posto. Non potremo sperare in un ripopolamento con grandi numeri, sappiamo bene che i contesti urbani sono molto più attrattivi. Ma, tra i tanti che se ne vanno, è mai possibile che non ci siano persone che vogliano vivere nella loro terra, nei luoghi in cui sono cresciuti e che amano? Il mal comune mezzo gaudio stavolta non funziona, e tutti abbiamo il dovere di interrogarci su cosa non ha funzionato, salvando naturalmente quanto di buono è stato fatto negli anni. Una discontinuità deve esserci, altrimenti si rischia di ripetere errori dei quali risponderemo in prima persona dal momento che, come organismo intermedio, non potremo scaricare le responsabilità sull’inefficienza degli uffici regionali siciliani.

La questione della presunta sovrapposizione del ruolo politico sul ruolo tecnico dell’AU Ficile descrive una situazione che, laddove si fosse verificata, avrebbe avuto la compiacenza della classe politica, felice di potersi vedere togliere “le castagne dal fuoco”, come è stato affermato da qualcuno. Forse l’AU Ficile si è trovato tante volte costretto a prendere in mano le redini della situazione, proprio per l’assenza del potere decisionale della politica.

Il Consiglio ha affermato l’importanza del riappropriarsi del ruolo e della consapevolezza da parte della classe politica, processo che deve riguardare tutti. Bisogna riaffermare il primato della politica, bandire le fiere dell’ipocrisia e arrivare alle sintesi, facendo appello all’autorevolezza di chi si pone alla guida di un territorio che ha tante sensibilità.

L’AU Ficile ha accusato i Consiglieri del ritardo che ha bloccato l’iter della Nuova SNAI ma adesso, con le sue dimissioni, il blocco è totale, e avere individuato una persona capace non può costituire un limite, tanto da ritenere che senza di lui non si cosa fare. La sfida della politica è ragionare su come una struttura, la So.Svi.Ma., creata per dare supporto tecnico ai Comuni, che pagano abbondantemente tale servizio, debba continuare a funzionare.

Da più parti è stato affermato che oggi tagliare con So.Svi.Ma. è impossibile, si potrebbe provare fare a meno del tecnico dal momento che le dimissioni non rientrano ma non di So.Svi.Ma. e un’ipotesi di soluzione potrebbe essere quella di affiancare l’AU Ficile con un gruppo di tecnici. Il Presidente Iuppa ha concluso augurandosi che lasituazione possa rientrare ma non vede altre strade percorribili se non quella del supporto di So.Svi.Ma.

Concludiamo facendo nostre le parole dello stesso AU Ficile, inserite nelle sue dimissioni del 26 gennaio: “Orientato da quel senso di responsabilità che non mi è mai venuto meno, assicurerò il necessario passaggio di consegne al fine di non pregiudicare quanto avviato e/o in corso e non farò mai mancare, se e quando richiestomi, il mio contributo nel percorso di attuazione della SNAI Madonie 2021-2027”.

È proprio questa la strada, So.Svi.Ma. dev’essere coadiuvata da un gruppo di tecnici giovani, preparati, illuminati e dinamici, per l’attuazione dell’indirizzo politico che compete ai cittadini delle Madonie per il tramite degli amministratori che hanno votato.