Per Natale, come da tradizione, le piazze, le vie, i vicoli delle città si trasformano, per incanto, in un tripudio di suoni, luci, colori, immagini ed emozioni che vorremmo non finissero mai, per quel senso di pace e di serena letizia che riescono ad infondere in ciascuno di noi.
Quelle luci, oggi così esuberanti e sofisticate, ci trasmettono qualcosa che va ben al di là della loro sfavillante apparenza: «La luce è da sempre simbolo d’amore e di pace e proprio per questo motivo la luminosa atmosfera di festa riesce a toccare l’uomo nella sua intimità». È la magia del Natale!
Ma questo clima di serenità spesso sembra essere solo apparente, stridendo con quello che realmente sentiamo dentro di noi, con quello che realmente accade fuori di noi: troppe, ancora, le miserie, le sofferenze, le ingiustizie, le violenze, le prevaricazioni, le discriminazioni… per non dire di quelle guerre fratricide, che continuano a insanguinare quelle stesse piazze che traboccavano di gioia, o di quelle «guerre insensate mosse contro il Creato», che stanno distruggendo la “Casa comune”. Mai, come in questi ultimi tempi, il Natale appare svuotato di ogni suo contenuto, essendo scaduto a mera e vuota convenzione sociale…
Occorre, allora, una «conversione dei cuori» per rivivere il vero senso del Natale: occorre, cioè, fare pace per riconciliarsi col mondo intero, fare pace per riconciliarci con noi stessi, fare pace per essere felici e donare felicità agli altri.
È con questo spirito che gli scout cefaludesi festeggiano da sempre il santo Natale, sin da quando – andando a ritroso nel tempo – l’intera comunità cittadina attendeva con trepidazione che si allestisse in piazza Duomo l’albero degli scout, quell’albero di Natale riconosciuto e adottato, ovunque, come simbolo di pace e di fratellanza fra i popoli.
Lo si trasportava in piazza Duomo – ci narra un vecchio capo scout – «come fosse un trofeo di caccia, sotto gli occhi compiaciuti di un’intera città in festa, per poi addobbarlo con luci sfavillanti, festoni e bottiglie colorate. Era il dono che gli scout facevano alla Città, semplice ed essenziale […], come semplice ed essenziale dovrebbe essere il Natale dei cristiani».
Oggi, il luogo scelto dagli Adulti Scout di Cefalù non è più quello di una volta: dall’onfalo di piazza Duomo ci si è spostati verso la “periferia esistenziale”, come a volerla simbolicamente legare al tessuto urbano e umano della Città.
Oggi, non è più un monumentale albero di pino a fare bella mostra di sé al centro della piazza, ma un ben più modesto albero stilizzato in ossequio a quella particolare attenzione che noi tutti dobbiamo all’ambiente, troppe volte ferito ed oltraggiato. Ma lo spirito scout è rimasto lo stesso: cantare la pace, la giustizia e la fratellanza fra i popoli, per cercare di lasciare questo nostro mondo un po’ migliore di come lo abbiamo trovato.
Un particolare ringraziamento, come Adulti Scout, porgiamo alla civica amministrazione di Cefalù per la pronta disponibilità e la civica sensibilità con cui ha accolto le nostre istanze, consentendoci di allestire, di fronte alla sede MASCI in via Roma 1, il “Presepe sulla via”, con l’intento di richiamare l’attenzione del frettoloso viandante sulla custodia e sul rispetto del Creato, salvaguardandolo dalla piaga degli incendi, e di installare un luccicante Albero di Natale in via Giubileo Magno, all’altezza del bivio per Gibilmanna.
Un grazie di cuore, poi, come Magister di questa Comunità, mi sento di rivolgere a quegli adulti scout che, con impegno, ingegno, gratuità, senso di appartenenza e fedeltà allo spirito scout, si sono adoperati per rendere l’ennesimo gratificante servizio a favore della propria Città, dando il meglio di loro stessi.
Lorenzo Ilardo
Magister Comunità MASCI di Cefalù
Piazza Duomo, Natale Scout – 1960