Emma Dante, porta al cinema un film, la cui storia  era  stata portata in teatro, emozionandoci sia per la storia, sia per gli attori di grandissima bravura che hanno dato vita a personaggi profondi e forti. Misericordia diventa poi film , una traslazione interessante ed immersiva in un mondo duro, fatto di miseria, sangue, sporcizia, promisquità che tanto ricorda il cinema di Maresco.

Siamo in una contrada del trapanese, “contrada tuono” lo stesso nome, diventa metafora di qualcosa che vuole svegliarci da un sonno, il sonno dell’abitudine, del lasciare andare le cose cosi, in una routine sempre uguale e senza senso, tuono è il suono-rumore  che prova a svegliare.

Tre donne , tre prostitute al margine della vita in un luogo fisico racchiuso tra la montagna ed il mare pensato forse come una prigione, si prendono cura di un bambino, figlio di una violenza, Arturo.

Arturo è un bimbo menomato che cresce in un ambiente difficile, non capisce molte cose, ma sente le emozioni e le carezze. Tre donne che vendono il loro corpo in un ambiente surreale, dove di normale sembra non esserci nulla, ritagliano spazi di tenerezza per questo bimbo, poi ragazzo che diviene il figlio non avuto, ma da accudire, se ne prendono cura a modo loro, e a modo loro trasmettono le loro emozioni, rammendano una vita fatta di stracci e di nulla, nella consapevolezza di essere donne perdenti, in questa amara consapevolezza non vogliono trascinare Arturo, che cresce e che comunque merita una vita diversa, un opportunità quella che loro non hanno avuto, loro non si salveranno, ma per Arturo sanno che ancora c’è una strada.

Film al femminile con attrici di grande spessore, Simona Malato, Tiziana Cuticchio, Milena Catalano ed un bravissimo Simone Zambelli che usa il suo corpo in maniera straordinaria, sembra un derviscio muto, danzante con le braccia alzate in cerca di un equilibrio che non sappiamo se mai troverà.Scene dure, dove sangue, sporcizia si fanno strada in cerca di una strana e sgangherata umanità che comunque ci sorprende , ammutolisce.

Sguardi di uomini vogliosi che cercano carne, carne su cui sfogare dominio ed una forma selvaggia di esistenza fatta di nulla, di niente.Alla luce dei fatti tragici di questi giorni, questo film ci ricorda quanto difficile è sempre di più comprendere il valore ed il rispetto della vita, c’è una scena raccapricciante di uomini che attendono il turno per avere un rapporto con Anna, sono li’ come bestie fameliche in attesa, verrà fuori un  primo piano di Anna, donna sgualcita con il collo nero, per le tante mani che l’hanno posseduta, una sola scena che traduce lo squallore del corpo solo carne.

Un film forte che insegna che la maternità non è solo nell’essere culla umana fatta di una pancia, ma nel prendersi cura a prescindere dai legami di sangue.Misericordia dice Emma Dante è il sentimento della condivisione dell’orrore dell’altro che non può lasciarci indifferenti , è l’atto più umano che si possa esprimere in questa fragile esistenza che ci attraversa, dove spesso sfioriamo vite difficili.