Ci sono un sacco di buone ragioni per le quali vale la pena di devolvere una quota del proprio stipendio, o comunque del proprio reddito, in beneficenza. La scienza rivela, per esempio, che l’atto del donare aumenta la felicità di chi si rende protagonista di questo gesto. Una ricerca che è stata eseguita dall’Università di Bristol si proponeva l’obiettivo di verificare le ragioni per le quali le persone fossero indotte a compiere azioni benefiche: ebbene, i risultati dello studio hanno messo in evidenza che donare non solo è garanzia di felicità, ma addirittura migliora la salute.

Che cosa dice la psicologia

Barbara L. Fredrickson è una psicologa statunitense che insegna presso l’Università della Carolina del Nord, secondo la quale donare consolida le relazioni sociali e trasmette una piacevole sensazione di Benessere. Insomma, sembra proprio che la generosità nei confronti del prossimo sia una polizza assicurativa per la felicità, e a confermarlo è anche uno studio che è stato compiuto dalla Harvard Business School: una ricerca che ha coinvolto quasi 140 Paesi in tutto il mondo, intitolata “Prosocial spending and well-being: cross-cultural evidence for a psychological universal”. È emerso che esiste una relazione fra il benessere individuale e l’altruismo che non dipende da una consuetudine specifica di un certo Paese ma è un universale culturale. In altri termini, un elemento psicologico che riguarda tutti gli esseri umani e che prescinde dalla cultura a cui si appartiene e da cui si proviene.

Chi aiutare?

In molti casi, fare  una donazione vuol dire aiutare dei bambini che stanno vivendo una situazione di difficoltà. Spesso si è motivati a donare proprio perché si pensa a chi potrà beneficiare della raccolta fondi che viene avviata, e così si è motivati a fare beneficenza proprio perché si ha voglia di aiutare i bambini. In tutto il mondo, bimbi e ragazzi devono fare i conti con condizioni di disagio, o magari con problemi di salute: questo contribuisce a sensibilizzare le coscienze.

Come e perché si dona

La tecnologia al giorno d’oggi permette di donare con procedure semplici e veloci, per esempio anche online. Sono sufficienti pochi clic per completare l’operazione, scegliendo l’importo che si ha intenzione di devolvere attraverso una donazione singola o, magari, con un versamento regolare, cioè ripetuto nel tempo, per esempio una volta al mese.

Le agevolazioni fiscali

Anche l’aspetto della fiscalità merita di essere preso in considerazione quando si parla di donazioni, dal momento che esse possono essere detratte dalla denuncia dei redditi. L’Agenzia delle Entrate, infatti, proprio per incentivare le donazioni ha previsto delle deduzioni dal reddito imponibile Irpef e delle detrazioni di imposta al fine di premiare e dare un riconoscimento a chi si comporta in maniera virtuosa. Le cosiddette erogazioni liberali sono le donazioni che possono essere realizzate a beneficio degli enti di ricerca, delle scuole, delle università, delle onlus o delle associazioni sportive, al fine di supportare dal punto di vista economico l’operato di tali organizzazioni sul piano scientifico, civile o sociale a seconda dei casi.

Un esempio per i conoscenti

Se si è generosi, con il proprio comportamento altruista si può essere un modello per i conoscenti, e magari dare il buon esempio ai bambini. C’è bisogno di azioni concrete attraverso le quali ci si può mostrare generosi nei confronti del prossimo. Al di là delle parole e delle raccomandazioni, che pure sono positive, a contare sono soprattutto i fatti e i gesti concreti. Chi è generoso insegna ai più piccoli a essere generoso. Vale per gli adulti e per i bambini: tutti possiamo dare il nostro contributo a chi ne ha bisogno.