Il Comune di Petralia Sottana, capofila del Distretto Sanitario n.35, in seguito all’articolo pubblicato sul giornale la Repubblica – Palermo titolato “L’ospedale fantasma, letti vuoti, reparti chiusi. Il medico è l’elicottero” ha inviato una lettera al capo redattore del giornale, scrivendo quanto segue:

Gent.le capo della redazione di Repubblica Palermo,Marco Patucchi

stamane ho avuto modo di leggere il reportage sull’ospedale di Petralia Sottana a firma di Giusi Spica dal titolo: “L’Ospedale fantasma letti vuoti, reparti chiusi. Il medico è l’elicottero”. Mi permetta di dire che il ritratto del nosocomio che ne esce fuori, al di là delle criticità che tutta la società madonita ha sempre denunciato, è perlomeno fuorviante innanzitutto a partire dal titolo. L’ospedale di Petralia Sottana non è un ospedale fantasma ma una struttura che, grazie all’abnegazione del personale sanitario, continua ad erogare importanti servizi per il territorio nonostante la chiusura negli anni di alcuni importanti reparti. In tal senso basti pensare che, oltre ai servizi ordinari portati avanti con professionalità e generosità da un personale sotto organico, sono stati implementati servizi di oculistica con ottimi risultati anche in termini numerici, rinnovate le dotazioni di radiologia (per le quali auspichiamo anche un rafforzamento delle diagnosi in telemedicina) e potenziata la chirurgia proctologica attraverso l’ausilio di moderne tecnologie che permettono una riduzione dei tempi di degenza e risultati eccellenti. Un’azione fatta da professionisti in carne e ossa e non certo da “elicotteri”.

La disamina fatta sulle diverse criticità e le chiusure, pur condivisibile in alcuni punti, non dà conto di quanto finora fatto, dei concorsi espletati, delle graduatorie in attesa di essere sbloccate mentre la “fuga” di personale medico raccontata rischia di essere intesa come se fosse un caso specifico solo di questo ospedale e non come un problema sistemico dell’intero comparto pubblico. Si dà conto brevemente della manifestazione di giorno 11 che chiede il riempimento della pianta organica anche tramite accesso a graduatoria di altre asp per medici comunitari ed extracomunitari ma nulla, purtroppo, si racconta del percorso condiviso e partecipato con i lavoratori, con le sigle sindacali, con i consigli comunali e con l’Asp 6 per migliorare e implementare i servizi sanitari nell’intero distretto 35 (anche questo parte della rivendicazione di giorno 11). Di contro, costruendo purtroppo una narrazione a senso unico, corridoi vuoti vengono paragonati al film Shining, un punto con delle masserizie da dismettere viene definito “sfacelo” e il virgolettato “per chi ha un infarto o traumi gravi scatta l’elisoccorso” viene completata da “ma i sindaci insistono lasciatelo aperto” come se fosse un’idea pregiudiziale o un capriccio sterile.

Gentile dott. Patucchi il suo giornale e la sua collaboratrice hanno dedicato attenzione alla nostra situazione ma la prego di considerare che la battaglia per la salute nelle Madonie passa anche per una informazione il più possibile coerente con la realtà, che fotografi il reale senza spettacolarizzazioni o lenti deformate. La situazione di certo non è facile ma dare solo la visione di un ospedale chiuso o da chiudere, non raccontare le cose che ogni giorno vengono fatte e i traguardi che vengono raggiunti accanto ai problemi seri che attraversa, non rende giustizia alla battaglia per la salute che tutti abbiamo a cuore.

Sono convinto che ci sarà modo di poter più lungamente esporre a lei e ai suoi lettori la situazione attuale dell’Ospedale Madonna dell’Alto di Petralia Sottana e cosa vogliamo che diventi in futuro.

La ringrazio anticipatamente per la sua disponibilità.

ps. le invio di seguito le rivendicazioni che giorno 11 saranno oggetto della manifestazione.

Pietro Polito, sindaco di Petralia Sottana

Comune Capofila del Distretto Sanitario 35

Manifestazione 11 novembre 2023

I sindaci del Distretto Sanitario 35, i consigli comunali, i comitati, le consulte giovanili, le associazioni e i cittadini manifestano oggi per il diritto alla salute nel territorio madonita e la salvezza dell’Ospedale Madonna dell’Alto. In tal senso, anche fronte del pericolo concreto di depotenziamento determinato dalla mancanza di personale sanitario e in virtù di un percorso propositivo che ha visto i lavoratori, le parti sociali, le amministrazioni e l’Asp lavorare a proposte concrete di rilancio e potenziamento dei servizi,

CHIEDONO

• la garanzia nell’erogazione di servizi in regime sia di emergenza/urgenza che programmabile, attraverso la messa in atto delle piante organiche aziendali (in ambito anestesiologico, emergenza-urgenza, radiologico, chirurgico, medico e di tutte le figure professionali previste per la funzionalità del Presidio) che porterebbe a normalizzare la condizione del personale a protezione da eventuali eccessi di turni di guardia e di reperibilità (questi ultimi previsti dal CCNL come provvisori, in attesa del completamento delle piante organiche). Ciò, anche in considerazione dell’area disagiata, attraverso lo sblocco delle graduatorie dei concorsi già espletati, l’indizione di nuovi concorsi e l’attingimento a graduatorie da altre aziende per medici comunitari ed extracomunitari nonché l’eventuale incentivazione del personale.

• Il potenziamento di alcune branche chirurgiche anche con accordi interaziendali (ambulatorio dedicato alla diagnosi e cura delle patologie tiroidee; chirurgia ortopedica in day surgery con presidi viciniori; attività di Pronto Soccorso con competenze in ambito ortopedico/traumatologico, pediatrico; chirurgia Ortopedica maggiore “femori a scadenza” con degenza così da ridurre il trasferimento dei pazienti presso altre strutture; ambulatorio dedicato alla diagnosi e cura di patologie ginecologiche);

• Il potenziamento dell’attività di radiologia attraverso la diagnosi della patologia tiroidea e con l’attivazione di protocolli di refertazione da remoto per esami svolti in loco come la tomosintesi;

• l’istituzione di una “rete pediatrica” così da dare risposta sul territorio in tempo reale e con canali preferenziali verso l’Ospedale dei Bambini “Di Cristina” di Palermo. In concreto si prevede la consulenza da remoto ai piccoli pazienti che accedono al Pronto Soccorso e l’attivazione del rendez-vous tra ambulanze diminuire i tempi di percorrenza e permettere al medico di intervenire in tempi più rapidi;

• La definizione di una mission a carattere regionale che sia confacente alle capacità tecniche della struttura. Tra le proposte un centro per la cura della patologia tiroidea, una breast unit e la centralizzazione del polo riabilitativo dell’intera Asp 6 presso il nosocomio di Petralia Sottana;

• Il potenziamento della medicina territoriale attraverso: l’ampliamento degli Specialisti Territoriali, l’istituzione del Medico Scolastico, il potenziamento della Telemedicina e della Teleterapia, il rafforzamento dei presidi di Lotta alle dipendenze e salute mentale, la messa in rete delle strutture sportive a fini terapeutici, la creazione di seri progetti per l’inclusione dei soggetti più fragili;

• L’ufficializzazione del progetto di Montagnaterapia sviluppato da Simont in collaborazione con il C.A.I.: un originale approccio metodologico a carattere terapeutico-riabilitativo e/o socio-educativo, finalizzato alla prevenzione primaria e secondaria, alla cura ed alla riabilitazione degli individui portatori di differenti problematiche, patologie o disabilità attraverso l’esperienza all’aperto in aree montane.