Continua la protesta dei giovani Valledolmo contro la soppressione della locale Stazione ferroviaria e scrivono al Presidente Mattarella: “Signor Presidente della Repubblica,a scriverLe sono i giovani di Valledolmo (PA), componenti della locale Consulta giovanile,
per invocare il Suo aiuto.Siamo alle prese con la soppressione della Stazione FS di Valledolmo, sita sulla storica linea Palermo – Caltanissetta – Catania sulla quale da mesi invochiamo, invano, l’intervento delle preposte autorità al fine di rivedere la scelta di privare la nostra collettività di un servizio essenziale quale quello ferroviario.


Esso da oltre cento anni serve il nostro piccolo centro.Valledolmo è un piccolo paese situato ai piedi delle Madonie, conosciuto soprattutto per l’agricoltura di qualità, dalle vie di collegamento non del tutto agevoli.È uno dei pochi piccoli comuni in cui, grazie anche al Suo autorevole e concreto impegno da Ministro che ben comprese, negli anni Novanta, la nostra situazione di isolamento, è presente un Liceo ancor oggi attivo.La percentuale di spopolamento è preoccupante, sebbene qui forse inferiore a quella degli altri comuni del circondario grazie all’humus produttivo che connota il territorio.
Noi, giovani della Consulta, siamo fortemente impegnati – con i pochi mezzi a disposizione – nella pratica e nella diffusione della cultura dello sviluppo, della legalità, della condivisione e della crescita sostenibile.
La ipotizzata soppressione della fermata FS di Valledolmo, ferme restando le esternalità negative che essa determina sul complessivo assetto del sistema economico locale, pone serissimi problemi di mobilità da e verso i capoluoghi più vicini – Palermo e Caltanissetta – precludendo a studenti, lavoratori e cittadini la fruizione del servizio pubblico ferroviario locale.


La linea è interessata dal rinnovo dell’intera tratta Palermo Catania che nel prevedere comunque il mantenimento delle altre piccole stazioni con servizio locale (Vallelunga Pratameno, Villalba), con una scelta del tutto illogica e neppure forse giustificata sul piano tecnico, ha previsto la soppressione della sola stazione di Valledolmo.
Non solo Valledolmo non avrà più la sua fermata ma, di fatto, ci sarà impedito di raggiungere la nuova stazione di Lercara Diramazione, distante 20 km., poiché non collegata da adeguato sistema viario.
Un Suo intervento potrà impedire che il PNRR – nel cui ambito si inquadra il rifacimento dell’opera da parte di Rete Ferroviaria Italiana s.p.a. – non diventi per noi una ulteriore causa di isolamento anziché una occasione di sviluppo e di miglioramento della nostra condizione di “periferia”, di piccolo comune di provincia.
Da ultimo Le rivolgiamo invito a visitare la nostra piccola cittadina la quale costituisce un modello di impegno civico e di spiccato senso di comunità.Qui il principio di sussidiarietà orizzontale costituzionalmente sancito costituisce la bussola con la quale diversi gruppi organizzati di cittadini concorrono al bene comune.


La comunità di Valledolmo spesso si è sostituita all’inerzia dei poteri pubblici – ad esempio, in ambito sanitario garantendo per anni il servizio di emergenza sanitaria, anche con una elipista realizzata dai locali artigiani ed abilitata agli atterraggi notturni – circostanza, questa, che, ancor di più, pone la necessità di una riflessione su una scelta, quella che il Commissario straordinario dell’opera RFI si accinge ad attuare, che, al di là del merito, di certo non premia il costante impegno di questa popolazione.
Sig. Presidente, confidiamo in un Suo intervento e La invitiamo a visitare la nostra cittadina: ci darebbe l’opportunità di mostrarLe il nostro impegno di giovani che vogliono cambiare le sorti di questa nostra terra tra le tante difficoltà.
Con i sensi della nostra più alta stima,

Davide Cilano, Mariantonietta Chimera