Nel salone della sede regionale del Coni, in occasione della “Giornata internazionale della nonviolenza”, è stata inaugurata ieri a Palermo la Scuola Calcio d’élite “Scricchioli d’oro”. Oltre ad una rappresentanza di giovani calciatori, che compongono la formazione pronta a partecipare al campionato regionale di loro competenza, a fare gli onori di casa il presidente regionale della Libertas Sicilia, Giuseppe Mangano, che ha ospitato l’inaugurazione del progetto Scuola Calcio voluto da Vincenzo Lipari, a sua volta presidente della Nazionale del Mediterraneo.

Il progetto di Lipari opera in partnership con la Clinica Triolo – Zancla, con in testa il titolare Luigi Triolo che ha consegnato una medaglia ai giovani presenti della Scuola Calcio “Scricchioli d’oro” in segno di ringraziamento per l’impegno nei confronti del progetto. Oltre a genitori e accompagnatori dei calciatori in erba, tra gli altri, hanno partecipato all’evento di ieri pomeriggio: Rosangela Vella, medico della Clinica Triolo-Zancla, Stefania Pipia, responsabile dell’ufficio legale della Nazionale del Mediterraneo, Filippo Di Fatta, direttore sportivo della formazione giovanile della Nazionale del Mediterraneo, Maria Luisa Morici, responsabile regionale del settore “Donne e Sport” della Libertas, e Gianpiero Rubino, presidente provinciale di Palermo della Libertas.  

L’inaugurazione e la premiazione dei giovani calciatori è stata voluta da Vincenzo Lipari proprio nel giorno che l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha destinato alla “Giornata internazionale della nonviolenza”. Questa, infatti, è la data in cui si ricorda la nascita di Mahatma Gandhi uno dei pionieri e dei teorici del satyagraha, il termine che indica la resistenza all’oppressione grazie alla quale l’India ottenne l’indipendenza dalla Gran Bretagna. In India, infatti, il giorno della nascita di Gandhi, ossia il 2 ottobre, è un giorno festivo.

Vincenzo Lipari, al temine del suo intenso intervento, rivolgendosi principalmente ai giovani presenti, ha voluto concludere il pomeriggio dell’evento citando proprio questa profonda riflessione di Mahatma Gandhi: «Ci sono molte cause per le quali sono pronto a morire, ma nessuna per cui sono pronto ad uccidere».