Mentre la città Metropolitana di Palermo si distingue per la recente rigidità nei confronti di chi organizza eventi, anche di un certo rilievo, come ad esempio: per un pasticcio burocratico, il 30 luglio ai Cantieri Culturali alla Zisa salta il concerto del rapper Guè Paqueno; i carabinieri della stazione di Terrasini bloccano una festa abusiva in una villa con mille invitati; per un’esibizione canora non autorizzata dall’autorità di pubblica sicurezza, multa al cantante neomelodico Tony Colombo e all’organizzatore del concerto di Gigi D’Alessio al Teatro di Verdura.
Al contrario, c’è chi organizza e svolge manifestazioni internazionali senza richiedere e quindi ottenere le previste autorizzazioni.
È il caso della “Palermo Arabian Horse Cup 2023”, manifestazione internazionale di cavalli arabi svoltasi al Centro Ippico Chirone di Palermo il 20 e 21 maggio scorsi. L’evento è stato abbondantemente pubblicizzato dagli organi di stampa con interviste all’organizzatore, al commissario disciplinare dell’associazione ANICA (Associazione nazionale italiana cavalli arabi) e a uno dei giudici dell’evento oltre che a diversi allevatori e espositori.
Nei giorni scorsi, i consiglieri del Gruppo consiliare del Comune di Palermo “Oso”, costituito dagli ex pentastellati Ugo Forello e Giulia Argiroffi, sono venuti a conoscenza che in passato tale evento a Palermo aveva raggiunto anche 30 mila visitatori con ospiti ed espositori provenienti da ogni parte del mondo, come confermato nelle interviste dall’organizzatore e dal commissario Anica. I consiglieri, che non erano stati messi a conoscenza dell’evento, hanno così chiesto l’accesso agli atti agli uffici competenti relativamente al rilascio delle varie autorizzazioni rilevando che l’organizzatore, pur essendo esperto del settore, non aveva avanzato alcuna richiesta autorizzativa. Si viene inoltre a conoscenza che il dipartimento di prevenzione veterinaria dell’ASP di Palermo, è l’unica istituzione presentatasi all’evento il sabato mattina a manifestazione iniziata a seguito di una comunicazione tramite email del proprietario del maneggio pervenuta agli uffici, soltanto il giorno precedente (alle ore 15:38), con l’allegato programma. L’ASP a quel punto, al fine di garantire il rispetto delle normative in materia di sanità animale, è intervenuta urgentemente effettuando i controlli del caso: sembrerebbe su 65 cavalli degli 80 dichiarati, riscontrando diverse anomalie. Oltretutto, nel chiedere le autorizzazioni, il proprietario del maneggio e l’organizzatore hanno fornito soltanto la fotocopia di un documento della Fise (Federazione italiana sport equestri), prossimo a scadere, che autorizzava l’area della struttura a svolgere le sole manifestazioni dilettantistiche riservate a cavalli pony, salto a ostacoli e dressage.
L’ASP, sentita la Fise, è venuta inoltre a conoscenza che la loro federazione non può concedere autorizzazioni per manifestazioni di cavalli arabi, peraltro internazionali, e comunque nel caso si fossero svolte manifestazioni Fise, quel tipo di documento non esentava il proprietario della struttura e l’organizzatore dal richiedere tutte le autorizzazioni previste.
Secondo la valutazione dei due consiglieri comunali appare gravissimo che istituzioni quali: Questura, Vigili del Fuoco, Polizia Municipale, SUAP e anche la Commissione Spettacolo comunale e provinciale non siano state messe a conoscenza di un evento i cui giudici oltre a quello italiano, arrivavano da Paesi “a rischio” quali Iran, Egitto, Libia, Qatar e Arabia Saudita come anche, allevatori, espositori e visitatori.
Nel corso della visita da parte dell’ASP, ai proprietari dei cavalli, preoccupati per i controlli effettuati dai funzionari, e al fine di non far capire che l’evento si stava svolgendo senza le autorizzazioni previste, veniva riferito che la visita era dovuta a causa di una segnalazione da parte di un loro socio, non presente da anni alle manifestazioni, e non a seguito di una comunicazione del proprietario del maneggio come in realtà risulta.
Appare gravissimo che successivamente, il commissario Anica, che nelle interviste rilasciate alla stampa sembrerebbe parlare in qualità di socio dell’organizzatore e non di controllore, considerato che lo stesso avrebbe dovuto per primo bloccare un evento non autorizzato, al contrario, inviava tramite social “un caro saluto ai funzionari ASP”, messaggio dal valore di scherno per essersi presentati all’evento a seguito della semplice segnalazione di un socio e per non essere stati in grado di bloccare la manifestazione.
Al contrario, dall’ASP si apprende che sono stati effettuati i rilievi del caso e inoltre è stato accertato che il documento a loro presentato non aveva nessun valore ai fini autorizzativi e che nessun organo competente aveva rilasciato autorizzazioni, anche perché non richieste, tant’è che alla fine l’organizzatore è stato multato.
Da parte dei due consiglieri comunali del Gruppo “Oso” è lecito domandarsi “come sia stato possibile che una manifestazione di tale interesse si sia svolta regolarmente senza preventivo tavolo tecnico e quindi senza alcuna autorizzazione e comunque che nessuno sia intervenuto per bloccarla come nel caso di quelle citate in precedenza annullate anche per un semplice vizio di forma?”. Come dire, a Palermo si usano due pesi e due misure.