“Luce”, la tournée estiva di Fiorella Mannoia e Danilo Rea che aveva debuttato l’1 giugno alle Terme di Caracalla a Roma e con tappe a luglio anche ad Aosta, Livorno, Taranto e Matera, è approdata ieri sera a Finale di Pollina con la prima delle 3 serate siciliane (19 Zafferana Etnea, 20 Noto).


Lo spettacolo di Finale è “messo in luce” da centinaia di ceri bianchi sul palco che sembrano avvolgere i due artisti.
Il concerto comincia puntalissimo con la performance del virtuoso jazzista Danilo Rea che naturalmente sfiora e reinterpreta Sergio Endrigo, Luigi Tenco prima di arrivare al nostrano “vitti na’ crozza”, subito apprezzato dal pubblico.
Dalla vicina Cefalù, da Palermo e da tutta la Provincia sono arrivati, disposti a spendere oltre 50 euro per il biglietto, in diverse centinaia per Fiorella Mannoia.
La star romana, avvolta in un lungo abito rosso, con grande carisma diventa immediatamente padrona del palco, catturando l’attenzione e conquistando gli scroscianti applausi del pubblico più volte, da lei stessa, invitato, a fare da coro ai vari brani.
Il viaggio musicale di Fiorella Mannoia, unicamente e sempre accompagnata dal piano di Danilo Rea, compie tante fermate… e ripartenze: Ivano Fossati, Lucio Dalla, Riccardo Cocciante, Vasco Rossi, Mina, Francesco De Gregori, insieme ai suoi stessi brani.
“Finalmente – dice contenta la Mannoia – ci ritroviamo con Danilo Rea sullo stesso palco. Il mondo del jazz e il mondo del pop si incontrano, in una cornice suggestiva, senza schemi, senza sovrastrutture…solo musica nella sua libertà”.
Fiorella Mannoia, togliendosi le scarpe (“le avete viste. Belle vero? ora basta”) volteggia lieve sul palco con passi di danza e invita gli spettatori a non dimenticare le canzoni che hanno fatto la storia della musica italiana; chiede di cantarle sempre e farle conoscere ai ragazzi.
Poi il tono cambia, Danilo Rea si ferma un attimo, “quando una donna dice no. E’ no! Proprio no!” dice con decisione Fiorella Mannoia.
100 minuti di spettacolo filano via velocemente…troppo velocemente. Per due volte Mannoia e Rea lasciano il palco e subito vi rientrano per continuare il concerto “voi applaudite, ci chiamate, e noi proseguiamo l’esibizione. Funziona così nel mondo dello spettacolo” dice sorridendo, rivolgendosi al pubblico, la cantante.


Evento più che positivo.Tuttavia.Perchè (pura avidità?) con rischio della sicurezza, consentire all’Organizzazione di “stipare” nel Teatro Parco Urbano gli spettatori paganti in micro posti in pietra uno attaccato all’altro?
Perchè non assumere un adeguato numero di hostess per accompagnare al loro giusto posto gli spettatori che, per una malaugurata beffa, in una platea semi buia erano alla ricerca delle file w, x, y e che invece erano indicate con z1, z2 e z3?
Perchè, accanto all’ingresso del Teatro, ben presidiato da Forze dell’Ordine; Volontari e Organizzatori, un solo rivenditore di panini, rosticceria e bibite?
Ed infine. Qualche Operatore Economico dovrebbe rendersi conto che non si può vendere come granita il ghiaccio colorato nero, giallo o bianco che sia. L’inutile furbizia rende un cattivo servizio all’intera comunità.
Comunque, una gran bella pagina musicale per Finale di Pollina, della quale il Sindaco Pietro Musotto e l’Amministrazione Comunale non devono che essere orgogliosi e continuare a lavorare per cercare di evitare errori e fare sempre meglio.
Pollina lo merita.