Ciò che mi spinge a scrivere oggi è l’indignazione verso l’offesa, ormai divenuta ripetitiva e costante, che i nostri giovani, in primis , non meritano. La mia attuale professione mi porta infatti ad un confronto costante con giovani sui 23/24 anni ormai da quasi 10 anni e mi sento di potere affermare , per loro conto , che sono pronti ad impegnarsi, che non vogliono regalie di alcun genere e , soprattutto , non amano L’assistenzialismo di cui loro di più, ma in generale noi siciliani , ed ancora di più noi polizzani, veniamo costantemente accusati, anno dopo anno , dal sig #DomenicoDolce.

 Nella giornata del 12 Agosto, casualmente presente alla premiazione della II mostra fotografica, unica iniziativa di cui , al momento , la sua stessa fondazione si pregia, nata su progetto del Dott. M. Tumminello immediatamente dopo silurato per inutili e volgari incomprensioni, lo stesso ha ancora una volta ribadito quanto qui si viva di assistenzialismo. Quoto con due esempi utilizzati, vale a dire la pensione della nonna e l’invalidità della zia , e che nessuno mostra , contrariamente a Egli, che lavora incessantemente e duramente , alcuna “ voglia” di sbracciarsi e “ fare” e “ lavorare”.

Ebbene, credo sia giunto il momento di informare il sig. #Dolce su quale sia la realtà dei fatti e di smetterla di dare ancora seguito ai luoghi comuni, ai preconcetti ed alle favole che vengono narrate sul nostro conto. Questa terra martoriata dalla mafia, dalla corruzione dall’illegalità vede , ogni giorno , uomini e donne alzarsi, sbracciarsi ed inventarsi l’impossibile per potere sbarcare il lunario in modo onesto e soprattutto dignitoso. Esiste una buona fetta di popolazione che lavora duramente , costantemente e onestamente, per andare avanti. Trovo che ci sia una grande mancanza di rispetto nei confronti degli amministratori tutti, di ogni appartenenza politica, di ideale e di colore che nel loro , cercano di “ costruire” , di aggiustare e di combattere una macchina burocratica complessa ed ostile, una mentalità pregiudizievole che osta ogni iniziativa, una ritrosia nel ripartire fondi per presunta mancanza di trasparente onestà. È purtroppo troppo semplice dall’alto del proprio pulpito , fatto ormai solo di lusso , fama e soprattutto di porte aperte, guardare in basso e dire “ non sapete fare niente”. I nostri ragazzi sono stati accusati di essere “ fuggiti” , scomparsi, dalla fondazione #PG nata per il bene di questo territorio. Sig. Dolce, ma fuggiti da cosa, fuggiti dove? Scomparsi da quali attività? Svogliati per “guadagnare “ cosa? Sarebbero dovuti venire ad “ aprire la Sua fondazione” a che scopo? A chi? Perché? E soprattutto per ricavarne quale Guadagno ? Un guadagno personale fatto solo di gloria? Cosa ha da offrire la sua fondazione ai giovani , che tanto aspramente rimprovera ? E chi, a titolo gratuito, avrebbe dovuto operarsi , lasciando magari un lavoretto da parte o addirittura sacrificando il proprio corso di studi?

 Lei , senza remunerazione o compenso cosa sarebbe disposto a fare? Il volontariato esiste già, e, qualora non ne fosse informato, di volontariato in Sicilia se ne fa tanto e per tante categorie disagiate… ma non credo che una fondazione implichi servizio gratuito senza alcuna finalità o scopo segno di sacrifici e sforzi. La realtà che Lei “ricorda” e a cui fa sempre riferimento , non esiste più , l’artigianato è scomparso, la produzione di massa offre la possibilità di avere di più con meno costo e questo , di certo non dovrei essere io a sottolinearlo. La preziosità del lavoro “ manuale” non è mai stata retribuita in modo adeguato allo sforzo che essa richiede, quindi chi dei nostri figli potrebbe essere disposto a “ rimanere qui” ed aprire una sartoria “ vecchio stile” nella speranza che arrivino clienti facoltosi, disposti a pagare un “ abito cucito su misura” al costo che merita? I tempi sono cambiati ed i giovani , ormai tutti disposti a sacrificarsi , devono adeguarsi, per farlo sono “ costretti “ a lasciare questa terra maledetta ed emigrare al nord, in Europa o peggio ancora verso altri continenti. Non sono affatto pigri, anzi è esattamente il contrario: sono talmente ricchi di buona volontà da essere disposti a lasciare il sole , il mare , il meraviglioso patrimonio e soprattutto i propri affetti, per andare e cercare fortuna altrove, proprio come ha fatto Lei che questa fortuna continua a portare avanti, ma al nord, mentre qui al sud amministratori, cittadini, uomini, donne e ragazzi continuano ad arrovellarsi su come dipanare questa matassa che ci ha avvolto tutti, lasciando qui il deserto . Un deserto fatto di povertà , di favoritismi, di prepotenze che non lascia spazio alcuno al “ merito “ vero e proprio .

La meritocrazia , lo dimostrano i fatti, qui non esiste. I nostri giovani brillanti laureati portano lustro fuori da qui, i nostri diplomati si piegano a lavori sottopagati pur di “ mantenersi” , gli amministratori fanno salti mortali per racimolare soldi senza che vengano più sottratti da appalti illeciti o da corrotti pronti a fare di tutto nel proprio interesse. Esiste dunque una comunità, una grande fetta di persone che ancora provano, ci credono e tentano di cambiare queso status quo , creato e dovuto a fatti e cose note ormai a tutti. Avremmo un unica risorsa che potrebbe creare economia e movimento ed è il turismo, sono assenti invece imprese e attività innovative , seppure con piccole eccezioni, che diano la possibilità di rilanciare questa isola che incanta e strega tutti ma che , quando a fine agosto si chiudono le porte, resta in mano a pochi onesti e volenterosi disperati che non sanno più cosa inventarsi pur di non dovere , con immenso dolore, salutare i figli che, con bagaglio in mano vanno via. La prego dunque, la smetta di farci la paternale.. Lei potrebbe essere si un esempio, ma un esempio costruttivo e non demolitivo. Non punti il dito ma indichi, con dolcezza la strada anche solo incoraggiandoli , stimolandoli a non arrendersi e a crederci .

Maria Stella Di Bella