Il 6 agosto è uscito il brano La fine del mondo di E. della band madonita La Cicciuzzi che si caratterizza per un nuovo sound lontano da quello a cui ci ha abituato il gruppo in questi anni.

Ad una scelta musicale di segno opposto rispetto al passato fa da contraltare però una
continuità nei significati: in una fine del mondo fantastica (nemmeno più così improbabile, dati alla mano) sarà il caos a farla da padrone e partendo dalle relazioni interpersonali e/o sentimentali il genere umano potrebbe essere finalmente in grado di mettere in crisi un
sistema che ci sta alzando l’acqua alla gola, che fotografa i caselli delle autostrade intasati dalle auto dei cervelli in fuga (ma verso dove, ormai? Boh), che innalza la guerra tra poveri a meccanismo liberista di selezione naturale ed economica ed abbassa le aspirazioni, i sogni, le aspettative delle generazioni più giovani, quelle che secondo questa nuova classe politica al potere, secondo quant sono solidali solo con gli occupati, non vogliono lavorare.Lavorare, come il caffè, deve essere anche un piacere. Tutto il resto si chiama sfruttamento,
schiavitù, servilismo, in una parola: capitalismo. Ed il capitalismo, nel 2023, ha fatto il suo tempo.