Vogliono Affamare gli animali randagi a Castelbuono con un’ordinanza comunale, il Partito Animalista Italiano propone ricorso al Prefetto contro l’ordinanza “Affama Randagi”.


Ricorriamo al Prefetto contro l’ordinanza “affama randagi”, così una nota del Partito Animalista Italiano che annuncia, tramite il suo presidente, Avv. Cristiano Ceriello, di aver proposto ricorso al Prefetto contro l’ordinanza del Comune di Castelbuono , che il 21 luglio scorso ha ordinato ai cittadini il “divieto di somministrare alimenti di qualsiasi natura, nonché sterilizzanti, in forma diretta o indiretta, ai volatili, cani e gatti randagi su aree pubbliche o aperte al pubblico”, pena una sanzione sino a 500 euro.
“Quella firmata dal sindaco di Castelbuono è una ordinanza insensata e priva di ogni logica. – ha affermato Patrick Battipaglia, coordinatore regionale del Partito Animalista Italiano – Una ordinanza immorale in aperta violazione della legger regionale 15/2000 e della legge nazionale 281 del 1991. Le leggi danno ai sindaci la responsabilità degli animali liberi sul territorio, animali che andrebbero curati e accuditi dal comune. Pertanto abbiamo presentato ricorso al Prefetto di Palermo per l’annullamento dell’ordinanza “affama randagi” del sindaco di Castelbuono”.
“Grazie alla segnalazione dei referenti regionali del Partito Animalista Italiano, come Patrick Battipaglia e l’avv. Roberta Pagano, oltre che di tanti volontari, siamo venuti a conoscenza della pubblicazione da parte del Comune di Castelbuono che una decina di giorni fa – spiega l’avv. Ceriello – ha disposto il divieto generale di dare cibo e assistenza alimentare “in forma diretta o indiretta, ai volatili, cani e gatti randagi su aree pubbliche o aperte al pubblico”.

Per il Partito Animalista Italiano si tratta di una vera e propria ordinanza “affama randagi”, che viola non solo la maggiore giurisprudenza amministrativa dei TAR che hanno annullato i divieti posti da precedenti Comuni, per le quali il Partito Animalista è già intervenuto in passato contro ordinanze che disponevano divieti poi dichiarati illegittimi e annullati.
E’ per questo che – continua l’avv. Cristiano Ceriello – il Partito Animalista Italiano ha deciso di proporre, come prevede il Testo Unico degli Enti Locali, ricorso al Prefetto per l’annullamento dell’ordinanza contestata, anche perché la stessa ordinanza viceversa, “HA COME EFFETTO REALE l’aumento di pericolo alla salute ed incolumità pubblica (!!); ciò in quanto animali/volatili selvatici affamati e disperati hanno come unica logica soluzione quella di cibarsi di immondizia, soffrire o perire per le strade, se non quale disperata soluzione” quella di attaccare essere umani”. Di conseguenza l’ordinanza va annullata anche perché ritenuta pericolosa nei sui effetti. Oltre ad essere un ulteriore precedente pericoloso affinché altri Comuni non pensino di adottare provvedimenti similari.
Tra gli altri, continua il Partito, questa ordinanza va anche contro il recente riconoscimento Costituzionale degli animali previsto dal nuovo art. 9 della Costituzione, oltre che della Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo della Regione Sicilia (la numero 15/2022)”.


Partito Animalista Italiano