Tornare al cinema e vedere un film che ti trasmette emozioni, riflessioni, tempeste, è bellissimo, vuol dire che sei ancora vivo/a, non anestetizzato dagli eventi e vuol dire che il cinema resta una delle forme d’arte espressive più complete che ci siano, perchè c’è tutto, teatro, fotografia, luci, musica, suoni, voce, c ‘è una mente dietro pensante che ha messo insieme magistralmente tante cose.
Sul grande schermo del cinema è uscito “corro da te” un film di Riccardo Milani, con la partecipazione bellissima di Pierfrancesco Favino e Miriam Leone, in un interpretazione straordinaria, in cui si parla in modo delicato dell’amore, della vita, delle sorprese della vita.
Il protagonista è un uomo di successo, che trascorre la vita tra divertimenti e donne, di cui non si innamora, mai.
Assolutamente per caso conosce una ragazza paraplegica, pur di conquistarla, finge di essere anche lui costretto in una sedia a rotelle, e imparerà a sue spese le difficoltà del non potere camminare, ma conoscerà anche la forza e la bellezza che si nasconde nel coraggio di chi ha avuto la sfortuna di non potere camminare.
Tra scene divertenti e momenti di intensa riflessione, il film si svela nella sua grande lezione di vita, impossibile sottrarsi ad una legge universale che è quella di fare i conti con la propria coscienza e la possibilità che ci viene offerta quotidianamente di cambiare il nostro punto di vista sulle cose.
La perfezione che tentiamo di raggiungere in realtà stanca, il bello è dappertutto, nelle cose ordinate ma anche in quelle disordinate.
Non conta la perfezione o imperfezione, quanto la vita che c’è dietro.
Il sorriso della Monnalisa , imperfetto è passato alla storia più di tanti altri sorrisi perfetti.
In un mondo dove apparire è più importante di essere, dove chi alza la voce vince su chi resta in silenzio, la perfezione non è umana, non esiste. La perfezione è una ricerca della consapevolezza del nostro essere pieni di difetti , ma di distinguerci per cercare di migliorarli.
Il film, tratta un tema importantissimo non la “disabilità fisica” ma l’unicità di ognuno di noi e ci schiaffeggia con brani musicali scelti, di intensità profondissima in alcune scene a riflettere sul valore delle nostre giornate, che vanno riempite non solo di cose, ma di riflessioni per essere sempre capaci di sorprenderci.
Andatelo a vedere, è un film fatto veramente bene.