Con decisione di ieri, 16 febbraio, la Corte Costituzionale ha stabilito l’ammissibilità, tra gli altri, del quesito referendario volto ad abrogare alcuni aspetti della famigerata “Legge Severino”, che disciplina la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione.Così come ha disposto la non ammissibilità dei quesiti volti ad abrogare parzialmente la norma penale che disciplina l’omicidio del consenziente e legalizzare l’uso personale di alcune droghe, per un difetto di formulazione che avrebbe aperto la strada ad abusi e interpretazioni e applicazioni arbitrarie.Gli elettori, pertanto, saranno chiamati a decidere, oltre che su alcuni quesiti in materia di giustizia, anche sulla questione della cancellazione o del mantenimento del principio della decadenza dalla carica per i parlamentari e gli amministratori locali (sindaci, assessori comunali, Presidenti di Regione e assessori regionali) condannati anche solo in primo grado o in appello, senza attendere il passaggio in giudicato della sentenza definitiva di condanna.La cronaca giudiziaria è costellata di casi, anche a noi vicini, di amministratori condannati in primo grado per illeciti commessi nell’esercizio delle loro funzioni e spesso proprio a causa della delicatezza delle stesse e delle connesse responsabilità, successivamente riabilitati o assolti del tutto nei successivi gradi di giudizio ma che, tuttavia, hanno dovuto accantonare per sempre la carriera politica.Nel nostro ordinamento vige un principio costituzionale insindacabile: la presunzione di non colpevolezza fino a condanna definitiva, sulla base della quale nessuno può scontare una pena né subire sanzioni o interdizioni accessorie se prima la propria sentenza di condanna non passa in giudicato. Non si comprende, pertanto, perché il suddetto principio si attenui nel caso in cui un cittadino si trovi chiamato a ricoprire cariche pubbliche così delicate.Mi trovo d’accordo con quanto affermato dal Presidente dell’Anci, Antonio Decaro: “I referendum sono sempre una prova e un esercizio di democrazia da parte dei cittadini. Sulla legge Severino, noi sindaci abbiamo chiesto da sempre una modifica perché ci ritroviamo, unica figura istituzionale, ad essere sospesi per 18 mesi senza una condanna definitiva”.I prossimi referendum abrogativi, la cui data verrà fissata tra il 15 aprile e il 15 giugno prossimi, con probabile election day in tandem con le amministrative, saranno un importante appuntamento per gli elettori.Partecipare ed esercitare il proprio diritto di voto è anche e soprattutto un fondamentale dovere civico, che presuppone interesse e volontà di contribuire ad una attività legislativa che non sia solo espressione delle lotte tra le forze politiche presenti in parlamento.E da questo punto di vista, appare auspicabile che quanto prima ai cittadini sia restituita la possibilità di scegliere direttamente i propri rappresentanti, onde evitare leggi e proposte referendarie volte a cassare principi e norme spesso poco coerenti con le esigenze dell’attuale società e dalla formulazione complessa e dubbia.
Marcello Catanzaro
Sindaco Isnello