La mozione approvata dal Consiglio Comunale di Termini, nel corso del mese di novembre del 2021, inerente la lapide posta all’interno del cimitero, dedicata agli internati militari italiani e ai partigiani, ha costituito e ancora oggi costituisce oggetto di vivaci e aspre polemiche.
Quale Presidente del Consiglio Comunale ritengo doveroso – scrive Francesco Caratozzolo – a questo punto, intervenire, premettendo che il ruolo che mi è stato attribuito dal Consesso impone, nell’espletamento della funzione, esercizio di riflessione, moderazione, ponderazione.
Per intanto giova rilevare – scrive – che la mozione è lo strumento, previsto e disciplinato dal vigente regolamento, con il quale il Consiglio attribuisce al Sindaco e alla Giunta, su un determinato argomento, un indirizzo di natura politico – amministrativo.
Trattasi di un deliberato che per l’amministrazione attiva ha carattere di indirizzo, non vincolante.
Tornando alla mozione di cui è cenno, è bene ricordare che la stessa, dopo essere stata illustrata in aula dal Consigliere proponente, è stata approvata nel pieno rispetto delle regole democratiche e delle norme regolamentari.
Trattandosi di argomento dal contenuto estremamente sensibile, sin da subito, ho ritenuto – dice Caratozzolo – di non partecipare al dibattito pubblico, sui social, che, peraltro, non è mio costume frequentare, e ciò in attesa delle eventuali decisioni dell’esecutivo.
Ho, invece, partecipato, attivamente, alle due celebrazioni che si sono tenute in occasione del “ Giorno della Memoria ”, la prima in Piazza Duomo, organizzata dall’amministrazione, la seconda presso il cimitero, organizzata dalle associazioni e dai familiari delle vittime.
In precedenza, nell’immediatezza dell’approvazione, su loro richiesta, ho incontrato, in presidenza, una rappresentanza dei familiari delle vittime evocate sulla lapide.
In data 28 gennaio – continua il Presidente -la sezione ANPI di Termini Imerese, a seguito delle celebrazioni del giorno della memoria, ha diramato un comunicato stampa ove è dato, tra l’altro, testualmente leggere: “ ….. così come è avvenuto contro la recente posizione fascista, espressa con l’avallo vergognoso del Consiglio Comunale di Termini Imerese ”.
Ebbene, nella qualità di Presidente del Consiglio, e a tutela della imprescindibile dignità e indipendenza dello stesso, affermo, con decisione, che le superiori espressioni non possono essere assolutamente accettate.
Il Consiglio Comunale di Termini Imerese, legittimamente eletto, e che ricordo a me stesso rappresenta l’intera comunità, nei quindici mesi di attività sin qui svolta ha mostrato di operare – sottolinea Caratozzolo – talvolta anche nella fisiologica, aspra, contrapposizione dialettica, sempre nel pieno rispetto delle regole democratiche e nell’interesse della comunità, garantendo il disciplinato ordine dei passaggi amministrativi più delicati.
Ho ricevuto una più che solida educazione liberale e democratica che non mi consentirebbe di avallare comportamenti d’aula che possano esondare dal legittimo dibattito.
Mi è stato insegnato – dice Caratozzolo – che la democrazia si pratica concretamente, non si predica apoditticamente, così come ho dimostrato nel corso del mio mandato, attribuendo dignità di confronto politico in aula a comitati di cittadini spontaneamente formatisi su questioni di interesse strategico e primario per la Città.
La nostra Comunità, come è a tutti noto, vive momenti di grave disagio sociale ed economico; le diseguaglianze per effetto della pandemia si sono ulteriormente ampliate.
In questo contesto, quindi, oggi più che mai – conclude -. è necessaria la ricerca di una quotidiana coesione per la quale necessita il massimo impegno da parte di tutti.
Conclusivamente, poi, auspico che il Sindaco e la Giunta vogliano, senza ulteriore indugio, nell’esercizio delle proprie competenze e facoltà, prendere posizione in ordine al da farsi circa l’esito della mozione.