Dal 1° luglio al 31 luglio si presentano le domande per il reddito di emergenza per le nuove quote di giugno, luglio, agosto e settembre 2021. Gli uffici del Patronato Inca Cgil, in via Meli, 5 a Palermo e in tutte le sedi del territorio, sono a disposizione degli utenti per la compilazione delle richieste da inoltrare sul portale dell’Inps per le altre quattro mensilità previste dal decreto sostegni bis.
La consulenza e la compilazione della pratica sono gratuite e il Patronato Inca mette a disposizione anche un servizio di mediazione linguistica. “Chi ha già fruito di questo strumento di sostegno al reddito deve comunque inoltrare una nuova domanda perché non c’è nessuna forma di automatismo – dichiara Emanuela Bortone (foto), direttrice dell’Inca Cgil Palermo – L’invio delle domande ci permetterà di intercettare i bisogni di giovani e meno giovani, che in questo periodo hanno fatto fatica a trovare un posto di lavoro o sono rimasti disoccupati per via della crisi determinata dalla pandemia. In questi mesi abbiamo conosciuto tante persone, con i loro bisogni. Tantissimi lavoratori con stipendi davvero bassi, che vivono in una condizione di povertà che non consente di soddisfare i bisogni primari delle famiglie. Tanti altri hanno già superato questa soglia e stanno attraversando una situazione di marginalità e di profondo disagio materiale, che va sostenuto con strumenti di integrazione del reddito. Da questo punto di vista, il reddito di emergenza (Rem) ha rappresentato un valido strumento per alleviare la condizione di sofferenza di tanti lavoratori e disoccupati, che abbiamo potuto raggiungere e che ora possono ottenere altre quattro mensilità erogate dall’Inps”.
Può inoltrare la richiesta chi ha la residenza in Italia al momento della domanda, un valore Isee sotto i 15 mila euro, un patrimonio mobiliare sotto un valore di 10 mila euro, che in alcuni casi può arrivare fino a 25 mila euro, un reddito per cassa nel mese di aprile 2021 inferiore al beneficio atteso dal reddito di emergenza. Il reddito di emergenza è incompatibile con il reddito di cittadinanza, con le pensioni sia dirette che indirette (a eccezione dei trattamenti pensionistici di invalidità) e con gli altri bonus previsti dal decreto.