Come sempre avviene per tutte le elezioni anche in quelle politiche del 1892, per i candidati designati, era iniziata fin da maggio di quell’anno, nonostante che le votazioni sarebbero avvenute giorno 6 novembre, la campagna elettorale. Il marchese Niccolò Antonio Pottino, già sindaco di Petralia Soprana, era ben intenzionato a voler cavalcare le alte sfere della politica a far sentire la sua voce autorevole, in sede parlamentare, a pro dei suoi elettori.

Sul Giornale di Sicilia del 23 maggio 1892, comparve la notizia, che trascrivo integralmente, circa una visita di Pottino effettuata giorno 18, di quello stesso mese, allo scopo d’incontrare gli elettori del suo Collegio a Petralia Soprana:

“Finalmente l’egregio nostro sindaco marchese Nicolò Pottino è ritornato fra noi. Partito per sostenere i giusti diritti del paese ritorna col contento di veder coronati i suoi sforzi. Una imponente dimostrazione, improvvisata una fiaccolata, lo ha ricevuto a parecchi chilometri dal paese accompagnandolo con grida entusiastiche a casa. Giusta e sincera manifestazione di riconoscenza e di stima ad un uomo che non badando a sacrificio alcuno, ha saputo colla sua saggia Amministrazione far prosperare il paese e sgravar i contribuenti della tassa di prestazione di opera, tanto pesante a questa popolazione.

Questa dimostrazione del resto ha avuto doppio significato, giacché, oltre che una manifestazione di gratitudine è stato un caldo appello fatto all’egregio marchese Pottino perché egli receda dal proposito, spesse volte manifestato, di volere abbandonare l’Amministrazione del Comune tanto bene condotta.

Ricevuto nei locali della Società operaia, splendidamente illuminati, gli diressero sentite parole di elogio i signori Ferrara e reverendo Ferruzzi, ai quali rispose il marchese Pottino con cordiali espressioni da cui traspariva tutto l’affetto che nutre per la sua Petralia. Chiuse il fratello minore cav. Enrico rivelandosi oratore facile e simpatico e dando prova delle sue profonde cognizioni economiche e sociali.”

A novembre del 1892 e precisamente il 6 novembre si ebbero le Elezioni politiche che vide per il Collegio di Petralia il marchese Nicolò Antonio Pottino riportare la maggioranza dei voti, esattamente 1702. Una vittoria però alquanto contrastata per le molte proteste, fatte mettere a verbale dai responsabili delle sezioni elettorali, tanto che l’Assemblea dei Presidenti “…deliberò di astenersi dalla proclamazione dell’eletto..” Si imputava al Pottino la sua presunta ineleggibilità dovuta al non rispetto della “vacatio”, prevista dalla legge, occorrente tra la data delle dimissioni da sindaco e quella delle votazioni.

La decisione così si rimise alla Giunta nazionale delle Elezioni che ne discusse nella seduta del 5 dicembre 1892, alla Camera dei deputati, al fine di “…riparare alla mancanza di cui, con manifesta violazione della legge si è resa responsabile l’Assemblea dei Presidenti”.

Il relatore on. Campi nel suo intervento alla Camera così riferisce:

“Onorevoli colleghi …fatti gli opportuni conteggi sui risultati apparenti dalle diverse sezioni si ha che gli iscritti [alle liste] sono 41167, che i votanti furono 3159, dai quali sono a dedursi 18 schede nulle, rimanendo così la cifra pel computo in 3141, che il marchese Nicola Pottino riportò 1702 voti, mentre il comm. Mario Levante ne ebbe 1366, che quindi il marchese Pottino conseguì un numero di suffragi, rappresentante più del sesto degli iscritti e più della metà dei votanti. Per questi motivi la Giunta dichiara doversi proclamare il marchese Nicola Pottino a deputato del Collegio di Petralia Sottana …

(Gaetano Di Chiara)

Atti parlamentari – parte 1 – Legislatura XVIII I.a sezione, 1892.

Presidente del Consiglio: Giolitti.