Sono stati molti i ricordi dei lettori,non solo madoniti,ma di chi,magari per lavoro si trovava sulle Madonie   e quindi ha vissuto e visto con i propri occhi l’eccezionale nevicata dell’inverno 1981,della quale abbiamo pubblicato una video-intervista realizzata qualche anno.

Dopo di che il web si è “scatenato” con tanti commenti e (bei) ricordi di quella nevicata. E di questi commenti e ricordi ve ne proponiamo alcuni, accompagnati anche da alcune foto  ricordo di quell’anno, che poi furono raccolte in un libro.

Caspita se la ricordo, nevicava ogni venerdì, facevo servizio come carabiniere, e quel venerdì siamo siamo stati ordinati di servizio per andare a salvare alcune persone rinchiuse nella postazione della cabina dell’energia elettrica.Non vi immaginate la contentezza quando ci hanno visto arrivate.

Anno memorabile, io lavoravo all’ospedale di Petralia come infermiere e sono rimasto 4 gg. in servizio perché la strada era bloccata e i colleghi non arrivavano per il cambio. C’è stata pure l’interruzione di corrente elettrica e il forno di Fustaino ha panificato grazie al gruppo elettrogeno dell’ospedale. Quando mi hanno dato il cambio nel tornare a casa ,la neve era tantissima, sprofondai in un pozzetto vicino alla strada e ne uscii con grande fatica e paura, senza scarpe.

Ricordo Hotel Pomieri il grande sig. TONIO, con le conserve che teneva, diede ristoro non so a quante persone in pensione nell’hotel per un mese, allora c’erano 500 persone a tre turni per mangiare a Pomieri, altri tempi bellissimi ricordi.

Io c’ero.In servizio alla Cassa di Risparmio a Petralia Soprana, abitavo di fronte alla Banca,la mattina per uscire mi liberava il portone Liborio Albanese il macellaio della porta accanto e per 15 giorni non ho potuto uscire la macchina dal garage in piazza.Per l’avventura dell’elicottero potrebbe raccontarla meglio il dentista Francesco D’Alberti,allora radioamatore,per un bambino che si era scottato con l’acqua bollente e doveva essere trasportato urgentemente a Palermo al Centro ustioni.Abbiamo bruciato tutto un pomeriggio balle di paglia e fare,col fumo,segnali per localizzare il punto di atterraggio dell’elicottero.Non è riuscito ad atterrare e siamo stati costretti a portarlo in spalle a Sottana dove è riuscito l’atterraggio e quindi il trasferimento a Palermo!!! Si è salvato grazie alla passione di radioamatore di Francesco D’Alberti.Ho un servizio fotografico molto bello ed è impressionante come i miei bambini,allora di 8 e 10 anni in una”cugnera”a Grillo sulla strada che sale a Soprana,saliti sul tetto dell’autobus riuscivano più bassi dei bordi della”cugnera”!!!!

Quel giorno vennero in casa mia diverse persone, il comandante dei carabinieri, padre La Placa, suo figlio Vincenzo… Ricordo che tenevo una batteria di automobile sempre carica e che utilizzai per alimentare la ricetrasmittente. Riuscii a contattare un radioamatore di Cammarata che allertò i carabinieri…

La mancanza di energia elettrica per molti giorni aveva reso inutilizzabili tutti i telefoni e le radio della caserma.

Anch’io ricordo quegli anni… Uscivamo dal balcone di casa( al 1°piano). Davanti casa nostra avevano scavato un tunnel x poter arrivare fino alla chiesa madre e poi fino in piazza. Ha nevicato x settimane. Senza luce, senza pane.. x noi, allora bambini, fu veramente un’esperienza straordinaria. X i grandi un po’ meno!!! Ma questi ricordi rimarranno indelebili nella mente di chiunque li ha vissuti.

Si usciva dal primo piano in certe abitazioni

Ricordo,l’Enel malgrado il gravissimo disagio non ci ha fatto sentire soli. Per noi il disagio è stato molto limitato e colgo l’occasione per ringraziare il Grande capozona di allora

Io ero in ospedale a Petralia, il vecchio ospedale , dove è nato mio figlio Aldo 26.01.81. Mi ricordo che la neve ha sfondato il lucernario delle scale e quei pochi visitatori salivano con l’ascensore di servizio.

Si esaurirono pure le batterie che alimentavano la rete telefonica per mancanza di energia elettrica. I pali elettrici in cemento armato centrifugato (diametro 45 cm.), per il forte vento che agiva sui cavi, si ritrovarono “attorcigliati” come se li avessero “strizzati”. Quella nevicata eccezionale ci fece “capire” (eravamo al Comune con gli Amministratori e il Segretario) quanto fossimo “vulnerabili” privi di spalanevi (del gatto d.nevi manco a parlarne!) e sopratutto di gruppi elettrogeni!!! Tant’è che i panifici non poterono neanche panificare!!! Delle bombolette per i lumi a gas (e batterie per le torce) si perse il numero di quante se ne consumarono!!! Che esperienza, ragazzi!!!

Bisogna ricordare che non siamo andati a scuola per un mese e che è finito il lievito e il panificio non poteva panificare. Si è reso necessario l’intervento dell’esercito con l’elicottero che ha rifornito il prezioso ingrediente.

Come scordare la nevicata dell’81, ero a Sottana per una supplenza al magistrale…scuola chiusa, nn sapendo dove andare, andai in ospedale…un’alunna vedendomi mi portò a casa sua (abitava di fronte l’ospedale) dove trovai altre persone che nn riuscivano a rientrare a Palermo…..tt bloccato. Nn scorderò mai la generosità di questa famiglia…3 giorni…senza luce, pochi viveri …ma hanno condiviso con generosità tt con noi…ironia della sorte (dopo alcuni anni mio marito entrò nei vigili come ispettore)siamo rientrati a Palermo con la jeep dei vigili del fuoco 

Ero piccola, ricordo che siamo rimasti chiusi in casa senza corrente elettrica per diversi giorni. Ci scaldavamo con il braciere che mio padre recuperò in soffitta, tutti in una sola stanza a lume di candela… Passavamo le giornate a ritagliare, colorare e cantare. Ricordo che quando mio padre un bel giorno uscì e tornò col pane fresco fu una grande festa… Da noi comunque penso durò meno, eravamo a Collesano

È stato pubblicato anche un libro, da Totò Di Gangi  dove sono riportate parecchie foto e ricordi