Le sorelle Macaluso è un film per tutti, ma che non tutti possono capire per la sua poetica bellezza che in alcuni momenti del film si palesa come ventaglio aperto, in altri momenti và ricercata dietro immagini crude dal sapore amaro, c’è una profondità che è insita in ogni oggetto scelto, in ogni musica e parola recitata, il film è frutto di una ricerca minuziosa del particolare dove davvero nulla è lasciato al caso. Il film scritto da Emma Dante, Elena Stancanelli e Giorgio Vasta, nasce da un precedente lavoro teatrale di Emma Dante, è uno scrigno di emozioni. La storia descritta, è una storia carica di emotività, una vita semplice dentro una periferia palermitana dai contorni accesi, una realtà dal retrogusto amaro, fatta di sogni, speranze che si frantumano per colpa di una “distrazione”, in un momento in cui però si doveva avere responsabilità del bene di qualcun’altro, l’infrangere le regole, la fatalità gioca la sua brutta parte rilevante ed il destino di queste sorelle cambia in una bellissima giornata estiva dal colore e calore forte prepotente del sole e della vita stessa, tutto cambia inesorabilmente trasformando ognuna di loro in altro, rispetto a quello che avrebbero potuto e voluto essere.

L’evento tragico cambierà per sempre il sogno, il percorso, ed ognuna di loro dovrà fare i conti con la vita che comunque non si è fermata con i suoi rimorsi, il senso di colpa che buca il cervello e la pancia. Quando ci sono dolori forti tutto sembra essere avvolto nel silenzio della normalità, ma cosi non è, quel silenzio è una tempesta , un’uragano che vorrebbero esplodere, tutto appare fermarsi, nonostante la vita sembra invece voglia correre, arriva sempre il momento con cui si deve fare i conti con tutto . Il dolore imbruttisce, lacera spesso i rapporti, trasforma il bene in risentimento, nostalgia. Al di là della storia che potrebbe essere una come tante ed uguale a tante altre, la bellezza del film è nella scelta minuziosa dei particolari. I temi sono tantissimi, il senso di responsabilità, la ricerca della libertà e di un sogno, la freschezza della giovane età, il dolore che trasforma e ammutolisce, le cose non dette, la colpa è poi ancora una volta il dolore che dà la sua seconda sferzata ad una famiglia ancora fragile, dunque il destino esiste oppure siamo noi a generarlo? L’eterna domanda a cui il film risponde per chi vuol capire. Un film che fa pensare, niente è lasciato al caso assolutamente niente…questo film è la vita dentro lo schermo ed è bellissimo, è se l’intento della regista era quello di raccontarci per immagini il mondo delle parole dette e non dette ci è riuscita benissimo, se voleva farci capire e riflettere su quanto si pagano le scelte o le non scelte anche qui è stata bravissima.

Nella vita c’è chi resta, chi và via, chi si sobbarca responsabilità più grandi di quelle che dovrebbe avere, chi abbandona la partita, chi ritorna. Presentato al concorso di Venezia, ha già ricevuto riconoscimenti ed una bella critica, tutto al femminile è un’omaggio al cammino delle donne, ognuna delle protagoniste incarna un’universo femminile, ciascuna di loro potrebbe descrivere ognuno di noi, cosi diverse , cosi lontane, anche se non fossero state sorelle le avremmo amate cosi come sono, donne, tremendamente donne con tutte le loro fragilità e speranze.