La Polizia di Stato, a Palermo, ha interrotto un’attività di lucro connessa alla prostituzione, scovando e sequestrando un immobile, nel cuore della Palermo commerciale, dove si praticavano prestazioni sessuali a pagamento.

A condurre l’ennesima importante operazione di polizia giudiziaria in questo campo gli agenti del Commissariato di P.S. Libertà, i quali sono giunti all’immobile in via Sciuti, scenario delle prestazioni sessuali, sviluppando un complesso ed autonomo filone di indagine ad esito del quale hanno posto sotto sequestro l’appartamento ed hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria, per il reato di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, due donne palermitane, rispettivamente, di anni 40 e 28.

Nel corso delle indagini è emersa ed è stata smantellata dai poliziotti una vera e propria rete di prostituzione che ormai andava avanti da diverso tempo. L’attività di lenocinio era svolta all’interno di un immobile, dietro le false insegne di “centro massaggi”, ma le prestazioni offerte non erano solo quelle tradizionalmente massaggistiche e si spingevano ben oltre. Al momento dell’ingresso degli agenti, inizialmente fintisi clienti, sono state individuate cinque ragazze di età compresa tra i 20 e i 37 anni (una di queste dell’Est-Europa, le altre italiane); sono stati rinvenuti evidenti segni dello svolgimento di prestazioni sessuali e sequestrati i telefoni cellulari in uso alla struttura. Un chiaro indicatore del volume d’affari generato dal “centro massaggi” è reso dalla circostanza che i telefonini, soltanto nel lasso di tempo in cui sono stati nella disponibilità degli agenti che li hanno sequestrati, hanno continuato a squillare ininterrottamente, producendo circa 150 chiamate senza risposta.

E’ inoltre emerso, anche a seguito delle dichiarazioni rese da “clienti” e prostitute   che il contatto, la pattuzione della prestazione e la scelta delle ragazze che avrebbero effettuato il massaggio comprensivo di “extra” fosse assicurato tramite inserzioni su siti internet e poi definiti nel dettaglio all’atto degli incontri.

Palermo 25 Febbraio 2020