Ivan D’Ignoti,nato a Bompietro  e conosciuto come un  bravo fotografo ed oggi affermato regista con collaborazioni con aziende multinazionali e televisive , è stato chiamato a realizzare uno spot per promuovere il calcio sia maschile che femminile. Lo abbiamo incontrato prima della sua ripartenza per Milano.

Da dove è nata l’idea per questo spot?

E’ cominciato tutto da un sogno, un sogno di una notte di mezza estate. Ero nello stadio del Renzo Barbera e segnavo alla Juve, ma ero solo un bambino. Da lì è nata l’idea di raccontare in uno spot il sogno di tanti ragazzi. Ho preso un aereo, sono sceso a Palermo e ho iniziato subito a girare. A lavoro finito, ho avuto il piacere di mostrarlo in prima visione durante la conferenza stampa d’apertura per la nuova stagione sportiva 2019/2020, della delegazione provinciale Palermo FIGC, con patrocinato del Comune di Palermo.

Che cosa significa per te la storia che hai raccontato nello spot?

Si può dire che sia autobiografica perché i sogni di quei bambini erano anche i miei. Ho giocato per diversi anni a calcio in Sicilia ed ero anche una buona ala, poi la vita mi ha portato su un’altra strada altrettanto bella. Nonostante questo non sono uno che si arrende tanto facilmente, ho sempre sognato di entrare al Barbera… e finalmente ci sono riuscito, anche se da regista e non da calciatore, ed è stato comunque un’emozione unica. All’interno dello spot, oltre al calcio, ho voluto lanciare dei messaggi, lascio a voi l’interpretazione.

Come è stata fatta la scelta del cast?

Non bastavano delle facce carine, avevo bisogno di bambini e ragazzi svegli, bravi a giocare a calcio e italiani e loro erano quelli giusti. Sono veramente bravi, magari qualcuno dallo spot li nota e diventano grandi campioni… potrei dire di aver fatto anche l’osservatore per qualche giorno.

La scelta delle location?

Questa è stata al tempo stesso semplice e complicatissima. Semplice perché Palermo è una delle città a mio parere più belle d’Italia e forse del mondo e ogni angolo, ogni piazza, ogni spiaggia ha dei colori e delle atmosfere che sembrano fatte per essere riprese. La difficoltà è stata appunto scegliere fra tutti i luoghi magici che ci offriva la città. Alla fine le location dello spot, le avete viste, sono molto suggestive ma credetemi che basta passare una giornata in giro per Palermo per riempirsi gli occhi di un sacco di posti anche più belli.

Cosa ne pensi del calcio giovanile e del calcio femminile in Italia?

La crescita di questi settori è sotto gli occhi di tutti, basta pensare all’ultimo Mondiale Under 20, all’Europeo Under 21 e al Mondiale Femminile. Quando il lavoro è fatto bene i risultati arrivano, e per questo dobbiamo fare grandi complimenti alla FIGC perché l’Italia usciva da un momento difficile e invece adesso galoppa. Credo che i settori giovanili debbano ricevere grande attenzione perché sono i nostri futuri idoli, per quanto riguarda il calcio femminile dico solo che dopo anni di lotte tutta Italia ha potuto tifare e godere delle nostre ragazze ed è un grande orgoglio.

Da regista come si crea uno spot efficace?

Per rendere un messaggio chiaro ed efficace il linguaggio più diretto e universale è l’immagine, per questo nello spot ho usato pochissime parole dette o scritte. L’immagine arriva a un bambino quanto a un anziano, a un ignorante quanto a un intellettuale e rimane dentro la testa stampata. Poi uno spot deve essere semplice e breve, deve arrivare dritto al punto. Questo minuto e mezzo fatto di sogni, di calcio e di Palermo bastano a far capire tutto.

La collaborazione con Mario Incudine e Paride Benassai, da dove arriva?

Mario Incudine, oltre ad essere un grande amico da tempo, penso che sia un talento puro, un genio. Lui porta la Sicilia nel mondo, ce l’ha dentro. Pochi mesi fa era venuto a Milano per il suo spettacolo, ci siamo incontrati promettendoci un giorno di collaborare a qualcosa di veramente bello. Dopo aver scritto e diretto lo spot, ho subito pensato a lui per il testo.

Il risultato lo potete ascoltare, è una poesia. E insieme abbiamo pensato di scegliere Paride Benassai per raccontare questa storia. Paride anche lui lo conoscevo, l’avevo già visto all’opera nel film di “Baarìa” e “il 7 e l’8”. Qualche anno dopo ho avuto anche l’onore di essere premiato affianco a lui come “eccellenze siciliane nel mondo”, e da lì mi sono innamorato della sua voce.

Per la musica mi sono affidato al grande Salvatore Sabatino, con la sua genialità, e assistito alle riprese da Dario Sabatino, altro giovane talento.

  • https://www.youtube.com/watch?v=DcQiNCWqrIw