Una forza dirompente in scena ed una delicatezza che non possono lasciare indifferente lo spettatore che ha il privilegio di ascoltare la sua voce ed interpretazione canora dei brani siciliani .
Parliamo di Laura Mollica, Artista con la A, maiuscola, se lo merita davvero, iscritta nel registro delle eredità immateriali della Sicilia, per la convenzione Unesco, quale espressione dell’identità siciliana, è considerata ambasciatrice della musica siciliana nel mondo.
Si è esibita sabato, tre novembre nella splendida chiesa di San Saverio all’Albergheria di Palermo con una formazione cameratistica di musicisti di grande talento, Giuseppe Greco, Paolo Pellegrino, Giuseppe Cusumano e Daniele Schimmenti, magico, alle percurssioni.
La serata conclusiva della “trilogia del viaggio” un progetto ideato dalla stessa Laura Mollica inserito nella programmazione degli eventi per Palermo capitale della cultura 2018, che ha visto parlare di Sicilia e siciliani, attraverso gli elementi dell’acqua, l’aria, la terra, il fuoco dice padre Scordato che ha presentato la serata è nelle anime, non necessita di espressioni altre.
O Nici O Nici , conclude il percorso, tema della serata, l’aria, l’espressione che più di altre è dotata di spiritualità, e mentre a poche centinaia di metri in via Porta di Castro veniva invasa dall’acqua, noi ignari di tutto ciò, nello scrigno del San Saverio si parlava di vita e di morte con canzoni e con lo splendido intervento del professore Gaetano Basile, che con il suo solito fare carismatico catturava l’attenzione del pubblico incuriosito dai suoi racconti sul tema della vita e della morte, mentre paradossalmente lì fuori qualcosa di tragico si consumava come metafora della vita che sa essere anche balorda.
Una serata straordinaria segnata dalla rappresentazione drammatica ed espressiva di Laura Mollica che è riuscita, come una rosa selvatica ad annidarsi nell’anima dei presenti con canti da lei interpretati magistralmente come “Cu ti lu dissi” di Rosa Balistreri.
Plauso all’iniziativa densa di intelligenza artistica, dove si percepiva forte non “ l’esibizione”, ma il desiderio di donare qualcosa, un passaggio forte di emozioni dove musica e racconti del professore Basile, si sono intrecciati armoniosamente, permettendoci di conoscere aneddoti e racconti sulla storia dei siciliani.
Amore e morte venivano cantati e raccontati in una serata dalle cui finestre della chiesa si illuminavano a giorno per i lampi tremendi, una serata che per l’intreccio di eventi difficilmente dimenticheremo come la voce calda e di potenza espressiva altissima di Laura, bravissimi i musicisti, un plauso alla magia di Daniele Schimmenti che con le percurssioni ci ha fatto entrare in tante dimensioni temporali e geografiche, una sintesi perfetta e riuscita di quello che nel progetto si voleva raccontare la sicilia mosaico di culture e tradizioni .