Lettera ad un padre che ama le sue Madonie!

Quando nel sangue scorre la passione e l’amore forte per le proprie origini, è impossibile fermare l’estro, la voglia di raccontare non si ferma, diventa un bisogno, un dovere per dare memoria alla propria collettività di ciò da cui si viene e verso dove si vuole andare.
Cosi Giacomo Miriana, madonita, geragese per la precisione con sangue gangitano,figlio di gente semplice Mimma, donna forte e mite d’animo, Bartolo, bottaio, con la passione per la musica, noto per la sua indole dell’accoglienza, non poteva che accogliere e custodire alcuni valori, il rispetto per la famiglia ed i sacrifici che ha visto fare alla sua e tante altre famiglie che hanno poi partorito uomini e donne, che con il loro lavoro si sono distinte.
Giacomo Miriana è al suo secondo lavoro di ricerca, il primo lo ha dedicato alla storia dei sindaci, che si sono succeduti nel tempo nella comunità di Geraci Siculo, raccontando qualche aneddoto e storia del loro operato nel tempo e che hanno contribuito allo sviluppo del paese, il secondo lavoro è intitolato : “La gran Maestranza dal 1900 ad oggi”, frutto di un lavoro di ricerca casa per casa potremmo dire, in cui ha parlato con molti geragesi residenti e non, cercando di carpire notizie di quelle tante maestranze , che hanno con il loro lavoro lasciato un segno alla comunità e permesso attraverso la trasmissione del loro sapere di dare continuità a mestieri altrimenti dimenticati.
Le comunità che crescono, sono la sinergia perfetta delle teste pensanti e delle mani laboriose. L’autore racconta che è stato un piacere raccogliere foto, rivedere i volti di persone ormai non più in vita, ma conosciuti da bambino, che parlano di un pezzo importante della storia di un paese, che decisamente stà crescendo, ma che sente sempre più il bisogno di nuovi slanci umani, culturali, sociali, di apertura professionale .
Molti i consensi, qualche dissenso velato e non, non hanno fermato il nostro Giacomino, cosi da molti conosciuto.
Giacomo Miriana, mio padre, queste sono riflessioni che partono da una figlia che ha visto partorire dalla mente e poi fattivamente idee ed azioni di cui mi pregio, esprimendo con orgoglio il grazie sentito, per avere trasmesso tanta emozione.
Per noi giovani è importante conoscere le nostre origini, è importante tramandarne i sapori e colori, è importante trasmettere entusiasmo verso le piccole comunità che devono crescere sempre più.
Assolutamente realizzato in modo artigianale come lo è lo spirito con cui è nato, il libricino è stato distribuito a molti concittadini perchè possano sfogliando le pagine illustratissime farne tesoro, invogliare i giovani a non perdersi d’animo, il lavoro è preziosissimo per dare un senso alla propria esistenza, nessuno dovrebbe mai dover subire la mortificazione del proprio talento o essere costretto ad andare via dalla propria terra per cercare lavoro.
L’esperienza “felice” ma sacrificata dei nostri concittadini geragesi, ci insegna che non ci si deve arrendere, un monito per tutti i giovani, che stanno crescendo nelle nostre madonie, noi vogliamo che restino i talenti e diano lustro con le loro intelligenze alla nostra terra.