Termovalorizzatori. Burrafato: Perché ogni volta che se parla si pensa a Termini Imerese? I termovalorizzatori vanno fatti nelle discariche.

A poche ore dalla pubblicazione dell’ ordinanza del Presidente della Regione n°5/Rif del 7 giugno 2016 riparte il tormentone per la localizzazione dei termovalorizzatori in Sicilia. Ed ancora una volta maldestri rumors fanno cenno ad una possibile localizzazione a Termini Imerese.
Diligentemente sono andato a rileggere l’ordinanza pensando che mi fosse sfuggito qualcosa. E l’ordinanza che così recita all’art. 14 comma 1: “…si autorizza…alla predisposizione di apposita procedura di evidenza pubblica per la realizzazione di termovalorizzatori…entro un fabbisogno stimato in circa 700.000 tonn./anno da localizzare esclusivamente in aree in esercizio a discariche pubbliche ovvero in aree pubbliche dismesse di discariche non in esercizio ovvero in aree industriali, anche in prossimità delle stesse…”.
Sebbene il sito di Termini Imerese rientri tra quelli “possibili” per come sopra citato siamo convinti che la nostra centrale termoelettrica Enel serve a garantire l’equilibrio energetico della Sicilia e dopo più investimenti per assicurare la produzione a turbogas sarebbe una scelta scellerata la riconversione in termovalorizzatore. Oltretutto il buon senso e la logica industriale non possono che portare ad individuare la soluzione migliore: una discarica in esercizio per evitare l’andirivieni dei rifiuti dal produttore, all’impianto di pretrattamento, al termovalorizzatore, alla discarica. E’ questa la scelta possibile per la localizzazione.
I riferimenti a Termini Imerese mi sorprendono perché, ad oggi, tale prospettiva non è mai stata concretamente presentata ne tanto meno discussa o sottoposta al Comune di Termini Imerese.
Scelte così importanti ed impattanti per un territorio non vanno certamente calate dall’alto sulla testa di una comunità e di un territorio. E vi è di più! Non si può pensare, neppure lontanamente, di poterlo realizzare a Termini Imerese in un’area segnata da una grave crisi socio-economica sperando che ci siano disattenzioni o ancor peggio sconti accompagnati da possibili ricadute occupazionali. La salute ed il futuro dei nostri figli prima di tutto.
Questo è il punto di vista di una comunità che spera ancora in una ripartenza produttiva dello stabilimento ex Fiat ed in una complementare valorizzazione delle acque termali, dell’ambito portuale e del suo patrimonio culturale. Una comunità che non vuole vedere tradite le sue speranze e le sue attese dalla realizzazione di un termovalorizzatore.

Redazione

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