“Sindaco, eviti che certi no passino per bavagli degni della Corea del Nord”
Al Sindaco del Comune di Castelbuono
Premesso che avrei preferito tacere in questo periodo di festività e spensieratezza dei nostri cittadini e turisti, ma sopra ogni cosa, periodo di profonda spiritualità e religiosità che ci dovrebbe vedere attenti e rispettosi verso la nostra patrona, ma il ruolo politico istituzionale mi impone di dover prendere posizione circa le polemiche che si sono attivate in merito alla mancata concessione da parte della S.V. in occasione del pubblico dibattito richiesto dai gruppi consiliari di opposizione per il 31 luglio in piazza Margherita.
Mi permetta di rammentarLe che la democrazia si nutre di dialogo e di contraddittorio ovunque esso sia instaurato, piazza, stanza, aula consiliare, panchina di un parco, bar o centro ricreativo. Essa vive di ciò. È basata sulla partecipazione dei cittadini uguali, aventi libertà di pensiero ed opinione senza qualsivoglia forma di restrizione sia formale che di luogo. Chiunque infligge ad essa una seppur piccola coercizione, mina il bastione più ardito e avanzato, la torre più alta e solida. Il senso di pensiero indipendente e di collettività va difeso in ogni modo, perché la democrazia resta per vocazione voce uguale della maggioranza e della minoranza, forza del debole e obbligo nobile del forte.
In questo caso Lei, Sindaco, ha il potere discrezionale di dire no. Ma la condivisone della diversità in ogni suo contributo di ciò che a prima vista potrebbe apparire come deriva, diviene spesso occasione di maturazione. Sono certo che non avrebbe e non avrà alcuna difficoltà a confrontarsi, su qualsiasi tema e sulle relative responsabilità, sia sulle “Fontanelle”, sulla circonvallazione, sulla gestione dei rifiuti e quant’altro. Così come sono certo che anche il Consiglio comunale, anzi specie esso, sia il luogo deputato a ciò. Ma non trasformi certi “no” in bavagli degni della Corea del Nord. Ci lasci la possibilità di stabilire tempi e modi, così come democrazia vuole, magari anche sbagliando, magari scegliendo la serata ed il luogo meno adatto, saranno i cittadini, il popolo sovrano, a stabilire questo. Del resto questo fa parte del diritto dovere di ognuno di noi, come doveroso è accettare, quando si fa parte di un gruppo, il volere di una maggioranza anche nel dissenso e questo lei dovrebbe averlo compreso. Così come nel concetto di diritto dovere appare fuori luogo ed indecoroso avocare a sé solo diritti, che concedono a noi autorità un posto di rilievo in occasioni di manifestazioni e quant’altro, se consapevoli dei doveri a cui si viene meno per scelta politica, disertando i luoghi deputati ad esercitare tale autorità. Spero che stile e senso di responsabilità prevalgano, così come il buon senso, evitando che la gente, la nostra gente, si disaffezioni ancora di più alle istituzioni.
Il vice presidente del Consiglio comunale di Castelbuono
Fabio Capuana (nella foto)