Dopo la gara di sabato scorso è doveroso ricostruire tutto ciò che è successo e aggiungere due parole.Partendo dal campo, in cui i nostri ragazzi sono riusciti a conquistare una vittoria preziosa per la classifica e per il morale, dato che i risultati ci dicono che nell’ultimo mese non abbiamo perso nemmeno una gara. L’attenzione mediatica però si è subito concentrata sugli scontri avvenuti al termine della gara, e questo non valorizza quello che è il cuore pulsante del calcio dilettantistico e soprattutto svaluta quello che è il gran campionato che i nostri ragazzi stanno disputando.
Adesso facciamo chiarezza sugli episodi avvenuti al termine della gara. Due premesse doverose prima di presentare i fatti incresciosi avvenuti al triplice fischio:
– Le partite tra Castellana e Sporting Termini sono sempre intense e agonisticamente combattute, ma questi episodi vanno al di fuori dell’agonismo ed è giusto denunciarli pubblicamente.
– Con questo comunicato non vogliamo scagliarci contro la società dello Sporting Termini, con cui vige un rapporto di rispetto reciproco che prescinde dal campo e dai suoi giudizi, ma vogliamo soltanto fare chiarezza per dare una spiegazione a quelle che sono state le decisioni del giudice sportivo;
Riavvolgiamo il nastro al minuto 90:
Dopo aver trovato il vantaggio con Russo, nel rimettere la palla al centro un nostro giocatore ha allontanato la palla per rallentare le operazioni. Non difendiamo la scelta del nostro giocatore, però queste dinamiche sono sempre successe dentro i campi da calcio nel calcio dilettantistico, e ogni squadra li sfrutta o li recrimina. In seguito a questo episodio, il nostro giocatore è stato accerchiato dagli avversari al termine della gara. In difesa del suo compagno è intervento il nostro portiere Gagliardotto. Nel corso della colluttazione Mirco ha ricevuto una ginocchiata, e istintivamente ha reagito. Il direttore di gara ha provveduto subito all’espulsione di entrambi i giocatori.
Nella ricerca generale di riportare la calma in campo, una figura solitaria e sconosciuta si è intrufolata all’interno del terreno di gioco, sferrando pugni e manate a qualsiasi nostro tesserato che fosse vicino a lui. L’aggressore, non identificato, ha lasciato indisturbato il campo al termine di una serie di scontri fisici contro i nostri giocatori. Nello stesso momento, vicino agli spogliatoi, un altro nostro giocatore ha ricevuto un pugno, questa volta in pieno volto. L’aggressione subita dal nostro portiere Marco Macaluso è l’ultimo atto di violenza fisica e in seguito a quell’episodio vergognoso si è riusciti a riportare la calma.
Queste invece le sanzioni comminate dal giudice sportivo verso la nostra società, dopo aver esaminato i referti della gara:
– Ammenda di euro 250,00 per avere dato luogo alla rissa (Stessa sanzione comminata anche ai nostri avversari)
– Squalifica di CINQUE giornate al nostro portiere Mirco Gagliardotto, per gravi e ripetuti atti di violenza nei confronti di avversari.
– Squalifica di CINQUE giornate al nostro difensore Luca Di Maio, per gravi e ripetuti atti di violenza nei confronti di avversari.
La nostra società non ha mai effettuato ricorsi in seguito a delle squalifiche subite dai nostri tesserati, abbiamo sempre accettato la decisione con rispetto. Abbiamo sempre cercato di rispettare tutti i direttori di gara e le cariche istituzionali della LND, però quello che è successo sabato non può passare inosservato e vogliamo tutelarci.
In prima linea stiamo valutando un ricorso contro la sanzione di euro 250,00 e contro la sanzione inflitta al nostro giocatore Luca Di Maio, totalmente estraneo ai fatti riportati dal direttore di gara. Questa scelta mira a tutelare quella che è l’immagine della società e soprattutto l’immagine di un ragazzo che nella sua giovane carriera non si è mai reso protagonista di gesti simili.
Nella baraonda il direttore di gara ha preso più di qualche abbaglio, perché oltre all’espulsione del nostro tesserato Di Maio, anche i nostri avversari hanno dovuto fronteggiare un’espulsione completamente inventata, dato che il direttore ha espulso il tesserato Antonio Ciancio, quando il suddetto giocatore si trovava negli spogliatoi al momento della rissa. Con questa sottolineatura chiediamo rispetto per le società, ma soprattutto la tutela di ragazzi che con questi episodi incresciosi non c’entrano nulla e danneggiano quella che è la passione per il gioco, specialmente per ragazzi ancora giovani, le basi fondanti delle squadre di domani.
Inoltre è strano che nessuno si sia accorto dell’invasione di questo soggetto durante la rissa. Strano che il direttore di gara, l’osservatore dell’arbitro, il giornalista del GdS e chi ha fatto la diretta (che ha subito rimosso visti gli episodi) non si siano accorti di un individuo, non presente in nessuna delle distinte, che ha cominciato a menare chiunque si palesasse davanti ai suoi occhi con una maglietta bianca, fuggendo indisturbato.
Strano che un giocatore, colpevole per davvero di uno degli episodi raccontati, non sia nemmeno presente nella lista dei giocatori squalificati, insieme a ragazzi che -giustamente- sono stati sanzionati e altri che non avevano alcuna colpa.
CHIEDIAMO RISPETTO, MA SOPRATTUTTO UNIFORMITÀ, E CORRETTEZZA, NEI GIUDIZI.
In nostra difesa contro le sanzioni vogliamo presentare una situazione pressoché oggettiva: Che motivo e quale interesse aveva l’FCD Castellana, e tutti i suoi giocatori, nel provocare una rissa dopo aver portato a casa i tre punti?
Evidentemente nei nuovi regolamenti ad alcune squadre non è consentito segnare il gol della vittoria dopo il novantesimo minuto.
Cercheremo di non farlo più per evitare altre situazioni come questa…
FCD Castellana