Società

Milano e Torino stringono sul fumo all’aperto: cosa cambia da Aprile 2024

Le nuove restrizioni vietano di fumare nei luoghi pubblici all’aperto

Dalla metà del mese di aprile 2024, il consiglio comunale di Torino ha approvato il divieto di fumare ovunque siano presenti bambini o donne in gravidanza e in tutti i luoghi all’aperto in cui le persone si trovino ad una distanza inferiore ai cinque metri, a meno che non si ottenga il loro esplicito consenso.

Nel prossimo mese di gennaio 2025, anche Milano metterà in atto una serie di restrizioni nei confronti di chi è solito fumare all’aperto.

A Torino fumare per la strada è vietato, o quasi

La città di Torino ha deciso di precludere il fumo non solo dai luoghi chiusi, come ormai è consuetudine da molto tempo, ma anche all’aperto, ad esclusione del verificarsi di determinate condizioni: l’assenza di donne in gravidanza e bambini e il consenso da parte delle persone che si trovano a meno dei cinque metri stabiliti come “distanza di cortesia”.

Il divieto riguarda qualsiasi tipo di prodotto da fumo, non solo sigarette ma anche sigari, pipa, tabacco riscaldato, dispositivi che generano combustione e sigarette elettroniche che vaporizzano liquidi (come ad esempio questi https://www.svapoebasta.com/1664-kiwi-aromi-shot). Sebbene le sigarette elettroniche non producano fumi di combustione, la loro notevole diffusione può provocare disagio, soprattutto negli ambienti pubblici dove normalmente il fumo è vietato: l’osservanza della distanza di cortesia vale anche per chi fa normalmente uso dei dispositivi di questo tipo.

Le restrizioni che verranno adottate a Milano

Dal 2025, anche Milano adotterà una serie di restrizioni per i fumatori, vietando il fumo in tutte le aree pubbliche cittadine, comprese le strade, ad esclusione degli ambienti in cui sia possibile osservare una distanza di cortesia di almeno 10 metri.

Le aree precluse al fumo riguardano praticamente tutti gli ambienti pubblici di una città: aree verdi, parchi attrezzati per il gioco e lo sport, fermate di attesa per mezzi pubblici e taxi, cimiteri, aree per i cani, ambienti sportivi e così via.

Perché viene vietato il fumo all’aperto

Sono trascorsi oltre 20 anni da quando il fumo è stato vietato nei locali pubblici, uffici, bar, ristoranti, treni eccetera, e con le nuove normative ormai in via di approvazione e diffusione, verrà gradualmente precluso anche nelle aree pubbliche esterne e per le strade di città.

Ciò significa che potrebbero essere eliminate le sale fumatori negli aeroporti e che il fumo potrebbe divenire vietato anche tra i tavoli all’aperto dei ristoranti e sotto ai dehors, alle fermate degli autobus, sulle banchine delle stazioni ferroviarie e così via. E comunque in qualsiasi luogo dove vi siano donne incinte o bambini, o non fosse possibile osservare una certa distanza di cortesia, né richiedere il consenso agli estranei.

I divieti, là dove sono già entrati in vigore, come è appunto il caso di Torino e, prossimamente, Milano, includono anche l’uso delle sigarette elettroniche, sebbene non rilascino fumi di combustione e rappresentino per molti un metodo che si è rivelato utile per smettere di fumare.

Del resto, è anche vero che non esistono ancora dati certi sull’efficacia della sigaretta elettronica per smettere di fumare: si può solo dire che molte persone l’hanno trovata utile proprio per raggiungere questo obiettivo. Mentre, al contrario, se utilizzata in luoghi pubblici, potrebbe indurre alla recidiva che aveva già smesso, oppure ostacolare quanti stanno cercando di liberarsi dalla dipendenza della nicotina.

Vietare il fumo è una scelta consapevole e importante

Visti i danni che realmente il fumo arreca alla salute, vietarlo completamente, anche nei luoghi aperti, è una scelta importante per qualsiasi città. Il fumo favorisce diverse forme tumorali oltre a patologie cardiovascolari e neurologiche, e la decisione di estendere il divieto a tutti i luoghi pubblici è sicuramente positiva, considerando inoltre i seri danni prodotti dal fumo passivo.

Per quanto riguarda le sigarette elettroniche, è vero che non provocano combustione, ma si sono diffuse moltissimo tra i più giovani, con il rischio che possano condurre, anche se inconsapevolmente, alla dipendenza da nicotina.

Redazione

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