Riprenderanno giovedì 30 maggio, alle ore 18:30, le “conversazioni” dell’adulto scout prof. Franco D’Anna, che si terranno presso la sede MASCI in via Roma 1, a Cefalù. Conclusosi il primo e partecipato ciclo di conferenze dedicato ai grandi esponenti del Rinascimento italiano – Leonardo da Vinci, Raffaello Sanzio e Michelangelo Buonarroti – l’attenzione di D’Anna questa volta si sposterà su due pregevoli opere locali: L’angelo custode di Giovan Pietro Novelli, detto il Monrealese (1603-1647) e il San Giorgio della collezione Cirincione, di anonimo.

Pietro Corsetto, nominato vescovo di Cefalù nel 1638, particolarmente devoto all’angelo custode, chiamò Pietro Novelli per dipingere un grande quadro raffigurante l’angelo Raffaele che guida Tobia alla ricerca del tesoro del padre. Il dipinto, restaurato a Messina nel 1982, si trova oggi nella cappella del vescovo ma, attesa la sua importanza, andrebbe tenuto in maggiore considerazione in quanto opera di quello che, dagli storici dell’arte, viene riconosciuto come il più grande pittore e incisore siciliano del Seicento, nominato architetto del Regno.

Il San Giorgio fa parte della collezione Cirincione (1803-1873), esperto d’arte e appassionato collezionista al pari del barone Enrico Piraino di Mandralisca, di cui era contemporaneo: nel suo testamento (1862) istituì «come legatario il Municipio di Cefalù per quel che riguarda tutti i quadri, i mobili antichi, gli oggetti d’arte, la collezione geologica ed ogni altra cosa antica». La civica amministrazione del tempo, non disponendo di spazi a sufficienza per poter esporre l’intera collezione, la diede in affidamento alla Fondazione culturale Mandralisca. Il 15 dicembre 1939 la deputazione della Fondazione Scolastica Mandralisca decise di rilevare l’intera collezione tranne il San Giorgio, inventariato come opera di pittore spagnolo, perché in possesso del Comune di Cefalù.

Il dipinto di buona fattura, databile intorno al 1600, da circa 30 anni si trova custodito nei locali della Fondazione culturale Mandralisca: dopo un discutibile ed infelice restauro risalente al lontano 1999, la Soprintendenza ai BB. CC. ne sospese i lavori, ma da allora l’opera è rimasta relegata per decenni nei depositi della Fondazione, finendo nel dimenticatoio. Solo di recente il dipinto, tappezzato di velinature bianche per proteggere gli strati pittorici più fragili, è stato esposto al secondo piano del museo. Franco D’Anna, nell’approfondire le vicende storiche ed artistiche, rivolgerà un appello alle Istituzioni locali affinché la pregevole opera possa tornare al suo antico splendore e, quanto prima, nell’Ufficio del Gabinetto del Sindaco, sua sede storica.

Interverranno all’incontro il Sindaco di Cefalù, prof. Daniele Tumminello, e l’Assessore alla Cultura, prof. Antonio Franco.

La Comunità MASCI di Cefalù