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Lotta al fumo: linea sempre più dura per i fumatori anche in Italia?

Nell’attuale panorama globale, sono evidenti i crescenti sforzi che sono stati introdotti con l’intento di influenzare le abitudini dei fumatori. Tra politiche restrittive, come divieti di fumo nei luoghi pubblici, e aumenti dei prezzi del tabacco, questi provvedimenti stanno avendo un impatto diretto sulla società e i suoi costumi.

Per questo, come dimostrano anche le recenti news, il dibattito sulla questione dai primi anni Duemila non si è mai fermato: nell’articolo si cercherà di ricostruire l’evoluzione delle politiche anti-fumo e di prevederne gli sviluppi.

Le tendenze internazionali ed europee

A livello internazionale, negli ultimi anni, si è assistito a un costante aumento delle misure volte a influenzare le abitudini dei fumatori al fine di ridurre l’uso della sigaretta. Tra i paesi con le maggiori restrizioni si possono menzionare i Giappone o la Russia, nazioni in cui si son introdotte da anni leggi per limitare il fumo anche negli spazi pubblici all’aperto.

Anche in Europa, in modo disomogeneo, si stanno introducendo delle leggi simili: ne sono un esempio alcuni paesi scandinavi o la Francia, dove recentemente si sono introdotti dei limiti al fumo in alcuni luoghi pubblici come spiagge, parchi, foreste e cortili scolastici. Seppur l’intenzione europea è quella di creare una generazione libera dal fumo entro il 2040, però, è bene specificare che al momento in nessun paese UE vige un divieto totale di fumare all’aperto.

Per raggiungere l’obiettivo, la strategia più diffusa dai paesi europei è rappresentata dall’incremento dei prezzi del tabacco e delle sigarette. Paesi come l’Inghilterra, ad esempio, hanno adottato politiche fiscali aggressive che hanno portato a un notevole aumento dei costi dei prodotti del tabacco e, di conseguenza, alla riduzione del numero di fumatori nel corso degli anni.

Parallelamente a queste politiche coercitive, si è assistito inoltre a una crescente diffusione di alternative al fumo che consentono ai fumatori di ridurre gradualmente il loro consumo di tabacco senza violare le normative vigenti. Una delle ultime novità in questo senso sono i sacchetti di nicotina, in Italia acquistabili in alcuni shop specializzati, un’alternativa al tabacco che sta guadagnando popolarità grazie alla sua discrezione nel rilasciare la nicotina senza disturbare le persone circostanti.

Come stanno evolvendo le leggi anti-fumo in Italia

In Italia, le prime leggi per contrastare il tabagismo risalgono a diversi anni fa, con l’introduzione di divieti di fumo nei luoghi pubblici al chiuso nei primi anni Duemila. Questa normativa ha segnato un importante cambio culturale, un passo in avanti fondamentale nella promozione di spazi pubblici privi di fumo passivo.

In aggiunta a ciò, negli anni successivi sono state diverse le leggi attuate per ridurre progressivamente l’abitudine di acquistare tabacco e sigarette: dalla limitazione in ambito pubblicitario, agli obblighi di etichette speciali, all’aumento progressivo e costante dei prezzi. Anche l’Italia, infatti, ha seguito l’esempio di altri paesi europei dato che l’incremento del costo delle sigarette è stato valutato vincente nello scoraggiare il fumo tra la popolazione.

Più recentemente, sono state introdotte ulteriori restrizioni al fumo di sigaretta e il caso più famoso è quello di Torino, al centro di accesi dibattiti negli ultimi tempi. Nel capoluogo piemontese, infatti, si è decretato il divieto di fumare anche negli spazi all’aperto in mancanza della dovuta distanza dalle altre persone, una legge che, oltre a voler scoraggiare l’uso della sigaretta, vuole proteggere maggiormente i cittadini dal fumo passivo.

Nonostante si stia ancora discutendo sull’efficacia di queste nuove norme, è indubbio che l’attenzione verso la riduzione del fumo di sigaretta sarà via via maggiore nel nostro paese e, dunque, è bene adoperarsi per riuscire a adeguarsi gradualmente a questo ulteriore cambio culturale.

Redazione

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