SULLE CAPITOZZATURE, IL SINDACO: COME MI PARE, E COME HO SEMPRE FATTO, FACCIO
Solo per un dovere di informazione nei confronti dei cittadini, facciamo alcune sintetiche precisazioni in merito all’interessante risposta del Sindaco Cicero alla nostra interrogazione sulla capitozzatura di numerosi alberi in tutto il centro urbano, sottraendo tempo a cose più importanti. Il primo chiarimento è sui termini usati impropriamente: il Sindaco parla di potature piuttosto che di capitozzature, non sappiamo se volutamente, come se le due pratiche fossero la stessa cosa, ma così non è.
1) “Non vi è stato nessun affidamento di lavori. Infatti, le potature sono avvenute con l’utilizzo di mezzi del Comune, sotto la direzione di dipendenti comunali. Questi si sono fatti coadiuvare da un soggetto, assunto tramite indicazione dei servizi sociali, che ha eseguito le indicazioni date dai dipendenti comunali”.
Non è dato sapere chi fossero i dipendenti comunali incaricati della direzione dei lavori, in particolare in base a quale disposizione di quale ufficio comunale essi siano stati individuati e incaricati, e se essi fossero in possesso di quanto prescritto dal Decreto 10 marzo 2020 Ministero dell’Ambiente: “Gli interventi di potatura devono essere svolti unicamente da personale competente in periodi che non arrecano danni alla pianta e non creano disturbo all’avifauna nidificante ed effettuati solo nei casi strettamente necessari.”
Prendiamo altresì atto che, come avviene abbondantemente per altri servizi in questo Comune, il personale viene selezionato dai servizi sociali, e non dall’Ufficio tecnico competente. Infine non è dato sapere quali siano le indicazioni date dai dipendenti comunali al soggetto incaricato. Si può dubitare, viste le usanze del comune di Castelbuono, che esse siano state date dal sindaco tuttologo?

2) “I dipendenti comunali, che hanno esperienza e che già in passato hanno praticato questo servizio, si sono basati sulle pratiche agronomiche già applicate in precedenza. Basta ricordare che negli anni ’90 e tra 2002 e il 2007, si sono attuate queste pratiche di potatura.”
Ricordiamo che tra il 2002 e il 2007 vi era in carica l’attuale Sindaco, e che in quel periodo la barbara pratica messa in atto sugli alberi locali suscitò l’indignazione di personalità del mondo della scienza che però rimasero inascoltate. Oltretutto, non ha senso basarsi sui precedenti, quando essi sono contro ogni dato scientifico e contro la normativa in materia.

3) “Non abbiamo ritenuto necessario mettere a conoscenza la Sopraintendenza, in quanto, come fatto con le potature precedenti, non si è mai chiesto il parere.”
Come sopra. “Siccome ho sempre fatto così, continuo di testa mia”. Ricordiamo al Sindaco che le alberature di frassini secolari di Viale Castello, come quelle di altre piazze, hanno una forte valenza paesaggistica per cui l’intervento doveva essere autorizzato, ove possibile, dalla Soprintendenza, altro che fare ciò che mi pare.

4) “Per quanto riguarda il beneficio dell’Ente in termini di incasso per la vendita della legna, è una domanda che riteniamo marginale. Infatti il quantitativo di legna prodotta dalla potatura dei frassini nel viale Castello non ha superato i 2000 kg e l’incasso relativo è di € 200. I proventi derivanti dalla legna prelevata dai cittadini sono versati nel conto corrente del Comune nel seguente iban IT23G0897643220000000305246.”
Quindi un incasso di 10 centesimi al chilo, così, una “muzziata”. Qualcuno ha fissato il prezzo? Quale ufficio? O è stato fissato sempre dal Sindaco tuttologo? Come sono stati selezionati i fortunati acquirenti? Chi sono? Risponde al vero la voce secondo cui la legna è stata recapitata al domicilio dell’acquirente con mezzo del Comune? Una simile risposta serve solo ad eludere la nostra domanda.

5) La legge n. 113 del 29 gennaio 1992, che prescrive di piantare un albero per ogni neonato, è difficile da applicare. Infatti, per poter effettuare la piantumazione degli alberi dedicati ai nuovi nati, bisogna organizzare e mettere insieme diversi soggetti, cosa abbastanza difficile. A nostra conoscenza, pochi comuni attuano questa legge.
Questa non la commentiamo, si commenta da sé.

6) Per maggiore precisazione sul perché abbiamo utilizzato questo tipo di potatura, vorrei ricordare che ogni anno migliaia di alberi cadono, abbattendosi su case, strade, automobili e persone a causa del vento o dell’ammaloramento del tronco e dei rami, dovuto a fattori come infiltrazione dell’acqua e attacco di batteri che rendono fragile la struttura degli alberi. Per tale ragione abbiamo ritenuto di abbassare la chioma delle piante.
Al contrario, una erronea potatura è causa di malattie della pianta e della sua possibile caduta, con conseguenti danni a persone e cose. La potatura va fatta, ma a regola d’arte, non mortificando le professionalità scientifiche e tecniche presenti in questo paese, che hanno assistito inorridite a questo scempio.

7) Inoltre per l’impegno profuso giornalmente nella salvaguardia del nostro territorio sul piano ambientale, riteniamo di poterci annoverare tra le comunità virtuose per la tutela dell’ambiente.
Questa non la commentiamo. La lasciamo al giudizio dei cittadini.

Costituente Castelbuono