Madonie

San Mauro, dopo le dimissioni del Sindaco sette consiglieri votano ugualmente la sfiducia al primo cittadino

Ieri a San Mauro Castelverde, paesino madonita, durante il Consiglio Comunale convocato per le ore 18:30, è stata votata da sette consiglieri comunali la mozione di sfiducia al Sindaco Giuseppe Minutilla,(che nel frattempo si era già dimesso) che ha messo fine alla profonda spaccatura politica vigente nell’amministrazione comunale locale.

Presenti alla seduta solo i sette consiglieri di Liberi Insieme, nuovo gruppo consiliare nato di recente a seguito della separazione da SiAmo San Mauro-Minutilla Sindaco (unica lista presentatasi alle scorse elezioni 2020 ed eletta con un plebiscito), avrebbero raggiunto il culmine in questa situazione di profonda diffamazione, alimentata da Minutilla per screditare i propri consiglieri che presero le distanze già nel febbraio 2023. Minutilla accusa i consiglieri di essere stati assenteisti e di essersi distaccati solo per convenienze e “vendette personali”.

Egli, secondo i consiglieri, tenta di offuscare la verità e le menti della popolazione maurina e del circondario. I motivi della spaccatura, di grave entità, sono emersi durante la seduta consiliare, dove i sette consiglieri hanno replicato alla lettera allegata alle dimissioni del Sindaco, dimissioni presentate a postumi rispetto alla presentazione dell’istanza di mozione e dopo quasi due mesi della costituzione del gruppo consiliare Liberi Insieme, giustificandole con “l’impossibilità di amministrare dovuta alla perdita della maggioranza”.

Questo ha dimostrato ulteriormente che l’arma migliore dell’ormai ex Sindaco è stata la fuga, accompagnata dalla campagna denigratoria, poiché ancora una volta con le sue dimissioni, tentò di non dare le reali spiegazioni della faida alla cittadinanza, non confrontandosi in diretta e democraticamente con il consiglio, facendo registrare la sua assenza durante l’ultima seduta consiliare.

I sette consiglieri, ormai unici in consiglio comunale, a seguito delle dimissioni dei tre rimanenti di Siamo San Mauro, hanno votato favorevolmente la sfiducia al Sindaco, dichiarando che la spaccatura non è stata da loro voluta ed anzi è stata da loro evitata per un anno in qualunque modo, chiedendo ripetutamente apertura al dialogo alla giunta, che di risposta ha soltanto chiuso le porte.

La spaccatura, sarebbe sorta poiché il Sindaco avrebbe avuto atteggiamenti minacciosi e dittatoriali nei confronti del consiglio, che in diverse occasioni, ha dovuto esprimersi favorevolmente poiché le proposte arrivavano già “impiattate” irreversibilmente, come la vicenda riguardante l’allocazione delle statue “commemorative” ai giudici Falcone e Borsellino, se così possono definirsi, vista la totale assenza di somiglianza e che proprio per questo avevano visto il dissenso da parte di “tutti” i consiglieri.

Minutilla avrebbe strumentalizzato la vicenda trasformando i consiglieri in “pedine in mano alla mafia” e quindi a favore della stessa.Altra vicenda grave, motivo di spaccatura, è stato il processo autorizzativo della nuova attrazione denominata “altalena gigante” che ha visto l’omissione di una delibera di giunta alla pubblicazione e quindi all’esecuzione, dove l’ex vicesindaco Occorso aveva votato sfavorevolmente motivando la sua contrarietà.

Proprio per questo la delibera non è mai venuta alla luce ed è stata successivamente depurata e riproposta alla giunta, che stavolta è stata vota all’unanimità, vista l’assenza di Occorso alla seduta.Unitamente alla vicenda i consiglieri di Liberi insieme, avrebbero presentato un’interrogazione consiliare al Sindaco per chiedere il perché questa delibera è stata nascosta, ricevendo solo risposte fuorvianti ed incomplete, mostrando ancora una volta il tentativo di fuga e raggiro della verità.

Altro motivo di spaccatura è stato infine il cambiamento di alleanze politiche del Sindaco che, passando dalla sua unica maggioranza alla sua storica opposizione, non ha voluto riconciliarsi per quasi un anno con i sette consiglieri.Nella loro lettera di replica gli stessi recitano:” il calvario, per quanto ne sappiamo ad oggi, è iniziato alla fine della prima legislatura Minutilla e, poi, palesatasi a metà della seconda.

Questo “inciucio”, a detta dei consiglieri, è uno dei motivi dell’avvenuta spaccatura, coperta ovviamente da motivazioni fantoccio create ad hoc dallo sfiduciato Sindaco, in cui tutte le colpe vengono caricate ai sette consiglieri del nuovo gruppo consiliare, che avrebbero visto, secondo Minutilla, due “capibranco” (vicesindaco e presidente del consiglio) raggirare le consigliere più giovani di Liberi Insieme per sfiduciarlo. Il Sindaco, inoltre, avrebbe adoperato il sistema censura, ammonendo e minacciando chiunque sui social esprimesse un parere contrario alla sua persona ed al suo operato. “Lasciamo adesso la facoltà di scelta riguardo ai propri rappresentanti alla popolazione, che da ora in poi sarebbe giusto potesse scegliere tra almeno due liste candidate, come democrazia insegna”, questo è quanto dichiarato in conclusione da Liberi Insieme.

redazione

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