L’azione virtuosa di Fondazione SOStain continua ad espandersi e, grazie al confronto continuo con realtà ed esperienze analoghe, ha reso il settore vitivinicolo siciliano protagonista nella creazione di un modello di sviluppo sostenibile a livello ambientale, economico e sociale.
Come ogni anno, è tempo di stilare un bilancio degli obiettivi raggiunti e di approfondire le sfide future. Il direttivo e i soci della Fondazione si incontreranno e si confronteranno con esperti di sostenibilità italiani ed internazionali nel corso dell’ormai celebre Simposio dal titolo “Interazioni Sostenibili”. L’evento si terrà presso l’Hotel Torre del Barone di Sciacca (AG) il 5 ottobre dalle ore 14 alle ore 20, sarà moderato ancora una volta dal conduttore RAI Federico Quaranta e vedrà la presenza in platea di numerosi giornalisti provenienti dall’Italia e dall’estero.
Il talk si comporrà di 4 panel volti ad illustrare, oltreché le novità del mondo SOStain e i programmi di sostenibilità messi in campo dai partner della Fondazione, l’importanza dell’educazione alla natura con il relativo impatto socio-economico. Gli interessati possono partecipare accreditandosi al seguente indirizzo mail: [email protected].
SOStain è il programma di sostenibilità per la vitivinicoltura in Sicilia promosso dal Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia e da Assovini Sicilia. Sono 40 le cantine associate alla Fondazione (per complessivi 5.524 ettari di vigne e circa 21 milioni di bottiglie certificati) che condividono la volontà di sperimentare, nel corso del loro processo produttivo, buone pratiche finalizzate alla tutela e alla valorizzazione della biodiversità e delle comunità in cui operano. Altre aziende stanno formalizzando la loro adesione per rafforzare ulteriormente l’impegno della Fondazione a lasciare un mondo migliore alle nuove generazioni.
Un modello, quello creato da SOStain, che su questi temi contribuisce a fare della Sicilia un’isola felice. Una regione che è già la prima in Italia per superficie biologica (ovvero il 30% del totale nazionale), nonché la prima in Italia per viticoltura sostenibile, ossia assoggettata al disciplinare bio e/o di produzione integrata, con oltre 42mila ettari.