Fuoco, fiamme, devastazione, cenere, distruzione della vegetazione e del territorio. Ancora una volta la nostra bella terra di Sicilia si trova ad essere stretta nella morsa delle temperature torride e dei roghi che hanno interessato ampie porzioni della nostra isola, fino ad arrivare ai centri abitati, per molti dei quali si è richiesto l’evacuazione delle popolazioni. Campi, aziende agricole ed allevamenti distrutti, colpiti anche luoghi di culto, con le spoglie di san Benedetto il moro ed il beato Matteo di Agrigento proprio in mezzo alle fiamme: una rovina che atterrisce, annichilisce e ci rende tutti più poveri.

Le temperature – sempre più elevate, sintomo di un clima che ormai è già cambiato – non spiegano per intero quello che è successo, anzi sono la causa solo di una piccola parte degli incendi. Lo hanno ben sottolineato i Vescovi di Sicilia, i quali sono voluti intervenire con un lungo e prezioso messaggio, segnale forte della vicinanza dei nostri Pastori alle difficoltà della popolazione siciliana: “Le mani diaboliche di vandali senza cuore e coscienza hanno ucciso le vite di tre nostri anziani. Bruciano di paura, di ansia, di disperazione, di rabbia e di dolore i volti e le “anime” delle più di duemila vittime innocenti di questo infuocato e, purtroppo, annunciato e quasi “atteso”, inferno terreste: gli sfollati.”

Come cittadini e, soprattutto, come cittadini cristiani, abbiamo non solo il diritto, ma anche il dovere di denunciare l’abbandono e la mancanza di prevenzione e di leggi adeguate per perseguire e punire chi si rende colpevole di questi efferati delitti. Ai piromani diciamo: fermatevi! Il vostro gesto mette in pericolo tutto l’ecosistema, mette in pericolo la vita di donne e uomini inermi, la vita dei soccorritori e di coloro i quali debbono spegnere gli incendi.

Questa nostra terra ha bisogno di cittadini che sappiano prendersene cura. E non possiamo non essere d’accordo ancora con i nostri Vescovi: “Noi cittadini della casa comune siamo chiamati a farci custodi del prossimo. Bisogna attivare un sano processo di coscientizzazione alla giustizia e alla verità, superando anche il silenzio omertoso e correggendo i comportamenti offensivi del creato.”

Il messaggio della CESI chiude così:

“Noi vescovi insieme alle comunità cristiane invochiamo l’aiuto di Dio perché sostenga il popolo in queste ore drammatiche e invii i suoi angeli al fianco dei soccorritori, dei volontari, dei tanti amministratori che lottano, come pure di tutti coloro che hanno perso tutto”.

Come francescani secolari – seguendo l’insegnamento di San Francesco e il magistero del Papa, in particolare quello contenuto nella “Laudato Si’ “ – raccogliamo l’invito dei nostri Pastori e ci impegniamo a porci quali custodi della nostra casa comune. Nel Meeting Francescano del Mediterraneo e, adesso, con l’Osservatorio Socio-Politico San Ludovico abbiamo già affrontato queste tematiche e lanciato proposte per muoverci concretamente su questi temi. Ora, più che mai, c’è la necessità di uscire dalle chiese e dai conventi per dire parole di verità e farsi portatori di speranza e di pace per custodire insieme la nostra Casa Comune e continuare insieme a far riecheggiare un corale “Laudato sii”.

                

Carmelo Vitello

Ministro Regionale